TEATRO/ Gli Ufo esistono? “Loro” se lo chiede con la magia del teatro

lorodi FEDERICO BETTA – 

«Paradossalmente, le storie sugli ufo sono le uniche che oggi giorno appartengano alla più pura oralità, alla tradizione, al fantastico primitivo. Le uniche che mantengano la loro potenza evocativa solo se vengono raccontate.  Le uniche in grado di restituirci un senso di meraviglia antico che la cultura del nuovo millennio, il disimpegno dilagante e il consumismo, tentano di spazzare via». Con queste parole Maurizio Patella, attore e autore genovese, ci parla di Loro, il testo da  lui scritto e interpretato, menzione speciale Franco Quadri al Premio Riccione 2013.

Maurizio Patella parte dalla narrazione, con un racconto dettagliato e puntuale, ricco di particolari e tracce, creando una detective story impregnata dalla suspense dei noir d’autore. A questa linea documentaristica, che Patella gestisce con la grande fluidità di un narratore coinvolto, si affianca un carattere più paradossale. Con l’uso di giocattoli d’epoca, che spesso sono i veri e propri protagonisti della scena, e un atteggiamento da cabarettista stralunato, ironico e kitsch, Patella costruisce un racconto rocambolesco che sottolinea tutte le incongruenze di un caso divenuto esempio paradigmatico di paradossi esistenziali. A che cosa e a chi credere nella vita? Sì, questa sembra la domanda sottesa a tutta la storia.

Il protagonista dello spettacolo Loro è Pietro Zanfretta, metronotte ligure che nel 1978 conquista le cronache mediatiche per aver avvistato ed essere stato rapito più volte dagli Ufo. Zanfretta diventa un caso, una scusa, una vittima, una vergogna per l’azienda per cui lavora, un bersaglio per il pubblico assetato di gossip: c’è chi è con lui e chi è contro di lui.

In quell’anno, come ci racconta l’autore, in mezzo a stragi, rapimenti e la crisi incombente, esce al cinema Incontri ravvicinati del terzo tipo di Steven Spielberg e ben più di cinquanta persone sostengono, come il nostro Zanfretta, di aver visto gli ufo.

Tra realtà e finzione, tesi e misteri, sullo sfondo di un’Italia che affonda e al tempo stesso cerca di sopravvivere, Maurizio Patella sviluppa un divertente lavoro d’artigianato che ci fa viaggiare nella meraviglia più pura del teatro: una magia fatta da piccole cose, da credere o non credere.

Loro è andato in scena a Roma, negli spazi informali delle Carrozzerie Not, luogo della capitale che sempre più si contraddistingue per la qualità, l’innovazione e la coerenza delle proposte artistiche.

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