Addio ad Alfredo Reichlin, fine giornalista, politico rigoroso, studioso meridionalista

Politica, cultura, giornalismo, in lutto per la morte di Alfredo Reichlin. Avrebbe compiuto 92 anni il 26 maggio.  E’ stato il più giovane direttore dell’Unità, partigiano, dirigente del Partito comunista, parlamentare, studioso di economia.

Nato a Barletta, dall’età di cinque anni ha vissuto a Roma,  dove il padre esercitava la professione di avvocato. E nella capitale partecipò alla Resistenza nei Gap: fu catturato nel ’44 dalla milizia fascista. Nel 1946 si iscrisse al Partito Comunista Italiano, di cui sarebbe poi diventato uno dei dirigenti più importanti. Allievo di Palmiro Togliatti, fu vicesegretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana e nel 1955 entrò ne l’Unità, di cui dopo un anno diventò vice-direttore. Promosso direttore nel gennaio 1957, negli anni sessanta si avvicinò alle posizioni di Pietro Ingrao (che a sua volta era stato direttore dell’organo del Pci).

Alla direzione de l’Unità fu rimpiazzato nel narro del 1962 da Mario Alicata (vi sarebbe ritornato il 14 maggio 1977 fino al 5 ottobre 1981) e inviato in Puglia dal partito a ricoprire la carica di segretario regionale. Una esperienza che lo portò ad approfondire la questione meridionale, alla quale dedicò anche alcune pubblicazioni. Eletto deputato nel 1968, entrò nella Direzione nazionale del Pci collaborando con Enrico Berlinguer. Successivamente fu favorevole alle trasformazioni del partito da Pci in Partito Democratico della Sinistra prima,  poi in Democratici di Sinistra, ed infine in Partito Democratico. Dal 1989 al 1992 fu “ministro dell’Economia” del governo-ombra del Partito Comunista. Sposato in prime nozze con Luciana Castellina  (espulsa dal Pci nel 1969 per aver aderito al gruppo de Il manifesto), ha avuto due figli: Lucrezia e Pietro, entrambi economisti.

Domani, giovedì 23 marzo, camera ardente dalle 9.30 alle 13.30 alla Camera, nella Sala Moro. Nel pomeriggio, a partire dalle 15.30, sempre alla Camera, Sala della Lupa,  la commemorazione in cui prenderanno la parola la figlia Lucrezia, Giuliano Amato e Gianni Cuperlo.

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Ai familiari di Alfredo Reichlin va il commosso ricordo di chi lo ebbe come maestro di stile, di rigore professionale e di equilibrio politico negli anni in cui fu alla direzione de l’Unità.

 

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