Tredici sindaci del Pd scendono in campo in vista delle primarie precongressuali del Pd per proporre una candidatura alternativa a quella di Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, alla carica di segretario nazionale del partito. E il nome che fanno è quello di Marco Minniti (nella foto con il generale Haftar). Minniti è stato dirigente del Partito comunista e, nell’ultimo governo di centrosinistra presieduto da Gentiloni, ministro dell’Interno, messosi in luce per aver raggiunto l’accordo con la Libia per arginare i flussi migratori (e per questo contestato da alcuni settori della sinistra e del mondo cattolico sostenitori dell’accoglienza a qualunque costo). Una figura che ritengono spendibile per tentare di arginare anche, nell’agone politico, la popolarità di Salvini.
Infatti motivano così la loro scelta: “Abbiamo bisogno di individuare un profilo forte e autorevole contro l’incompetenza e l’estremismo giallo verde. Crediamo pertanto che Minniti, figura dal profilo democratico e unitario, potrebbe essere la figura giusta per guidare il nostro partito“. Una motivazione sottoscritta da 13 sindaci Pd, tra cui Dario Nardella (Firenze), Antonio De Caro (Bari), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Giorgio Gori (Bergamo) e Ricci (Pesaro), tutti considerati “renziani”.
Ora bisognerà vedere quali reazioni si avranno tra militanti ed elettori di quel partito.
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