Il Vaticano contesta l’autenticità del nuovo dossier sulla scomparsa di Emanuela Orlandi

Un documento riaprirebbe il caso di Emanuela Orlandi: un appunto riferisce di spese sostenute dal Vaticano, dal 1983 al 1997, per la ragazza scomparsa, tra spostamenti, vitto e alloggio in un pensionato di Londra, cure mediche. Un bilancio di 483 milioni di vecchie lire, pari a circa 25o.000 euro, per tenere la ragazza lontano da Roma.

A pubblicare il documento è il giornalista Emiliano Fittipaldi in un suo nuovo libro, ma a parlare di quel documento è stato anche il Corriere della Sera. E’ un documento sulla cui veridicità tutti esprimono dubbi, a partire dallo stesso Fittipaldi. “Se fosse vero è gravissimo, ma anche se è un falso costruito ad arte ci troveremmo di fronte all’inizio di Vatileaks 3“, ha sottolineato il giornalista.

Per la Santa Sede la documentazione è “falsa e ridicola”, come detto dal portavoce vaticano Greg Burke.

La famiglia, attraverso il legale Laura Sgrò, ribadisce la richiesta di incontrare “il Segretario di Stato Vaticano, con serenità, non contro, ma per cercare insieme la verità”, dice l’avvocato.

Pietro Orlandi commenta su Facebook: “Il muro sta cadendo”.

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