La domanda, bellezza!

di ENNIO SIMEONE – “Non è l’Arena“? Ma sì, è l’arena! Ancora una volta viene da chiedersi quando si deciderà l’editore Urbano Cairo a convincere Massimo Giletti ad adeguare la testata del programma domenicale de La7 ai contenuti della trasmissione e allo stile del suo conduttore. L’ennesima prova della inadeguatezza lessicale del titolo di quel bellicoso programma si è avuta nella puntata di domenica 22 marzo, dove, ancora una volta, è stato invitato ad esibirsi in diretta skype l’ex ministro, ma ancora capo della Lega, Matteo Salvini. Il quale – abbandonando  (improvvisamente ma provvisoriamente) la sua insistente richiesta che a guidare la lotta al coronavirus ci sia un uomo solo al comando, ovvero un «Commissario», ha declamato la sua indignazione contro il presidente Conte, perché si comporterebbe… da Commissario, mortificando il parlamento, che a suo giudizio viene escluso, emarginato o addirittura tenuto all’oscuro dal governo sulle decisioni che via via prende per arginare il diffondersi del virus: «Sono pagato per fare il senatore e invece il parlamento è chiuso, non viene convocato! E’ uno scandalo!», ha declamato.

Ebbene, di fronte alla insistente e insistita reiterazione di questa indignata doglianza da parte del suo prorompente ospite, il brillante  conduttore televisivo non gli ha rivolto la più elementare domanda che a un qualunque conduttore televisivo o radiofonico (e a un qualunque telespettatore) sarebbe venuta d’istinto: «Scusi, Salvini, ma Lei, che è un autorevole senatore della Repubblica, ha chiesto alla presidente di Palazzo Madama di convocare il Senato, magari persino in seduta straordinaria? E se non Lei, il capogruppo della Lega lo ha fatto? E se non lo avete fatto, mi spiega perché, visto che, per di più, la presidente Casellati proviene dalla vostra stessa area politica?».

Non bisogna aver la laurea con 110 e lode in Giurisprudenza per sapere che spetta ai presidenti delle Camere convocarle e non certo al presidente del Consiglio. Il quale, se per caso osasse farlo, commetterebbe una grave violazione della Costituzione. Ma Giletti la laurea in Giurisprudenza ce l’ha. E con 110 e lode, come ricorda, con legittimo orgoglio, nel suo curriculum. Quando intervista Salvini se ne dimentica? No. E’ l’arena, bellezza!

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