7 GIORNI IN SENATO (n. 66)/ Come si è arrivati alla autorizzazione alla magistratura a processare Salvini per il sequestro dei migranti sulla nave “Gregoretti”

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 11 febbraio l’Aula si è riunita alle ore 16:30 Ieri, nell’Aula, il Presidente del Senato e il Presidente della Repubblica insieme ai rappresentanti del Governo, hanno celebrato il ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. Il Presidente del Senato ha ricordato che quelle vicende furono colpevolmente taciute da un negazionismo antiumano, antistorico e antinazionale. Sulla giornata della memoria, istituita da una legge del 2004, sono intervenuti il sen. Casini (Aut), che ha ricordato le iniziative assunte quando era Presidente della Camera, il sen. Nencini (IV-PSI), che ha parlato della necessità di un’autobiografia nazionale, il sen. La Russa (FdI), che ha denunciato i riduzionismi, il sen. Errani (Misto-LeU), che ha inquadrato la vicenda nella seconda guerra mondiale, la sen. Rojc (PD), che ha portato una testimonianza della comunità italo slovena, la sen. Marin (L-SP), che ha chiesto la revoca della onorificenza tributata a Tito dalla Repubblica italiana, il sen. Gasparri (FI) che ha posto l’accento sulle asimmetrie e le omissioni della memoria, la sen. Simona Nocerino (M5S) che ha richiamato l’importanza della memoria storica. L’esame del ddl n. 1664 (decreto-legge per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del ministero dell’università) è stato rinviato ad altra seduta, preso atto che la Commissione di merito non ha concluso l’esame in sede referente. La seduta è terminata alle ore 17:30.

Mercoledì 12 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha avviato la discussione del documento (doc. IV-bis, n. 2) relativo alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell’articolo 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualità di Ministro dell’interno pro tempore per il reato di cui all’articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo, del codice penale (sequestro di persona). La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari a seguito della parità dei voti favorevoli e di quelli contrari non ha approvato la proposta messa ai voti dal Presidente, pertanto si è intesa accolta la proposta di concessione dell’autorizzazione a procedere. La relatrice, sen. Stefani (L-SP), ha spiegato che il Tribunale dei Ministri ha richiesto l’autorizzazione a procedere in quanto il Ministro pro tempore, con riferimento alla vicenda della nave Gregoretti, avrebbe abusato dei suoi poteri, privando della libertà personale 131 migranti. Al Senato spetta valutare se il Ministro abbia agito per la tutela di un interesse nazionale costituzionalmente rilevante o per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo. La relatrice ha evidenziato che la linea del Governo in tema di immigrazione e di sbarchi, già a partire dal caso della nave Diciotti, era esplicita e condivisa e si richiamava ai principi della responsabilità comune europea e del ricollocamento automatico.

Da un lato il Presidente del Consiglio Conte non assunse alcuna posizione contraria e l’operato del Ministro Salvini fu esplicitamente condiviso anche dal vice presidente Di Maio; dall’altro il prefetto e il capo gabinetto hanno testimoniato che le procedure di sbarco sono state rispettate e ai migranti sono stati garantiti soccorso e assistenza sanitaria. Lo stesso procuratore della Repubblica di Catania ha ritenuto che non sussistano i presupposti del sequestro di persona né di altro delitto e ha chiesto l’archiviazione del caso. Lo svolgimento dei lavori nella Giunta, che è organo deputato a vigilare sulla separazione dei poteri, è stato inquinato da ragioni politiche: a questo punto diventa necessaria la sede processuale e ci si rimette alla cognizione del giudice di merito, imparziale e terzo.

Nella discussione la sen. Garnero Santanchè (FdI) ha rilevato che il caso della Gregoretti è identico a quello della Diciotti, per il quale il Senato negò l’autorizzazione a procedere. Il mutato orientamento, dettato dal cambiamento della maggioranza, dimostra l’uso strumentale delle istituzioni per vendetta politica: non riuscendo a battere il leader dell’opposizione per via elettorale si tenta di eliminarlo per via giudiziaria. Secondo i sen. Zaffini e Fazzolari (FdI) si sta configurando un precedente pericoloso di uso politico della giustizia per negare la possibilità di contrastare l’immigrazione illegale e di difendere i confini nazionali. La sen. Modena (FI) ha rilevato che il campo di gioco identificato dal Tribunale dei Ministri, che tratta un atto politico come un atto amministrativo, è scorretto e inaccettabile. Il sen. Vitali (FI) ha segnalato l’anomalia di un tribunale che non accoglie la richiesta del procuratore della Repubblica di archiviare il caso per infondatezza della notizia di reato. Anche il sen. Paroli (FI) ritiene che il Senato dovrebbe negare l’autorizzazione: sebbene si sia svolta in un contesto particolare, la vicenda dello sbarco è un atto di natura politica. La sen. Bonino (Misto), annunciando voto favorevole alla concessione dell’autorizzazione, ha rilevato che l’azione politica non è penalmente insindacabile; la ricollocazione dei profughi non può essere considerata un preminente interesse nazionale, non sussistono quindi le esimenti per sottrarre al processo l’allora Ministro dell’interno. Il sen. Bressa (Aut) ha annunciato voto favorevole, ritenendo che i migranti siano stati illegittimamente trattenuti sulla nave. La sen. Ginetti (IV-PSI) ha affermato che il caso della nave Gregoretti non è identico al caso della Diciotti; sebbene non sia questa la sede per esprimere un giudizio politico in materia di immigrazione, non è ravvisabile un interesse pubblico (non lo è neanche il rischio di terrorismo) per sospendere la procedura processuale. Secondo il sen. De Falco (Misto) il trattenimento a bordo si configura come un’inutile crudeltà, come nel caso della Diciotti; ha quindi invitato il sen. Salvini a rinunciare all’immunità e a sottoporsi al processo. Il sen. Malan (FI) ha obiettato che non si tratta di rinunciare a una prerogativa come fosse nella disponibilità del singolo senatore: il Senato è chiamato a valutare un confine tra l’azione giudiziaria e l’autonomia della decisione politica. La sen. Bongiorno (L-SP) ha espresso preoccupazione per la tendenza del Senato a svuotare le sue funzioni: rinunciare al giudizio attribuitogli dalla Costituzione e all’autonomia della politica significa sopprimere la separazione dei poteri. Il rallentamento dello sbarco non può essere considerato sequestro di persona ed è strettamente collegato alla redistribuzione dei migranti, come dichiarava il Presidente Conte. Il sen. Parrini (PD) ha rinviato all’opposizione l’accusa di aver politicizzato il caso; negando che vi sia una ragion di Stato da difendere, ha affermato che il sen. Salvini non va sottratto al corso della giustizia. Secondo il sen. Perosino (FI) la maggioranza vuole processare il sen. Salvini per rendere impossibile una politica di contenimento dell’immigrazione. Il sen. Casini (Aut), pur non condividendo la politica dell’immigrazione di Salvini, ritiene che il giudizio su tale politica spetti agli elettori e non alla magistratura. La linea degli sbarchi non poteva essere una politica personale del Ministro dell’interno, in contrasto con l’indirizzo di Governo di allora. Secondo le sen. Gallicchio e Evangelista (M5S) il tema dello sbarco è distinto dal tema del ricollocamento e dalle carte non emergono prove sufficienti per applicare le esimenti. Il Ministro ha abusato del suo potere per un convincimento personale e anche la stampa certificava il suo isolamento; nel caso della Diciotti era in corso una controversia internazionale con Malta ed è stato compresso il diritto di circolazione; nel caso della nave Gregoretti, che poteva ospitare solo il personale di bordo, è stato compresso il diritto alla salute e alla dignità. Secondo il sen. Nencini (IV-PSI) il tema non è la ricollocazione dei migranti ma il rifiuto di indicare un porto sicuro per lo sbarco; la collegialità del Governo, inoltre, non rende insindacabili dei singoli Ministri. Il sen. La Russa (FdI) ha evidenziato che, se non fosse stato rallentato lo sbarco, sarebbe stato impossibile il ricollocamento dei migranti. Il sequestro di persona non è ipotizzabile: le persone sulla nave non avevano il diritto di sbarcare. Il sen. Grasso (Misto-LeU) ha osservato che è il tribunale dei Ministri ad ipotizzare il sequestro di persona di naufraghi e ad escludere il coinvolgimento di altri attori istituzionali. Non erano in questione i confini e la sicurezza nazionale, ma un braccio di ferro con l’Europa. Il sen. Gasparri (FI) ha ribadito che negare l’autorizzazione non significa garantire la fuga dal processo, bensì difendere il diritto dovere di agire per l’interesse nazionale. Pur consapevole della gravità della decisione, il sen. Salvini (L-SP) ha dichiarato di voler affrontare il processo per fare chiarezza sulla vicenda e porre fine a un dibattito surreale. Ha rivendicato le scelte compiute per difendere i confini nazionali e per salvare vite in mare: i numeri dicono che tre anni di politica delle porte aperte contano 15.000 cadaveri nel Mediterraneo. Ha annunciato infine che non denuncerà il Ministro dell’interno in carica che ritarda gli sbarchi in attesa dei ricollocamenti. Respinto, con 152 voti contrari e 76 favorevoli, l’ordine del giorno presentato dai Gruppi FI e FdI in difformità dalle conclusioni della Giunta, che propone il diniego dell’autorizzazione a procedere. I sen. Cucca (IV-PSI), Grasso (Misto-LeU), Anna Rossomando (PD) e Perilli (M5S) hanno dichiarato voto contrario all’ordine del giorno. I sen. Balboni (FdI) e Schifani (FI) hanno annunciato voto favorevole. Il sen. Romeo (L-SP) ha annunciato che il Gruppo della Lega non partecipa al voto. Le operazioni di voto si chiuderanno alle ore 19. Poiché la Commissione di merito non ha concluso l’esame in sede referente, l’esame del ddl n. 1664 (decreto-legge per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università) è stato rinviato ad altra seduta. La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche e integrazioni al calendario dei lavori: domani si svolgeranno il sindacato ispettivo e il question time; martedì 18 inizierà l’esame, ove concluso in Commissione, del decreto sulle intercettazioni che dovrà concludersi entro il giorno successivo; mercoledì 19 il Presidente del Consiglio renderà comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 20; dal 25 al 27 febbraio sarà discusso il decreto proroga termini e, ove concluso in Commissione, sarà esaminato il decreto per la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. La seduta è terminata alle ore 19:30.

Giovedì 13 la seduta dell’Aula è iniziata alle ore 13:30 con il sindacato ispettivo. Il Sottosegretario di Stato per l’ambiente la tutela del territorio e del mare Morassut ha risposto all’interrogazione 3-01080, della sen. Floridia (M5S) e altri sull’impatto ambientale della raffineria di Milazzo: i limiti emissivi saranno ridefiniti a conclusione dell’istruttoria in corso e in sede di Conferenza i soggetti territoriali interessati potranno proporre nuove prescrizioni da inserire nel piano di recupero. L’interrogante si è dichiarata soddisfatta: il riesame dell’AIA e la diffida non erano atti scontati. Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Piazza ha risposto congiuntamente all’interrogazione 3-00768, presentata dalla sen. Iori (PD) e altri, 2 3-00987, del sen. Patriarca (IV-PSI) e altri, sull’attuazione della legge n. 112 del 2016 concernente l’assistenza ai disabili privi di sostegno familiare. La sen. Iori si è dichiarata soddisfatta dei fondi stanziati dal Governo e del numero elevato dei beneficiari dell’assistenza. Il sen. Alfieri (Pd) ha invitato il Governo a vigilare sulle disparità regionali. Il Sottosegretario di Stato Piazza ha poi risposto all’interrogazione 3-01039, della sen. Drago (M5S) e altri, sui casi di anomali nell’uso dei bonus per i docenti. Il Ministero ha adottato misure per correggere l’uso distorto della carta della docente. L’interrogante si è dichiarata soddisfatta, ma ha auspicato la sostituzione del bonus con l’aggiornamento permanente della formazione dei docenti da inserire nel contratto. Il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole L’Abbate ha risposto all’interrogazione 3-00881, della sen. Giammanco (FI), sulle disposizioni riguardanti la campagna di pesca del tonno rosso per l’anno 2019. L’interrogante si è dichiarata insoddisfatta e ha chiesto che il prossimo decreto assegni quote maggiori (almeno 80 tonnellate) alla tonnara di Favignana. Il Ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha risposto all’interrogazione 3-01373 del sen. Iannone (FdI) sulle criticità emerse nei concorsi pubblici del comune di Sant’Anastasia (Napoli). L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto e ha ringraziato la procura di Nola. Il Ministro ha poi risposto all’interrogazione 3-01374, della sen. Mantovani (M5S) e altri, sulle presunte irregolarità nello svolgimento di un concorso per dirigenti pubblici nel 2019. L’interrogante si è dichiarata soddisfatta. E’ seguito lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. Il Ministro per lo sviluppo economico Patuanelli ha risposto all’interrogazione 3-01379, illustrata dal sen. Anastasi (M5S), sugli investimenti in ricerca e sviluppo: la mancanza di un quadro organico è stata colmata con l’istituzione di un fondo nazionale per l’innovazione per il quale è stato stanziato un miliardo di euro di capitale pubblico. Il Governo ha poi ampliato il credito d’imposta nell’ambito di Industria 4.0 e ha istituito Atlante 4.0 che raccoglie tutti i centri di ricerca. Il Ministro per l’autonomia Boccia ha risposto all’interrogazione 3-01382, illustrata dal sen. Errani (Misto-LeU), sulla garanzia dei livelli essenziali delle prestazioni nell’ambito del regionalismo differenziato: autonomia differenziata non significa autonomia speciale, la legge quadro sul tavolo del Consiglio richiama i principi di sussidiarietà e collaborazione quale condizione per firmare le intese, che saranno comunque sottoposte al Parlamento. Potrà essere adottato un provvedimento ad hoc per chiarire l’ambito della potestà legislativa regionale. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti De Micheli ha risposto all’interrogazione 3-01378 del sen. Laniece (Aut) e altri sulla messa in sicurezza del tratto autostradale della A5 nei pressi di Quincinetto (Torino); ha poi risposto all’interrogazione 3-01385 sulle gestioni commissariali e le semplificazioni procedurali nell’ambito delle opere infrastrutturali strategiche, illustrata dalla sen. Vono (IV-PSI), che si è dichiarata parzialmente soddisfatta. Il sen. Calandrini (FdI) si è invece dichiarato insoddisfatto della risposta del Ministro all’interrogazione 3-01384 sulle persistenti chiusure di tratti dell’autostrada A14 e sulle problematiche infrastrutturali del corridoio adriatico. Il Ministro delle infrastrutture ha poi risposto all’interrogazione 3-01381, illustrata dal sen. D’Arienzo (PD), sull’andamento e le priorità degli investimenti infrastrutturali del Governo: a seguito di una ricognizione, sono state sbloccate opere per il valore di 9,6 miliardi. L’elenco è consultabile sul sito del Ministero. La legge di bilancio ha aggiunto 30 miliardi ai 50 già stanziati per i prossimi quindici anni. Passaggi molto importanti sono l’approvazione del regolamento unico e l’aggiornamento dei contratti di programma. Il Ministro De Micheli ha risposto all’interrogazione 3-01380, illustrata dal sen. Corti (L-SP), sull’aggiornamento dei piani economico-finanziari delle società concessionarie autostradali: nelle more dell’aggiornamento dei PEF è stato chiesto ai concessionari di provvedere agli investimenti e alla messa in sicurezza; per le concessioni scadute è stata avviata la fase di gara. La sen. Pergreffi (L-SP) ha replicato che l’incertezza e la mancanza di chiarezza del Governo sulla revisione delle concessioni bloccano gli investimenti. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha risposto infine all’interrogazione 3-01383 illustrata dalla sen. Giammanco (FI) sugli investimenti necessari a ridurre il divario infrastrutturale tra nord e sud del Paese. Secondo l’interrogante occorre superare il codice degli appalti e varare una legge speciale per rendere effettivi gli investimenti. La seduta è terminata alle ore 16:15. L’Aula riprenderà i lavori martedì 18 febbraio alle ore 16:00.

Commenta per primo

Lascia un commento