di FRANCESCO MARIA PROVENZANO/
Per il governo sarà un settembre di fuoco. Quattro grane politiche insidiano Renzi: Riforma del Senato, Unioni civili, Legge di Stabilità e Giubileo. Il Senato, dopo la pausa estiva, si è riunito martedì 8 settembre alle ore 17 e l’ Assemblea ha licenziato per la Camera il ddl n. 1556, recante Disposizioni volte a garantire la parità della rappresentanza di genere nei consigli regionali. 170 senatori hanno votato a favore del provvedimento, tre contro e 48 si sono astenuti. In apertura di seduta, il presidente Grasso ha proclamato eletto il senatore Michele Boccardi, che è subentrato nel seggio resosi vacante dopo la scomparsa del senatore Donato Bruno, avvenuta lo scorso 17 agosto.
Il disegno di legge n. 1429-B (revisione della Parte II della Costituzione) è all’esame della Commissione Affari Costituzionali: sono stati presentati 513.450 emendamenti. Su questo punto il senatore Vito Crimi del M5S, componente della Commissione, ha dichiarato: “Se questa maggioranza si ostinasse a votare la riforma così come è stata presentata finora, per il M5s il nuovo Senato sarebbe inaccettabile. Non possiamo accettare un Senato non più eletto dal popolo, più vicino a un dopolavoro per consiglieri regionali corredato da immunità. Un Senato che continuerà a pesare sul bilancio dello Stato, pur essendo totalmente inutile. Un Senato che servirà solo da passacarte del governo, e che rappresenterà solo i partiti politici e non più i cittadini. Questa grave modifica della Costituzione, unitamente alla nuova legge elettorale, consegnerebbe al governo un potere abnorme: potrà scegliersi il futuro Capo dello Stato e la maggior parte dei componenti degli altri organi costituzionali. Tutto ciò senza strumenti come i referendum consultivi, propositivi e di indirizzo, la cui assenza mortifica la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche del Paese. Il M5S non ci sta”.
La Commissione Giustizia prosegue questa settimana la discussione del disegno di legge in materia di disciplina delle coppie di fatto e unioni civili (A.S. 14 e connessi). Su questo provvedimento abbiamo ascoltato il senatore Enrico Buemi, capogruppo Psi in commissione Giustizia, che ha detto: “Sui diritti dei cittadini sono necessari chiarezza normativa e obiettivi precisi, la ricerca di compromessi al ribasso non aiuta. E’ evidente che la parificazione delle unioni civili al matrimonio, non in termini morali ma per i riflessi che avranno sulla finanza pubblica, anche per le eventuali strumentalizzazioni per finalità puramente economiche, rappresenta un problema che deve essere valutato, ma ciò non toglie che l’Italia, senza una legge seria sulle unioni omosessuali, rimane fuori dal contesto dei paesi civili in materia di diritti individuali e di coppia. Inoltre, il confronto è reso difficile dall’ostruzionismo diffuso su tutti i punti significativi di una normativa che, comunque, contiene una complessità per le interazioni con altri istituti giuridici fondamentali per i cittadini”.
Mercoledì 9 settembre nella seduta antimeridiana l’Assemblea ha discusso congiuntamente i ddl 2008 (Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2014) e quello del 2009 (Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2015 ). Il relatore sui ddl sull’assestamento, Del Barba del Pd, ha evidenziato che, per quanto riguarda le previsioni di competenza per il 2015, al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, si registra un miglioramento del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato ma anche un peggioramento del risparmio pubblico. Il relatore ha posto l’accento, in particolare, sulla riduzione della spesa per interessi, sulla diminuzione delle entrate correnti e sull’incremento di spesa conseguente alla sentenza della Corte costituzionale in materia previdenziale. Nella discussione generale hanno preso la parola i senatori Tosato (LN), Uras (SEL), Mandelli (FI-PdL) e Magda Zanoni (PD). I saldi di finanza pubblica – hanno rilevato le opposizioni – fotografano una situazione molto preoccupante, che smentisce le previsioni irresponsabilmente ottimistiche del premier. In replica, il vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Morando, ha osservato che il peggioramento generalizzato registrato dal rendiconto 2015 dipende dal fatto che, contrariamente alle previsioni fatte nel 2013, l’economia nel 2014 è rimasta in recessione. L’Assemblea nella seduta pomeridiana delle 16,30 ha approvato i ddl del 2008 e quello del 2009; i testi passano alla Camera. Nella stessa seduta l’Aula ha commemorato il senatore Donato Bruno. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i senatori Barani di AL, Milo di CR, Uras di SEL, D’Alì di FI-Pdl, e la senatrice Lezzi del M5S che hanno annunciato voto contrario mentre il Santini del PD, e la senatrice Chiavaroli di AP hanno annunciato il voto favorevole. La seduta è terminata alle ore 18:15.
Giovedì 10, alle ore 9.30 l’Assemblea ha esaminato ratifiche di accordi internazionali. In apertura di seduta, l’Assemblea ha ricordato Luigi De Sena, funzionario di Polizia e senatore della Repubblica nella XVI legislatura, scomparso lo scorso 31 agosto. Dopo il presidente Grasso, hanno preso la parola i senatori Zanda (PD), D’Ambrosio Lettieri (CR), Compagna (AP), Caliendo (FI-PdL) e il vice ministro dell’interno Bubbico. Il presidente Grasso ha chiesto al Presidente della Giunta e delle immunità parlamentari, Stefàno (Misto-SEL), una relazione su quanto avvenuto in sede di votazione della richiesta di autorizzazione all’arresto nei confronti del senatore Bilardi. Buemi (Aut) ha denunciato, infatti, un’azione intimidatoria del senatore Giarrusso (M5S) nei confronti della senatrice Fucksia (M5S), che avrebbe condizionato la decisione della Giunta. I senatori Giovanardi (AP) e Malan (FI-PdL) hanno confermato la ricostruzione del senatore Buemi (Aut), che non è condivisa dal senatore Castaldi (M5S). La seduta è proseguita con la ratifica di accordi internazionali. L’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1963, recante ratifica ed esecuzione dell’Accordo di associazione tra l’Unione europea e Comunità europea dell’energia atomica e i loro Stati membri, da una parte, e l’Ucraina, dall’altra, fatto a Bruxelles il 27 giugno 2014. Dopo la relazione del senatore Verducci (Pd), la senatrice Stefani (LN) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, esprimendo preoccupazione per i costi dell’accordo. I senatori De Cristofaro (SEL) e Lucidi (M5S) hanno annunciato l’astensione su un provvedimento che scava un solco tra l’Europa e la Russia. Hanno invece annunciato voto favorevole i senatori Compagna (AP) e Amoruso (FI-PdL).
Attraversando il corridoio incontro, seduto sul divano di pelle marrone collocato al centro tra i busti marmorei di Canonaco e Sarrocco, il senatore Aldo Di Biagio di AP e gli chiedo un giudizio sul ddl per le unioni civili. Ecco la sua risposta: “Sulle unioni civili siamo al paradosso: ormai anche presentare emendamenti correttivi e intervenire per sostenerli è considerato ostruzionismo, la “cavalleria” che arriva, mentre è un procedimento parlamentare regolarmente normato. Le dichiarazioni della relatrice tradiscono una visione quantomeno distorta della realtà. Sono andato ieri in commissione per difendere i miei emendamenti, circa una quarantina, e non mi è stato neanche consentito di parlare: non capisco di che ostruzionismo parliamo. Se poi il solo fatto di non essere d’accordo sul testo è essere ostruzionistici e medievali, allora il Parlamento lavora in continuo regime di ostruzionismo medievale. Noi vogliamo che si riconoscano i diritti mancanti, la Cirinnà cerca altro. A questo punto mi chiedo se sia giusto e funzionale lasciare la conduzione del provvedimento a chi mostra un parere tanto fazioso sulle dinamiche della democrazia parlamentare”. Nella seduta pomeridiana delle 16 si sono svolte interrogazioni, alle quali ha risposto Il sottosegretario per l’Interno Manzione. La seduta è terminata alle ore 17:17.
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