CRONACA NERA ALL’ITALIANA
CON PROVVEDIMENTI ALL’ITALIANA
E INCHIESTE ALL’ITALIANA
di ENNIO SIMEONE – Ma è mai possibile che in Italia non si riesca a realizzare (se non la fine) almeno un argine alle follie criminali di squilibrati, esaltati, pervertiti che ogni giorno occupano gli spazi della cronaca nera di giornali e televisioni con i loro crimini contro donne e ragazze, che finiscono vittime della loro distorta visione dei rapporti con le giovani donne che commettono l’imprudenza di ricambiare una cortesia, un complimento, una gentilezza di maniera, diventando così automaticamente oggetto, “proprietà”, di un apparentemente innocuo corteggiatore che repentinamente si converte in persecutore assillante, minaccioso, feroce detentore della “proprietà” di quella donna o di quella ragazza, che finisce per pagare con la vita l’ingenuità di trattare un normale essere umano con una correttezza che diventa, agli occhi del persecutore, una disponibilità a subire qualunque violenza e soprattutto a sottomettersi a qualunque sopruso?
E’ vero che il violento, in genere, si presenta sotto le mentite spoglie della persona “per bene”, ma si sa che questa finzione dura poco: i primi segni della violenza che si annida in una persona contagiata dalla cultura del possesso, del dominio ossessivo, si manifestano subito e appena si manifestano debbono indurre subito la persona destinataria dell’esercizio di quel segnale a prendere le distanze, soprattutto ricorrendo a motivazioni che non facciano riferimento alle turbe caratteriali del cosiddetto amico o sedicente spasimante, ma adducendo motivi che non lo insospettiscano; quindi motivi banali dal sapore occasionale. E comunque non cadendo nell’errore di lasciare margini all’altro per insospettirsi e reagire con propositi vendicativi.
Poi c’è l’altro aspetto del problema: quello che riguarda l’operatività e l’efficacia di coloro (soprattutto appartenenti alle forze di Polizia) che hanno l’istituzionale dovere di proteggere le donne e soprattutto le giovanissime dalla rete di lusinghe che viene dispiegata intorno a loro per catturarle. E, infine, c’è l’impegno a cui devono dedicarsi i familiari più avveduti per segnalare alle giovani generazioni la necessità e la capacità di non farsi irretire da facili promesse da parte di ingannevoli corteggiatori.
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