VITTORIO SGARBI NELL’AULA DELLA CAMERA COME IN UNO SHOW TELEVISIVO/ Espulso dalla presidente di turno, Mara Carfagna, resiste e viene portato via di peso dai commessi

Quel signore che vedete discendere, dimenandosi, sorretto e trascinato a forza dai commessi della Camera, le scale dell’aula di Montecitorio che aveva orgogliosamente asceso per pronunciare uno dei suoi rari discorsi, non è un sosia di Vittorio Sgarbi, ma è proprio lui in persona: il brillante storico dell’arte prestato alla politica e al tempo stesso esagitato esibizionista di furibonde sceneggiate televisive a gettone nei talk show che lo ospitano all’uopo. La presidente di turno della Camera, Mara Carfagna (di Forza Italia), si è vita costretta ad espellerlo dall’Aula di fronte al reiterato rifiuto del parlamentare urlatore di attenersi alle più elementari norme di comportamento che un parlamentare deve osservare nei suoi discorsi in quella sede.

L’espulsione è avvenuta durante il dibattito in corso per l’esame del decreto Giustizia. Sgarbi si è abbandonato ad offese ingiuriose nei confronti della intera categoria dei magistrati senza dare ascolto ai richiami della presidente, anzi ha rincarato la dose passando ad offendere anche i suoi colleghi deputati con invettive e parolacce, tali da indurre la onorevole Carfagna a disporre il suo allontanamento dall’Aula.”Non può offendere i suoi colleghi, non può pronunciare parolacce, non può trasformare quest’Aula in uno show”, gli ha detto la vicepresidente della Camera tra gli applausi di tutti i deputati presenti, alcuni dei quali gli hanno urlato “pagliaccio”! E poiché Sgarbi non voleva abbandonare l’emiciclo: ha dovuto essere portato via dai commessi (come mostra la foto).

Francesca Businarolo, presidente della Commissione Giustizia della Camera e deputata M5S, ha commentato:”Non è la prima volta che il deputato Sgarbi usa l’Aula di Montecitorio per le sue invettive disonorevoli. Le parole contro i magistrati sono inaccettabili. Inevitabile e giusta la sua espulsione. Solidarietà alla presidente di turno, Mara Carfagna, e alla deputata Giusi Bartolozzi, entrambe oggetto di gravi offese”.

Eppure, ne siamo certi, questa uscita di folkloristica indecenza dall’aula del Parlamento garantirà all’urlatore altri ingaggi offertigli da quei talk show che ormai riempiono di macchiette o di contaballe i loro palinsesti.

7GIORNI IN SENATO/ Approvazione del decreto per l’emergenza Covid-19 

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –

Martedì 23 giugno l’Aula si è riunita alle ore 16:30 la discussione del ddl n. 1812, conversione in legge del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, è stata rinviata a domani mattina. Il Presidente della Commissione affari costituzionali ha riferito che, essendo pervenuto da poco il parere della Commissione bilancio, non è ancora iniziato l’esame degli emendamenti in sede referente. La seduta è terminata alle ore 17:00.

Mercoledì 24 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1812, conversione in legge del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il relatore, sen. Parrini (PD), ha illustrato il provvedimento, che ha già trovato attuazione con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 maggio 2020. L’articolo 1 reca un nuovo quadro di riferimento, che si sovrappone a quello già esistente rappresentato dal decreto-legge n. 19 del 2020, per le misure di contenimento della diffusione del virus. Un primo ordine di disposizioni riguarda la circolazione fra Regioni, gli spostamenti da e per l’estero, tra lo Stato della Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le Regioni confinanti. Per il periodo successivo al 3 giugno 2020, gli spostamenti interregionali possono essere limitati solo con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19, in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico. La modalità di adozione delle restrizioni future rimane quella disegnata dagli articoli 2 e 3 del decreto-legge n. 19. Un secondo ordine di disposizioni distingue tra quarantena obbligatoria e quarantena precauzionale (applicata, con provvedimento dell’autorità sanitaria, alle persone che abbiano avuto contatti stretti con soggetti confermatisi positivi al virus). Ulteriori disposizioni riguardano le riunioni in luoghi pubblici o aperti al pubblico, per i quali si prevede il divieto di assembramento, e le funzioni religiose per le quali si richiama il rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle confessioni religiose per prevenire il rischio di contagio. Alle Regioni è demandata l’effettuazione di un monitoraggio, con cadenza giornaliera, dell’evoluzione della situazione epidemiologica, in esito al quale è consentito alle stesse di introdurre misure derogatorie, ampliative o restrittive, nelle more dell’adozione di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri. L’articolo 2 introduce una disciplina sanzionatoria destinata a trovare applicazione nei casi di inosservanza delle misure di contenimento. Una disciplina specifica è dettata per la quarantena obbligatoria: salvo che il fatto integri un delitto colposo contro la salute pubblica o comunque un più grave reato, la violazione è punita con l’arresto da 3 a 18 mesi e con l’ammenda da 500 a 5.000 euro. L’articolo 3 disciplina le disposizioni transitorie e finali, prevedendo che le misure di cui al presente decreto-legge si applichino dal 18 maggio al 31 luglio 2020. In Commissione si è svolto un confronto costruttivo e sono stati approvati sei emendamenti.

Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Augussori, Sonia Fregolent, Bergesio, Maria Cantù, Pepe, Stefania Pucciarelli, Briziarelli (L-SP), Paola Binetti, Gasparri, Maria Rizzotti, Vitali (FI), Annamaria Parente (IV), Isabella Rauti (FdI), Elena Fattori (Misto), Paola Boldrini (PD), Mautone (M5S). L’opposizione ha evidenziato che il Parlamento è chiamato ad approvare un provvedimento superato e privo di prospettive. L’adozione di 40.000 provvedimenti dall’inizio dell’emergenza, 300 atti normativi, 14 decreti-legge, 14 decreti del Presidente del Consiglio hanno generato sovrapposizioni e confusione, senza dare certezze sulla cassa integrazione, sulla liquidità e la ripresa produttiva, sulle modalità di riapertura della scuola. La Lega ha chiesto conto del piano Colao; ha rilevato che, dopo un periodo di conflittualità istituzionale, la fase due è segnata da tasse e burocrazia; ha proposto l’anno bianco fiscale e l’imposizione ad aliquota unica (flat tax), ricordando che tre aziende su dieci non hanno riaperto e non possono farlo per decreto. La sen. Rauti ha rimproverato al Governo i ritardi, le inerzie, la mancanza di buon senso, la narrazione di una realtà inesistente, l’assenza di un progetto. La sen. Fattori ha auspicato che le linee degli Stati generali siano portate in Parlamento e che la fase tre segni la fine della pratica della decretazione d’urgenza. I senatori di maggioranza hanno ricordato che l’adozione di provvedimenti straordinari è stata una strada obbligata e che il decreto in esame segna una svolta sul piano dell’autonomia regionale. Secondo il sen. Vitali, invece, le competenze di Stato comuni e Regioni non sono chiaramente ripartite.

In replica il sottosegretario di Stato per i Rapporti con il Parlamento, Castaldi, ha rilevato l’efficacia della decretazione d’urgenza, che è stata adottata anche negli altri Paesi europei; sul ruolo del Parlamento, ha valutato positivamente il tema posto dal sen. Pagano con l’emendamento 2.0.1.

In fase di votazione, sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 1.100, 1.101 (sulla quarantena precauzionale), 1.102 (sull’inclusione die servizi educativi per l’infanzia), 1.0.1000 (sul potere del commissario straordinario per l’emergenza di stipulare protocolli al fine di assicurare la fornitura di mascherine e disciplinarne i prezzi), 2.100, 2.3 (testo 2) (sulla devoluzione dei proventi delle sanzioni pecuniarie alle Regioni, Province e Comuni quando le violazioni siano accertate fa funzionari degli enti locali). Sono stati approvati inoltre gli emendamenti della Commissione 1.100, 1.101 (sulla quarantena precauzionale), 1.102 (sull’inclusione die servizi educativi per l’infanzia), 1.0.1000 (sul potere del commissario straordinario per l’emergenza di stipulare protocolli al fine di assicurare la fornitura di mascherine e disciplinarne i prezzi), 2.100, 2.3 (testo 2) sulla devoluzione dei proventi delle sanzioni pecuniarie alle Regioni, Province e Comuni quando le violazioni siano accertate fa funzionari degli enti locali.

Hanno dichiarato voto finale favorevole i sen. Grimani (IV-PSI), Ruotolo (Misto), Parrini (PD), Corbetta (M5S). Hanno dichiarato voto contrario i sen. Zaffini (FdI), Pagano (FI), Grassi (L-SP). Con 137 voti favorevoli, 99 contrari e due astensioni, l’Assemblea, ha approvato, con modificazioni, il ddl di conversione in legge del decreto-legge n. 33, recante ulteriori misure urgenti per l’emergenza epidemiologica (A.S. 1812), il cui esame è stato avviato nella stessa giornata con la relazione del sen. Parrini. Il testo passa all’esame della Camera.

Dopo una sospensione, alla ripresa dei lavori il Presidente del Senato Casellati ha ricordato il sen. Alfredo Biondi (foto), spentosi questa notte a Genova: avvocato e parlamentare liberale, uomo autorevole e corretto, capace di stemperare le tensioni con la sua simpatia, Alfredo Biondi – ha detto il Presidente – è uno degli ultimi testimoni di una politica vissuta con autonomia di pensiero. Si sono uniti al ricordo i sen. Casini (Aut), Gasparri (FI), Cucca (IV), Pinotti (PD), Di Nicola (M5S). La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che la prossima settimana sarà dedicata ai lavori delle Commissioni. Martedì 14 luglio alle ore 10 è prevista l’elezione di due componenti del Garante dei dati personali e delle comunicazioni. La Conferenza tornerà a riunirsi la prossima settimana per definire il calendario successivo. L’Assemblea ha deliberato lacostituzione in giudizio del Senato in un conflitto di attribuzione.

Il relatore, sen. Gasparri (FI), ha ricordato che il conflitto di attribuzione, ritenuto ammissibile dalla Corte costituzionale, è stato sollevato dal tribunale di Verona rispetto alla decisione dell’Assemblea, nella seduta del 9 gennaio 2019, di dichiarare insindacabili le opinioni rese dall’allora senatrice Anna Cinzia Bonfrisco. Il relatore ha ricordato la prova dell’insussistenza del reato di cui era accusata la senatrice, l’insindacabilità dell’attività emendativa, il dovere di difendere l’istituzione parlamentare. Nella seduta dell’11 giugno 2020 la Giunta delle elezioni e delle immunità ha espresso a maggioranza parere favorevole alla costituzione in giudizio per resistere nel conflitto di attribuzioni dinanzi alla Corte costituzionale. Nella discussione si sono dichiarati favorevoli alla costituzione in giudizio a difesa dell’istituzione, i sen. Cucca (IV), Balboni (FdI), Anna Rossomando (PD), Urraro (L-SP). Di diverso avviso i sen. Grasso (Misto-LeU) e Elvira Lucia Evangelista (M5S).

La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che la prossima settimana sarà dedicata ai lavori delle Commissioni. Martedì 14 luglio alle ore 10 è prevista l’elezione di due componenti del Garante dei dati personali e del Garante delle comunicazioni. La Conferenza tornerà a riunirsi la prossima settimana per definire il calendario successivo. La seduta è terminata alle ore 18:00.

Giovedì 24 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 la seduta è dedicata al sindacato ispettivo. Il sottosegretario di Stato per l’Ambiente ha risposto all’interrogazione 1124, presentata dal sen. Comincini (IV-PSI) e altri, sull’inquinamento del tratto di mare tra l’isola d’Elba Capraia e la Corsica: il Governo ha avuto un ruolo attivo e propositivo nella stipula di accordi internazionali per la tutela dell’ecosistema marino e sta stipulando accordi per la rimozione dei rifiuti sulle spiagge e sui fondali marini. Nell’ambito della direttiva sulla diminuzione della plastica, la Camera ha approvato una legge salva mare che dovrà passare al Senato. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto. Il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le Politiche Sociali, Di Piazza. ha risposto all’interrogazione 1574, presentata dal sen. Cangini (FI), sul diritto degli assistenti bagnanti ad un sussidio per i danni economici da Covid-19: il sussidio previsto Cura Italia è stato esteso ai lavoratori stagionali e per il reddito di ultima istanza sono stati stanziati 220 milioni; è in fase di predisposizione un decreto ministeriale per i lavoratori del turismo che hanno cessato, ridotto o sospeso il rapporto di lavoro; non ci sono dunque vuoti di tutela per i bagnini. L’interrogante non è convinto che la disparità, a danno dei bagnini addetti al salvataggio che lavorano per cooperative o consorzi, sia stata superata. Il sottosegretario Di Piazza ha poi risposto all’interrogazione n. 838, presentata dal sen. Taricco (PD) e altri, sulle criticità nella fruizione al pubblico del castello reale di Racconigi (Cuneo). L’interrogante si è dichiarato soddisfatto e ha segnalato l’opportunità di una gestione mista con la Regione.

Alle ore 15 si sono svolte le seguenti interrogazioni a risposta immediata con i ministri degli Affari Esteri e dell’Economia.

Il ministro degli Affari Esteri, Di Maio, ha risposto all’interrogazione 1720, illustrata dal sen. Ferrara (M5S), sull’impegno italiano per la risoluzione della crisi libica: la Libia è una priorità per l’Italia, i cui interessi geostrategici coincidono con quelli del popolo libico; nella visita di ieri è stata condivisa la necessità di ripresa della produzione petrolifera. L’Italia, che sta contribuendo allo sminamento intorno alla capitale ed è riconosciuta da Serraj come un partner insostituibile, si aspetta molto dalla ripresa dei negoziati. La Libia è fondamentale per la sicurezza nazionale e per la sicurezza dell’Europa, che deve promuovere un piano di ricostruzione del Paese.

Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Gualtieri, ha risposto all’interrogazione 1726, illustrata dalla sen. Conzatti (IV-PSI), sulla necessità di una riforma tributaria: dopo aver ricordato il taglio al cuneo fiscale, le misure a sostegno della genitorialità e la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia, il ministro ha indicato linee di riforma che intervengano sull’efficientamento della riscossione, i crediti inesigibili, i pagamenti digitali, la riduzione della pressione fiscale su lavoro e imprese.

Il ministro Gualtieri ha poi risposto all’interrogazione 1722, illustrata dal sen. Ciriani (FdI), sugli “Stati generali dell’economia” e sulla pubblicazione di un piano di rilancio: l’Italia ha giocato un ruolo da protagonista nel promuovere una risposta europea ambiziosa alla crisi; il Governo ha coinvolto le forze sociali in un progetto di rilancio dell’economia, a cui le opposizioni non hanno partecipato; il Piano nazionale di riforma, presentato a settembre nel quadro delle risorse europee, sarà occasione di ulteriore confronto. L’interrogante ha ricordato le previsioni catastrofiche del FMI su produzione e occupazione e ha manifestato insoddisfazione per il rinvio a settembre.

Il ministro dell’Economia ha poi risposto all’interrogazione 1721, illustrata dal sen. Laforgia (Misto-LeU), sulla riforma degli strumenti di sostegno al reddito: nell’emergenza epidemiologica il Governo ha attivato gli ammortizzatori sociali, ha introdotto il reddito di emergenza e ha rafforzato la Naspi; il Governo intende garantire una copertura universale, distinguendo tra sostegno al reddito e politiche attive del lavoro. L’interrogante, in replica, ha ribadito il principio della massima condizionalità degli aiuti alle imprese e della massima universalità nel sostegno alle persone.

Il ministro Gualtieri ha risposto all’interrogazione 1723, illustrata dal sen. D’Alfonso (PD), sulle prospettive di una riforma fiscale e sulle sue caratteristiche: l’Agenzia delle entrate, nell’emergenza sanitaria, ha dato prova di efficienza trasformandosi in agenzia delle uscite, con l’emissione avvenuta ieri di bonifici a fondo perduto. La riforma fiscale punterà a rendere più competitivo il sistema delle imprese e ad attirare investimenti esteri; le agevolazioni fiscali saranno riviste per ridurre le aliquote. Alcune misure sono state anticipate nel decreto rilancio: il sisma bonus, la cedibilità del credito d’imposta e lo sconto di fattura.

Il ministro dell’Economia ha risposto all’interrogazione 1724, illustrata dalla sen. Giammanco (FI), sul finanziamento delle infrastrutture tramite i fondi europei: uno dei problemi di realizzazione del ponte dello Stretto è stato il costo, quello originario non era sostenibile; il ministro delle Infrastrutture De Micheli sta valutando il recupero del progetto con una drastica riduzione dei costi, all’esito di una valutazione costi benefici che tenga conto di nuovi fonti di finanziamento europeo, ricadute occupazionali e ambientali. L’interrogante ha ribadito che il ponte sullo Stretto è un progetto credibile da presentare in sede europea e attiverebbe un circolo virtuoso di investimenti per il Mezzogiorno.

Il ministro Gualtieri ha risposto infine all’interrogazione 1725, illustrata dal sen. Bagnai (L-SP), sul finanziamento della spesa pubblica tramite ricorso al mercato: il Governo ha fatto uno sforzo di emissione senza precedenti; l’interrogazione ha scarso fondamento perché non distingue fra emissioni nette e lorde. Tra marzo e maggio le emissioni lorde a medio lungo termine sono state di 117 miliardi. L’interrogante ha rilevato che il Governo ha fatto tardi, e quindi con un costo, quello che la Lega aveva proposto subito: 100 miliardi di scostamento con titoli rivolti a investitori italiani.

La seduta è terminata alle ore 16:30.

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