7GIORNI IN SENATO/ Dal caso Regeni alla riforma del Terzo Settore

provenzanodi FRANCESCO MARIA PROVENZANO – Martedì 29 marzo, dopo le festività pasquali riprende l’attività parlamentare, l’Aula apre i lavori con il seguente ordine del giorno: “Seguito del ddl n. 1870 e connesso – Terzo settore”. Alle ore 14 nella Sala Nassirya si è svolta la conferenza stampa – condotta dal senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per i diritti umani –  del padre e della madre di Giulio Regeni, il ricercatore ucciso e torturato in Egitto. Oltre ai genitori erano presenti gli avvocati Alessandra Ballerini e il portavoce di Amnesty international Italia Riccardo Noury.  Erano presenti la senatrice di F.I. Anna Maria Bernini, la senatrice del M5S Laura Bottici ed il collega dello stesso gruppo Alberto Airola. La madre signora Paola con dignità e compostezza ha detto: “Ho riconosciuto Giulio solo dalla punta del naso e sul suo viso ho visto il male del mondo”. Mentre il padre Claudio ha ribadito la fiducia nell’Italia, ma è ancora in attesa di risposte forti e concrete. E su questo punto il senatore Manconi ha proposto di richiamare l’ambasciatore per consultazioni e rivedere le relazioni consolari tra i due paesi. Al termine della conferenza stampa ho chiesto al senatore Airola un commento . Ecco la sua risposta: “L’oltraggiosa messa in scena del governo egiziano, come l’hanno definita i genitori di Giulio Regeni – che dopo due mesi di falsità si sentono raccontare l’ennesima bugia – è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Giulio è stato ucciso da professionisti della tortura probabilmente coperti dai business che il nostro paese condivide con l’Egitto di Al Sisi: ma Renzi e Gentiloni sappiano che non sarà tollerabile l’ennesimo insabbiamento di tale efferato crimine in nome di questi interessi economici”. Poi lo stesso Airola, unitamente alla collega Bottici ed all’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo, hanno diramato una nota, in cui affermano: “Chiediamo verità per Giulio Regeni. Accogliamo l’appello dei genitori affinché non cali l’attenzione sul barbaro assassinio del giovane ricercatore italiano in Egitto e ci impegniamo a portare il caso all’attenzione del Parlamento europeo. Le parole della famiglia Regeni non restino inascoltate. Il governo sino ad oggi non ha fatto altro che subire le menzogne dell’Egitto sulla morte del ricercatore italiano: Renzi e Gentiloni è ora di invertire la rotta. Si pretenda la verità e non versioni di comodo. Lo dobbiamo a questi genitori che mostrano grande coraggio nell’affrontare il dolore e denunciare la tortura a cui è stato sottoposto il figlio mentre il nostro governo ha mostrato tutta la sua codardia nel gestire questa vicenda. Sarà forse che gli interessi economici e commerciali delle aziende italiane contano di più della dignità di un giovane torturato e ucciso in circostanze misteriose?”.

Mercoledì 30 alle ore 10,30 è proseguita la discussione in Aula del testo proposto dalla Commissione Affari costituzionali, di delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (ddl n.1870, già approvato dalla Camera). Mentre in Commissione Istruzione si è svolta l’audizione del Ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, in merito alla Alta formazione artistica, musicale e coreutica e alle misure a favore della ricerca. Le Commissioni Lavori pubblici di Senato e Camera, in seduta congiunta, alle ore 14 hanno ascoltato le comunicazioni del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, sui contratti di concessione sugli appalti pubblici (A.G. n.283). Su questo provvedimento in discussione in Aula ho ascoltato il sen. Remigio Ceroni di F.I., che mi dice: “È giunto all’esame del Senato, già approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura, il disegno di legge n.1870, d’iniziativa governativa, recante ‘Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale’. Il Terzo settore è stato finora disciplinato in maniera in qualche misura frammentata. La delega è troppo ampia e poco specifica. I tempi sono troppo lunghi da quando questo provvedimento, necessario per la riorganizzazione dell’intero settore, era stato approvato nel Consiglio dei Ministri (19 mesi) e inoltre c’è la mancanza di una reale apertura liberale del settore, che ha sempre più bisogno di essere libero e senza troppi vincoli burocratici e formali”. Su questo ddl il sen. del M5S Giovanni Endrizzi dichiara: “Il Terzo Settore è un patrimonio dell’Italia e degli italiani. Il governo Renzi ha deciso di penalizzare chi si prodiga per gli altri senza voler far business ed ha incluso nel ‘terzo settore’ anche le imprese sociali con fini di lucro offrendo anche a chi fa profitto sgravi fiscali, agevolazioni e donazioni volontarie per il 5 per mille senza nemmeno esigere la certificazione antimafia. Mafia Capitale evidentemente non ha insegnato nulla al Pd o forse sì e anche troppo bene…”

L’Assemblea alle ore 16,30 ha ripreso l’esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 1870, delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale, già approvato dalla Camera dei deputati. L’articolo 1 delega il Governo ad adottare, entro un anno, uno o più decreti di riforma del Terzo settore, al fine di sostenere l’autonoma iniziativa dei cittadini che concorrono, anche in forma associata, a perseguire il bene comune, ad elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale. Per Terzo settore si intende il complesso di enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, che promuovono e realizzano, in attuazione del principio di sussidiarietà, attività di interesse generale mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi.

Nella seduta antimeridiana sono stati approvati, con emendamenti, gli articoli 6, 7 e 8. Nella seduta pomeridiana è stato approvato, senza modifiche, l’articolo 9, che prevede la ridefinizione e la semplificazione delle misure agevolative e di sostegno del Terzo settore. l’Assemblea di Palazzo Madama ha approvato con modifiche, con 146 voti favorevoli, 74 contrari e 16 astenuti, il ddl n.1870, di delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale; il provvedimento torna alla Camera dei deputati. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto contrario i sen. Bruni (CoR), Consiglio (LN), Quagliarello (GAL), Endrizzi (M5S) e Galimberti (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole i sen. Mazzoni (AL-A), Panizza (Aut), Torrisi (AP) e Collina (PD). La sen. De Petris (SI-SEL) ha annunciato l’astensione. Pur apprezzando gli sforzi del relatore, Conservatori e Riformisti hanno lamentato il mancato recepimento delle proposte delle associazioni di volontari. La Lega Nord ha criticato in particolare la genericità della delega. Secondo Grandi Autonomie e Libertà il ddl è generico e ipocrita. Secondo il Movimento 5 Stelle la delega è fumosa e ambigua. Sinistra Italiana-SEL ha espresso forti perplessità sull’articolo 6, che non distingue chiaramente l’impresa sociale. Secondo Alleanza Liberal popolare il ddl va nella giusta direzione: con una spesa pubblica decrescente e uno Stato inefficiente. I Gruppi di maggioranza hanno evidenziato i punti qualificanti del ddl: la previsione di un codice del terzo settore, con esclusione delle fondazioni bancarie, la disciplina del volontariato, che dà un contributo fondamentale all’inclusione sociale. La seduta è terminata alle ore 19:50.

Giovedì 31 la seduta è iniziata alle ore 9,30 L’Assemblea ha avviato la discussione congiunta di quattro relazioni della Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Riguardano la gestione dei rifiuti radioattivi, il territorio della Liguria, i lavori di bonifica di Porto Marghera e la bonifica dei poli chimici del Quadrilatero del Nord (Venezia, Mantova, Ferrara, Ravenna). La sen. Puppato (PD), nel riferire sulla relazione concernente i rifiuti radioattivi, ha evidenziato tre criticità. Il sen. Compagnone (AP), nel riferire sulla relazione territoriale della Liguria, ha posto l’accento sull’esaurimento della capienza delle discariche. Il sen. Arrigoni (LN), nel riferire sui lavori di bonifica di Porto Marghera, ha segnalato il mancato completamento dei marginamenti per impedire la fuoriuscita di inquinanti nella laguna. Alla discussione hanno preso parte i sen. Girotto, Endrizzi (M5S); Morgoni, Donatella Albano, Caleo (PD), Arrigoni (LN), Orellana (Aut), Maurizio Rossi (Misto-Liguria civica) e Di Biagio (AP). La Sottosegretario di Stato per l’ambiente Degani ha chiesto di integrare le premesse della proposta sui rifiuti radioattivi con il riferimento alla valutazione strategica ambientale e ha espresso parere favorevole sulle quattro proposte di risoluzione presentate. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole agli atti di indirizzo i sen. Zizza (CoR), Arrigoni (LN), Orellana (Aut), Loredana De Petris (PD), Marinello (AP), Paola Nugnes (M5S), Piccoli (FI-PdL) e Laura Puppato (PD). In dissenso dal Gruppo, il sen. Cotti (M5S) ha annunciato voto contrario sulla risoluzione concernente i rifiuti radioattivi. La seduta è terminata alle ore 13:30. Nella seduta pomeridiana delle ore 16 nel question time il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha risposto in Aula a quesiti sull’attuazione ed effetti del jobs act e sulle prospettive di revisione della normativa pensionistica.

La seduta è dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Sul primo argomento, attuazione ed effetti del jobs act, i sen. Angioni (PD), Malan (FI-PdL), Nunzia Catalfo (M5S), Campanella (SI-SEL), Barani (AL-A), Divina (LN) e Zizza (CoR) hanno formulato domande rispetto alle politiche attive del lavoro, la spesa collegata alla riforma del mercato del lavoro, la manipolazione dei dati relativi all’occupazione, i voucher, le frodi connesse alla trasformazione del contratto a tempo determinato, il mancato decollo dell’agenzia nazionale e dei centri dell’impiego, sulle conseguenze della fine dell’esonero contributivo, sul crollo delle assunzioni nel gennaio 2016. Il ministro Poletti ha ricordato che obiettivi della riforma erano: ridurre la precarietà, stabilire regole certe e chiare per il lavoro, passare dagli ammortizzatori sociali alle politiche attive. Secondo il Ministro l’uso dei voucher ha prodotto l’emersione di lavoro nero; il fenomeno riguarda soprattutto turismo, servizi e commercio, settori che ricorrevano in precedenza al lavoro a chiamata; il Governo intende comunque restringere l’uso dei voucher con regole più stringenti per decollare. M5S e SI-SEL si sono dichiarati insoddisfatti. Anche FI-PdL e CoR si sono dichiarati insoddisfatti: i costi della riforma sono superiori ai benefici e gli effetti positivi verranno meno con la fine della decontribuzione. Sul secondo argomento, prospettive di revisione del sistema pensionistico, i sen. Nicoletta Favero (PD), Malan (FI-PdL), Puglia (M5S), Alessandra Bencini (Misto-IdV), Barani (AL-A), Divina (LN) e Zizza (CoR) hanno avanzato domande sugli annunciati tagli alle pensioni e l’eventuale passaggio delle pensioni di reversibilità dalla previdenza all’assistenza, sul regime dei lavoratori stagionali e il ricongiungimento dei contributi, sui benefici previdenziali per le lavoratrici madri, sulle politiche per il ricambio generazionale, sulla revisione della legge Fornero che ha prodotto esodati e blocco delle assunzioni giovanili, sulla tutela dei diritti acquisiti. Il ministro Poletti ha negato che siano allo studio del Governo interventi sulle pensioni, in particolare su quelle di reversibilità. La legge Fornero contiene elementi sbagliati, mancando di gradualità; occorre dunque riconsiderare le regole previdenziali, tenendo però fermi tre obiettivi: sostenibilità ed equità del sistema, rispetto dei vincoli europei, compatibilità con la situazione della finanza pubblica. Il ministro ha assicurato, infine, attenzione alle proposte relative al part-time nell’ultimo periodo lavorativo, all’uscita anticipata per i lavori usuranti, ai benefici per la maternità, la ricongiunzione dei contributi. La seduta è terminata alle 17,15.

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