di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –
Lunedì 1 agosto alle ore 16,30 prosegue l’esame in Aula del ddl n. 2217, nel testo proposto dalla Commissione Agricoltura, recante disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura (“caporalato”). È anche all’ordine del giorno l’incardinamento, in Assemblea, del ddl n. 2495, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 113 (già approvato dalla Camera, scade il 23 agosto), recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio.
Con 190 voti favorevoli, nessuno contrario e 32 astensioni l’Aula ha approvato, in prima lettura, il ddl n. 2217, recante disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura (“caporalato”). La parola passa ora alla Camera. Il provvedimento riscrive il reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, che ha incontrato difficoltà applicative, prevedendo la responsabilità diretta del datore di lavoro, la semplificazione degli indici di sfruttamento e la possibilità di commissariamento dell’azienda; inoltre detta disposizioni sulla Rete del lavoro agricolo di qualità e prevede un piano di interventi a supporto dei lavoratori che svolgono attività stagionale di raccolta di prodotti agricoli. I primi sette articoli sono stati approvati nel testo licenziato dalla Commissione. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Stefano (Misto), Tarquinio (CoR), Ruvolo (AL-A), Panizza (Aut), Barozzino (SI-SEL), Formigoni (AP), Daniela Donno (M5S) e Maria Teresa Bertuzzi (PD). Hanno annunciato invece l’astensione i senatori Candiani (LN) e Amidei (FI-PdL).
L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 2495 recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice, senatrice Zanoni (PD), ha illustrato il provvedimento che si inserisce in un quadro di interventi volti a ripristinare condizioni di normalità, fornendo certezze agli enti locali per la predisposizione dei bilanci. Per quanto riguarda le Regioni, il ddl dstina 74,5 milioni al fondo per il trasporto pubblico locale, assegna alle Regioni che hanno rispettato il vincolo del pareggio di bilancio le risorse provenienti dalle sanzioni a carico delle regioni che non lo hanno rispettato; dà attuazione agli accordi tra lo Stato e le Regioni Sicilia e Valle d’Aosta. Per quanto riguarda Città metropolitane e Province, il decreto dispone la disapplicazione delle sanzioni per mancato rispetto del Patto di stabilità nel 2015; stanzia 48 milioni per le funzioni fondamentali e 100 milioni per la manutenzione delle strade. La Commissione ha approvato ordini del giorno sulle questioni che non hanno trovato spazio nel provvedimento: la semplificazione della tassazione locale, la conclusione della fase di transizione delle Province e Città metropolitane, il ripensamento del federalismo fiscale. I sen. Erika Stefani (LN), Anna Maria Bernini (FI-PdL), Loredana De Petris (SI-SEL), Bruni (CoR) e Morra (M5S) hanno avanzato pregiudiziali di costituzionalità: in violazione degli articoli 70 e 77 della Costituzione, il decreto omnibus – una minifinanziaria estiva piena di misure clientelari e microsettoriali – espropria il Parlamento della funzione legislativa e contiene norme prive dei requisiti di omogeneità, necessità e urgenza. Respinte con unica votazione le questioni pregiudiziali, il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sull’approvazione dell’articolo unico di conversione del decreto-legge, nel testo approvato dalla Camera dei deputati. Alla discussione sulla fiducia hanno preso parte i senatori Tosato (LN), Campanella (SI-SEL); Elena Montevecchi, Rosetta Blundo, Gaetti (M5S); Boccardi, Mandelli (FI-PdL); Manuela Granaiola, Nerina Dirindin, Lucrezia Ricchiuti (PD); Perrone (CoR). Le dichiarazioni di voto inizieranno domani alle ore 9,30. La seduta è terminata alle ore 22.
Martedì 2 l’Assemblea, riunitasi alle ore 9,30, approva, con 165 voti favorevoli, 96 contrari e nessun astenuto, defintivamente il ddl n. 2495, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 113 (già approvato dalla Camera, scade il 23 agosto), recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio. Nelle dichiarazioni finali hanno negato la fiducia Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Silvana Comaroli (LN), Giovanni Mauro (GAL), Uras (Misto), Giovanna Mangili (M5S), D’Alì (FI-PdL). Hanno invece annunciato la fiducia Langella (AL-A), Laniece (Aut), Gualdani (AP), Santini (PD).
Il presidente Grasso, nella seduta del 2 agosto, ha ricordato “il trentaseiesimo anniversario della strage di Bologna, uno dei più drammatici attentati terroristici perpetrati in Italia dal dopoguerra”. Ha quindi invitato l’Assemblea ad osservare un minuto di silenzio alle 10,25, ora in cui esplose l’ordigno alla stazione ferroviaria di Bologna il 2 agosto 1980, causando la morte di 85 persone. La seduta è stata sospesa fino alle ore 15 per consentire alle Commissioni di concludere l’esame dei provvedimenti in calendario. Il 12 agosto 2016 entra in vigore la legge 11 luglio 2016, n. 133 sulla “Introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 2290, recante disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice, senatrice Bertuzzi (PD), dopo essersi soffermata sulle contraddizioni dell’attuale modello di produzione e di consumo, ha illustrato il provvedimento che mira a semplificare, agevolare e incentivare la donazione di eccedenze. Il testo, d’iniziativa parlamentare e largamente condiviso, si compone di 18 articoli, suddivisi in tre capi. Alla discussione generale hanno partecipato Campanella (SI-SEL), Nerina Dirindin, Laura Puppato, Laura Fasiolo (PD); Mandelli, Scoma (FI-PdL); Liuzzi (CoR); Candiani (LN); Cristina De Pietro (Misto); Gaetti (M5S). I senatori intervenuti hanno sottolineato l’importanza dell’educazione nella lotta allo spreco; hanno espresso perplessità sull’introduzione di disposizioni relative ai medicinali; hanno auspicato la previsione di un obbligo di cessione delle eccedenze per la grande distribuzione. In replica il ministro per le Politiche Agricole Martina ha evidenziato che la lotta allo spreco alimentare consentirà di recuperare un milione di tonnellate di cibo e ha manifestato orgoglio per il modello italiano, che ha carettere promozionale, partecipativo e premiale, investe sulla responsabilità e la consapevolezza diffusa dei cittadini. Il testo è stato approvato senza emendamenti. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i senatori Mazzoni (AL-A), Panizza (Aut), Formigoni (AP), Daniela Donno (M5S), Vaccari (PD) e Amidei (FI-PdL), che ha però criticato la chiusura del governo sugli emendamenti relativi alla distribuzione dei farmaci.
L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 2500 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 30 giugno 2016, n. 117, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico, già approvato dalla Camera dei deputati. L’articolo 1 posticipa di sei mesi (dal 1° luglio 2016 al 1° gennaio 2017) il termine a decorrere dal quale tutti gli atti del processo amministrativo dovranno essere sottoscritti con modalità digitali. La Camera dei deputati ha introdotto disposizioni che autorizzano il ministro della Giustizia a procedere ad assunzioni straordinarie di personale amministrativo. L’articolo 2 precisa che il processo amministrativo telematico sarà avviato a partire dal 1° gennaio 2017 e per i primi tre mesi sarà possibile sottoscrivere gli atti sia in modo tradizionale sia in forma digitale. Loredana De Petris (SI-SeL), Anna Maria Bernini (FI-PdL) e Calderoli (LN) hanno presentato pregiudiziali di costituzionalità. Respinte con unica votazione le pregiudiziali, è iniziata la discussione generale, nella quale è intervenuto il sen. Galimberti (FI-PdL). La seduta è terminata alle ore 21:15.
Mercoledì 3 l’Aula si è riunita alle ore 9,30 e l’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2500 recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative in materia di processo amministrativo telematico. L’articolo 1 posticipa di sei mesi (dal 1° luglio 2016 al 1° gennaio 2017) il termine a decorrere dal quale tutti gli atti del processo amministrativo dovranno essere sottoscritti con modalità digitali. La Camera dei deputati ha introdotto disposizioni che autorizzano il ministro della Giustizia a procedere ad assunzioni straordinarie di personale amministrativo, attingendo a graduatorie ancora valide e al personale delle province o bandendo nuovi concorsi. L’articolo 2 precisa che il processo amministrativo telematico sarà avviato a partire dal 1° gennaio 2017 e per i primi tre mesi sarà possibile sottoscrivere gli atti sia in modo tradizionale sia in forma digitale. Respinti tuti gli emendamenti, nelle dichiarazioni finali Anna Cinzia Bonfrisco (CoR), Erika Stefani (LN), Loredana De Petris (SI-SEL), Crimi (M5S) e Anna Maria Bernini (FI-PdL) hanno annunciato l’astensione. Hanno annunciato voto favorevole Mancuso (AP), Lo Moro (PD) e Falanga (AL-A), che ha però espresso il timore che sarà necessaria un’ulteriore proroga.
L’Assemblea ha avviato l’esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 2067, recante modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all’ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena, già approvato dalla Camera dei deputati. Il provvedimento di compone di 40 articoli, suddivisi in cinque titoli. Il Titolo I reca modifiche al codice penale: il capo I detta norme in materia di estinzione del reato per condotte riparatorie e modifiche di limiti di pena per i delitti di scambio elettorale politico-mafioso, furto e rapna. Il Titolo II reca modifiche al codice di procedura penale: il capo I prevede modifiche in materia di incapacità dell’imputato di partecipare al processo, di indagini preliminari e di archiviazione. Il Titolo III reca modifiche alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e alla normativa di organizzazione dell’ufficio del pubblico ministero. Il Titolo IV, all’articolo 29, conferisce una delega al governo per la riforma del processo penale e dell’ordinamento penitenziario. L’articolo 30 riguarda le intercettazioni. Il Titolo V reca disposizioni finali (clausola di invarianza finanziaria ed entrata in vigore). Il relatore, Cucca (PD), illustrando dettagliamente gli articoli, ha dato conto delle audizioni svolte e ha ricordato che la Commissione ha inserito nel provvedimento la materia della prescrizione, sulla quale si è svolto un confronto aspro ma costruttivo. In sede referente sono state apportate modifiche all’articolo 30, in materia di intercettazioni, prevedendo la garanzia della riservatezza delle conversazioni telefoniche e dettando criteri sulle modalità captative informatiche (Trojan). Il relatore ha segnalato infine una svista e la necessità, in Aula, di elevare da 6 a 7 anni di reclusione il minimo della pena per il reato di estorsione. Il seguito dell’esame è stato rinviato.
L’Assemblea ha avviato l’esame, nel testo proposto dalla Commissione, del ddl n. 2271 sull’editoria, già approvato dalla Camera dei deputati. Il relatore, Cociancich (PD), ha riferito sul contenuto del provvedimento. L’articolo 1 istituisce il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, alimentato da risorse statali già destinate all’editoria e all’emittenza locale, da un contributo di solidarietà a carico delle società concessionarie di raccolta pubblicitaria e, per una quota parte, dalle maggiori entrate del canone RAI. Sono ammesse al finanziamento le cooperative di giornalisti, gli enti senza fini di lucro, le imprese editrici espressione delle minoranze linguistiche, le associazioni dei consumatori, i periodici per non vedenti, i giornali in lingua italiana diffusi all’estero. L’articolo 2 conferisce deleghe al governo per ridefinire la disciplina del sostegno pubblico per il settore dell’editoria e dell’emittenza locale, per riordinare la disciplina previdenziale dei giornalisti, che dovrà allinearsi con la disciplina generale del sistema pensionistico, e per razionalizzare composizione e competenze del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti. L’articolo 3 detta disposizioni per il riordino dei contributi alle imprese editrici; l’articolo 4 introduce un riferimento all‘equo compenso dei giornalisti; l’articolo 5 punisce l’esercizio abusivo della professione di giornalista; l’articolo 6 detta nuove disposizioni per la vendita dei giornali, prevedendo la liberalizzazione degli orari e dei punti vendita. La Commissione ha previsto un parere parlamentare rinforzato sul decreto che definisce requisiti e modalità dei finanziamenti; ha fissato in 60 il numero massimo dei componenti del Consiglio dell’ordine dei giornalisti, prevedendo un rappresentante delle minoranze linguistiche; ha stabilito che la prima rata del contributo deve essere pari al 50 per cento; ha introdotto l’articolo 6-bis, in base al quale l’affidamento in concessione del sevizio pubblico radiofonico, televiso e multimediale ha durata decennale ed è preceduto da una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio.
Alla fine l’Aula del Senato ha rinviato a settembre l’esame del ddl sull’editoria. La richiesta era stata avanzata dal vicepresidente di palazzo Madama Roberto Calderoli. Alla richiesta di Calderoli avevano aderito Pd e SI-Sel, mentre Enrico Buemi (Psi) e il M5S si erano opposti e avevano chiesto di proseguire i lavori.
Appena terminata alle ore 18 la seduta, pronti i trolley dei senatori che, lasciato Palazzo Madama, si sono subito diretti verso aeroporti e stazioni ferroviarie. I lavori parlamentari riprenderanno martedì 12 settembre.
A tutti i lettori auguriamo dal Senato buone vacanze.
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