7GIORNI IN SENATO (n. 18)/ Articolo per articolo il Decreto Sicurezza approvato col voto di fiducia. Sì quasi unanime alla Commissione d’inchiesta sul sistema bancario.

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO-

Lunedì 5 novembre l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30. In apertura di seduta il Presidente di turno, Calderoli, ha espresso cordoglio ai familiari delle vittime del maltempo. Hanno quindi preso la parola i senatori Simona Malpezzi (PD), Pertoldi (FdI), Loredana De Petris (Misto-LeU), Elena Testor (FI), Durnwalder (Aut), Saviane (L-SP) e Perilli (M5S). Le opposizioni hanno chiesto al Governo di stanziare risorse per il dissesto idrogeologico, di potenziare i corpi dei Vigili del fuoco, di varare un piano per la messa in sicurezza del territorio; la maggioranza ha evidenziato l’intervento tempestivo delle istituzioni. Il rappresentante del Governo ha assicurato lo stanziamento di risorse. L’Assemblea ha poi avviato l’esame del, ddl n. 840, di conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, noto come decreto sicurezza pubblica. Il relatore,  Borghesi (L-SP), ha illustrato il provvedimento che è composto di 40 articoli, suddivisi in quattro titoli.

Il Titolo I reca disposizioni in materia di rilascio di speciali permessi di soggiorno temporanei. L’articolo 1 abroga l’istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari, anche se mantiene e in parte ridefinisce alcuni permessi di soggiorno speciali. Introduce, inoltre, un nuovo permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile. L’articolo 2 eleva da 90 a 180 giorni il periodo massimo di trattenimento dello straniero all’interno dei centri di permanenza per i rimpatri, e da 90 a 180 giorni il periodo di trattenimento presso le strutture carcerarie. L’articolo 3 introduce due nuove ipotesi di trattenimento, in luoghi determinati e per tempi definiti. L’articolo 4 introduce modalità di temporanea permanenza dello straniero in attesa di provvedimento di espulsione: in mancanza di disponibilità di posti nei centri di permanenza per il rimpatrio. L’articolo 5 esplicita che il divieto di reingresso nei confronti dello straniero destinatario di un provvedimento di espulsione ha efficacia nel territorio degli Stati membri dell’Unione europea e negli Stati non membri cui si applichi l’acquis di Schengen. L’articolo 6 assegna al Fondo rimpatri le risorse stanziate dalla legge di bilancio 2018 per l’avvio di un programma di rimpatrio volontario assistito. L’articolo 7 amplia il novero dei reati che, in caso di condanna definitiva, comportano il diniego e la revoca della protezione internazionale. L’articolo 8 dispone in materia di cessazione dello status di rifugiato e di protezione sussidiaria. L’articolo 9 esclude dal beneficio dell’autorizzazione a rimanere sul territorio nazionale i richiedenti asilo che reiterino la domanda per ritardare o impedire l’esecuzione di un provvedimento di allontanamento ovvero perché la prima domanda reiterata è stata giudicata inammissibile o rigettata in quanto infondata. L’articolo 10 disciplina il procedimento immediato dinanzi alla commissione territoriale in casi particolari. L’articolo 11 prevede la possibilità di istituire presso le prefetture fino ad un massimo di tre articolazioni territoriali dell’unità di Dublino, deputata ad individuare lo Stato dell’Unione europea competente all’esame delle domande di protezione. L’articolo 12 interviene sulle disposizioni concernenti il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), al fine di limitare i servizi di accoglienza territoriale ai titolari di protezione internazionale e ai minori stranieri non accompagnati. L’articolo 13 prevede che il permesso di soggiorno per richiesta di asilo non consenta l’iscrizione all’anagrafe dei residenti, fermo restando che esso costituisce documento di riconoscimento. L’articolo 14 revoca la cittadinanza in caso di condanna definitiva per una serie di reati.

Il Titolo II introduce norme finalizzate a rafforzare i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, con particolare riferimento alla minaccia del terrorismo e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli appalti pubblici, nonché al miglioramento del circuito informativo tra le Forze di polizia e l’autorità giudiziaria e alla prevenzione e al contrasto delle infiltrazioni criminali negli enti locali. L’articolo 16 estende le ipotesi di reato che consentono al giudice di adottare il provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e introduce la facoltà di utilizzare il braccialetto elettronico come strumento di controllo nelle ipotesi di maltrattamenti contro familiari o conviventi e stalking. L’articolo 17 pone in capo agli esercenti di attività di autonoleggio di veicoli senza conducente l’obbligo di comunicare i dati identificativi dei clienti al CED interforze per finalità di prevenzione del terrorismo. L’articolo 18 prevede un ampliamento dell’accesso da parte del personale della polizia municipale a specifici archivi presenti nella banca dati del CED interforze. L’articolo 19 consente alla polizia municipale dei Comuni con più di centomila abitanti di utilizzare in via sperimentale armi comuni a impulso elettrico. L’articolo 20 estende l’applicazione del divieto di accesso alle manifestazioni sportive (DASPO) agli indiziati di reati di terrorismo e di altri reati contro la personalità dello Stato e l’ordine pubblico. L’articolo 21 estende l’ambito applicativo del cosiddetto DASPO urbano alle aree su cui insistono presidi sanitari e a quelle destinate allo svolgimento di fiere, mercati e pubblici spettacoli. L’articolo 22 corrisponde alle esigenze contingenti e straordinarie della Polizia di Stato e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per l’acquisto e il potenziamento dei sistemi informativi diretti al contrasto del terrorismo internazionale. L’articolo 23 prevede che siano puniti a titolo di illecito penale sia il blocco stradale che l’ostruzione o l’ingombro di strade ferrate. Gli articoli da 24 a 29 recano disposizioni in materia di prevenzione e contrasto alla criminalità mafiosa. Gli articoli 30 e 31 introducono misure finalizzate al contrasto del fenomeno delle occupazioni arbitrarie di immobili, attraverso l’inasprimento delle pene fissate nei confronti dei promotori e organizzatori delle occupazioni e la possibilità di disporre intercettazioni telefoniche.

Il Titolo III introduce disposizioni per la funzionalità del Ministero dell’Interno e interventi per rafforzare l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. L’articolo 32 dispone la riduzione di 29 posti di livello dirigenziale generale. L’articolo 33 contiene un’autorizzazione di spesa per il pagamento, a partire dal 2018, dei compensi per prestazioni di lavoro straordinario svolte dagli appartenenti alle Forze di Polizia. L’articolo 34 incrementa di 5,9 milioni di euro per l’anno 2019 e di 5 milioni a decorrere dal 2020 gli stanziamenti per la retribuzione del personale volontario dei Vigili del fuoco. L‘articolo 35 istituisce un Fondo in cui confluiscono le autorizzazioni di spesa, già previste e non utilizzate, per il riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di polizia e delle Forze armate. Gli articoli da 36 a 38 riguardano l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Il Titolo IV, con gli articoli 39 e 40, contiene le disposizioni finali concernenti la copertura finanziaria del provvedimento e la sua entrata in vigore.

Secondo il relatore di minoranza, sen. Mirabelli (PD), il ddl è un manifesto politico che confonde il tema del governo dell’immigrazione con quello della sicurezza. L’eliminazione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari favorirà la clandestinità; lo smantellamento degli SPRAR renderà più difficile l’integrazione; mancano inoltre fondi per i rimpatri, misure di videosorveglianza, interventi contro gli scafisti. Alla discussione generale hanno preso parte i senatori Maria Saponara, Arrigoni, Barbaro, Pepe, Vescovi (L-SP); Berutti, Fiammetta Modena, Perosino, Malan (FI); Lanzi, Elvira Lucia Evangelista, Gelsomina Vono (M5S); Bressa (Aut); La Pietra, Balboni, Iannone (FdI); Emma Bonino (Misto); Verducci (PD); Errani (Misto-LeU).

Le opposizioni hanno duramente criticato il provvedimento perché frutto di un clima di paura e intolleranza. La senatrice Emma Bonino lo ha definito autolesionista, masochista e inutilmente crudele. Secondo il PD, il decreto è un attacco chiaro a un principio fondamentale della Costituzione.

Messa ai voti la richiesta del relatore, sen Borghesi (L-SP), di rinviare le repliche a domattina per consentire ulteriori approfondimenti alla luce di quanto emerso in discussione generale, dopo gli interventi dei senatori Marcucci, Ferrari (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU), Malan (FI) e Ciriani (FdI), che si sono espressi contro tale richiesta, e della senatrice Bottici (M5S), la presidente di turno, Taverna, ha rinviato alla seduta di domani il seguito dell’esame del disegno di legge. La seduta è terminata alle ore 17.

Martedì 6 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e ha ripreso l’esame del ddl n. 840, di conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, noto come decreto sicurezza pubblica.

Nella seduta di ieri il relatore, sen. Borghesi (L-SP), ha illustrato il provvedimento che è composto di 40 articoli, suddivisi in quattro Titoli. In replica, il sottosegretario per l’Interno, Molteni, ha sottolineato che la politica non si può dividere in tema di contrasto alla criminalità e alla mafia; ha richiamato in particolare le norme per velocizzare le procedure di sequestro e confisca dei beni mafiosi e un emendamento della minoranza, accolto, che destina agli enti locali i ricavi della vendita. Ha quindi posto l’accento sulle disposizioni che potenziano le polizie locali per garantire un migliore controllo del territorio (accesso alle banche dati e sblocco delle assunzioni) e ha annunciato un piano straordinario di 8000 assunzioni nelle Forze dell’ordine. Il sottosegretario ha argomentato che le norme sull’immigrazione non sono un manifesto propagandistico, bensì una riforma organica e strutturale della gestione dei flussi migratori: dal 1° giungo ad oggi sono sbarcati sul territorio nazionale 8.737 migranti, l’anno scorso ne erano sbarcati 53.743: in cinque mesi di governo gli sbarchi sono quindi diminuiti dell’83 per cento; i rapporti con l’autorità libica sono stati intensificati e il ministro dell’Interno sta lavorando per migliorare l’accordo bilaterale con la Tunisia, le domande d’asilo pendenti sono state ridotte da 140.000 a 110.000. L’Italia è il Paese europeo che tutela meglio i minori accompagnati e il diritto d’asilo: la soglia di protezione internazionale dei migranti resta alta, ma il Governo intende lavorare sull’integrazione, aumentando i controlli e accelerando l’esame delle richieste di asilo e le procedure di espulsione e rimpatrio degli irregolari.

Respinta la proposta di non passare all’esame degli articoli, l’Assemblea ha approvato la richiesta del Governo di sospendere la seduta fino alle ore 13. Le opposizioni hanno votato contro, accusando il Governo di bloccare il lavoro parlamentare in attesa di risolvere contrasti interni alla maggioranza. Dopo l’approvazione di un’ulteriore sospensione fino alle 16,30, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Fraccaro, ha presentato un emendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del decreto-legge su cui, a nome del Governo, ha posto la fiducia. La presidente del Senato ha valutato ammissibile l’emendamento del Governo che, oltre a recepire le modifiche approvate in Commissione, incorpora cinque emendamenti presentati e poi ritirati dal relatore (31.0.600, 35.0.601, 35.0.602, 35.0.603, 38.0.600 testo corretto), emendamenti dei Gruppi di opposizione (1.25 e 12.43 del Misto, 12.37 di FdI, 12.38 di FI, 12.39 del PD) e, parzialmente, due emendamenti del sen. Grassi (M5S) in materia di funzioni della polizia penitenziaria.

Dopo l’esame dei profili finanziari dell’emendamento governativo da parte della Commissione bilancio, si è svolta la discussione sulla fiducia, cui hanno partecipato i senatori Caliendo, Berardi, Mallegni, Fiammetta Modena, Perosino (FI), Rossomando, Giacobbe, Patriarca, Pinotti, Valente (PD), Garnero Santanché, La Pietra (FdI); Grassi, Puglia (M5S); Nencini, Buccarella (Misto); Campari (L-SP).

Il PD ha ribadito che il ddl è un manifesto politico, che non garantisce maggiore sicurezza ma aumenta la clandestinità. FI e FdI, al contrario, giudicano il testo un compromesso al ribasso fra le forze di Governo. La Conferenza dei Capigruppo ha organizzato la discussione della fiducia: domani (mercoledì) mattina dalle ore 9,30 si svolgeranno le dichiarazioni di voto. Dopo la chiama si passerà all’esame dei ddl, dalla sede redigente, per l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e sulla rete nazionale dei registri tumori. La seduta è terminata alle ore 21:30.

Mercoledì 7 – Con 163 voti favorevoli, 59 contrari e 19 astenuti, l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando l’emendamento, interamente sostitutivo del ddl n. 840, di conversione in legge del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, noto come Decreto sicurezza pubblica. Il testo passa ora alla Camera dei deputati.

Nella seduta di ieri il Governo ha presentato un emendamento interamente sostitutivo dell’articolo unico del decreto-legge, che recepisce le modifiche approvate in Commissione e alcune proposte emendative del relatore, dei Gruppi di opposizione e di M5S (v. comunicato n. 54) e si è svolta la discussione sulla questione di fiducia. Nelle dichiarazioni di voto finale, hanno annunciato voto contrario i senatori Julia Unterberger (Aut), Loredana De Petris (Misto-LeU) e Parrini (PD).

Secondo LeU il ddl è propagandistico, fortemente segnato dall’ideologia della Lega, contrario ai principi di una società aperta, libera. Secondo il PD il decreto, oltre ad essere illiberale e pericoloso, è insufficiente, smantella il sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati e non contiene misure per i rimpatri. Gasparri (FI) ha annunciato che il Gruppo non parteciperà al voto di fiducia. Ciriani (FdI) ha annunciato l‘astensione perché il Gruppo ritiene il ddl un compromesso al ribasso Hanno annunciato voto favorevole Romeo (L-SP): dopo aver sottolineato che gli emendamenti di M5S hanno migliorato il provvedimento e che la compattezza della maggioranza non sarà incrinata, ha posto l’accento sui risultati fallimentari di una politica migratoria dettata dalla religione mondialista dell’umanitarismo generico.  Patuanelli (M5S) ha colto l’occasione del primo voto di fiducia per ricordare le misure già adottate nei primi mesi dal Governo, che ha avuto il coraggio di ribellarsi ai diktat dei burocrati europei e della finanza. In dissenso dal Gruppo M5s, i senatori  De Falco, Elena Fattori e Paola Nugnes (M5S) hanno annunciato la non partecipazione al voto: il ddl, che non combatte il business dei migranti, avrebbe dovuto essere più rispettoso dei dettami costituzionali e degli impegni internazionali.

L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 690, recante Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Il relatore, Di Piazza (M5S), dopo aver ricordato che la Costituzione italiana tutela il risparmio in tutte le sue forme, ha ripercorso i passaggi, in particolare la fusione tra banche commerciali e banche d’affari, che hanno profondamente mutato la natura e le finalità del sistema creditizio, orientandolo verso la speculazione finanziaria. Evidenziati i limiti degli interventi legislativi della scorsa legislatura, ha quindi proposto l’istituzione di una Commissione d’inchiesta volta a far luce sulle responsabilità del dissesto di alcuni istituti e ad avanzare proposte per favorire una finanza etica a sostegno delle famiglie e dell’economia reale. Approvati gli articoli, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i senatori Errani (Misto-LeU), Urso (FdI), D’Alfonso (PD), Steger (Aut), Saviane (L-SP), Sciascia (FI), Paragone (M5S). Invece  Casini (Aut), in dissenso dal Gruppo, si è astenuto.

L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 535, Istituzione e disciplina della Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza e del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione. Il relatore, Pisani (M5S), ha illustrato le integrazioni proposte dalla Commissione sanità, la quale ha specificato, all’articolo 1, che la Rete raccoglie i sistemi di sorveglianza dei sistemi sanitari regionali; ha introdotto, tra le finalità della Rete, il coordinamento, la standardizzazione e la supervisione dei dati alimentati dai flussi dei registri regionali; ha inserito un riferimento alle malattie infettive tumore-correlate. Ha previsto che il regolamento del Ministero della salute semplifichi gli obblighi informativi; che il trattamento dei dati serva anche a monitorare i trattamenti con farmaci innovativi per fornire nuove evidenze sul grado di efficacia; che il decreto istitutivo del referto epidemiologico per il controllo sanitario della popolazione presti particolare attenzione alle aeree più critiche del territorio nazionale. Approvati i singoli articoli, hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i senatori Laniece (Aut), Errani (Misto-LeU), Paola Boldrini (PD), Sonia Fregolent (L-SP), Isabella Rauti (FdI), Laura Stabile (FI), Maria Domenica Castellone (M5S). La seduta è terminata alle ore 14:45.

Giovedì 8 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e la seduta è stata dedicata al sindacato ispettivo. Il sottosegretario per gli Affari esteri, Merlo, ha risposto all’interrogazione n. 220 del senatore Lanzi (M5S) e altri sulle procedure per ottenere il visto di ingresso in Italia da parte di cittadini di Paesi extraeuropei: i visti per affari nell’area Schengen seguono procedure semplificate e sono emessi entro due giorni dalla domanda; esistono inoltre diverse tipologie di visto per investitori, lavoratori autonomi e start up che tengono conto delle diverse situazioni ambientali dei Paesi di provenienza; il modello liste bianche inoltre consente un aggiornamento rapido. Il senatore Lanzi (M5S) si è dichiarato soddisfatto e ha ribadito l’importanza degli investitori provenienti dall’Africa e dal Sud-Est asiatico.

Il sottosegretario  per la Salute, Bartolazzi, ha risposto all’interrogazione n. 93 del senatore Faraone (PD) su ripetute aggressioni ai danni del personale medico e sanitario nei punti di pronto soccorso: il decreto sicurezza contiene una disposizione sulla tutela preventiva, che estende il cosiddetto Daspo urbano ai presidi sanitari; il Governo ha presentato inoltre un ddl specifico sulla violenza contro gli operatori sanitari.

Il sottosegretario  ha risposto all’interrogazione n. 281 del sen. Anastasi (M5S) e altri sulla stabilizzazione dei lavoratori del settore marittimo: la tutela della dignità del lavoro e la riduzione del precariato è un obiettivo fondamentale del Governo, che sta prevedendo e tutele e controlli rispetto all’abuso del contratto a tempo determinato. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto. Dopo che Parrini (PD) ha illustrato l’interpellanza n. 7 sulla chiusura dell’impianto Bekaert di Figline-Incisa Valdarno, il vice ministro dello Sviluppo Economico, Galli, ha ricordato che nel 2018 la proprietà ha deciso di chiudere lo stabilimento e di delocalizzare la produzione in Romania; il Governo si è attivato e il 3 ottobre scorso è stato siglato un accordo che prevede la sospensione del licenziamento collettivo, la cassa integrazione per un anno, incentivi per la reindustrializzazione del sito che continuerà a produrre fino a dicembre. Il decreto dignità – ha ricordato il vice ministro – ha reintrodotto la cassa integrazione per cessazione e ha previsto sanzioni per coloro che delocalizzano dopo aver beneficiato di incentivi. Il senatore Parrini (PD) ha evidenziato la necessità di trovare un investitore serio e qualificato che rilevi l’impianto.

Alle ore 15 si sono svolte interrogazioni a risposta immediata. Il ministro dell’Interno Salvini ha risposto all’interrogazione n. 353 illustrata dal senatore Steger (Aut) sulla semplificazione delle procedure per il rilascio e la consegna dei passaporti: oltre alle misure contenute nel decreto semplificazione, il Governo sta lavorando per migliorare la convenzione con Poste Spa e introdurre il pagamento elettronico unificato.

Il ministro Salvini ha poi risposto all’interrogazione n. 297 illustrata dalla senatrice Granato (M5S) sulle procedure straordinarie per l’assunzione di personale nel Corpo nazionale dei Vigili del fuoco: dieci giorni fa ha firmato il decreto per stabilizzare 480 unità; il decreto sicurezza ha aumentato gli stanziamenti per il Corpo dei Vigili del fuoco; la legge di bilancio prevederà 1500 assunzioni tra il 2019 e il 2020 e la stabilizzazione di altre 195 persone. Il ministro per la Famiglia, Fontana, ha risposto all’interrogazione n. 351 illustrata dal senatore De Bertoldi (FdI) sul trattamento giuridico dei figli nati tramite le tecniche di fecondazione eterologa o di maternità surrogata: l’ordinamento prevede che gli atti di nascita indichino la madre partoriente e il padre biologico e che la pratica dell’utero in affitto è una fattispecie delittuosa. Il ministro Fontana ha poi risposto all’interrogazione n. 354 illustrata dal senatore Patriarca (PD) sulla realizzazione delle prospettate misure di sostegno delle famiglie: la legge di bilancio prevede 300 milioni di euro per il triennio che saranno investiti sul welfare familiare, un incremento annuo di 120 milioni per la famiglia, un aumento di 100 milioni del fondo per non autosufficienti, uno stanziamento triennale di 960 milioni per gli asili nido. Il ministro intende proporre inoltre maggiore flessibilità per il congedo di maternità, con un innalzamento dell’età del figlio a 16 anni, incentivi per il lavoro agile e rinnovo del congedo di paternità. Il ministro per la pubblica amministrazione Bongiorno ha risposto all’interrogazione n. 352, illustrata dal senatore Berardi (FI), sul reclutamento e l’organizzazione del personale nella pubblica amministrazione: il ddl concretezza e la legge di bilancio segnano un’inversione di tendenza, nel senso che il Governo investe sulla pubblica amministrazione stanziando 870 milioni nel triennio per assumere 6.150 unità nei settori strategici della digitalizzazione, semplificazione e uso dei fondi europei.

La seduta è terminata alle ore 17.

L’Aula del Senato è convocata per martedì 13 alle ore 16:30  con il seguente ordine del giorno: Discussione del disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28 settembre 2018, n. 109, recante disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze (Approvato dalla Camera dei deputati).

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