7GIORNI IN SENATO (n.184)/ Le nuove regole sulle crisi aziendali e le insolvenze.

 

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Lunedì 9 ottobre niente Aula, ma è in corso un dibattito sullo ius soli e su questo tema attuale ho voluto sentire il parere del vice presidente della Commissione Industria sen. Aldo Di Biagio, tra i primi firmatari di un ddl sullo ius soli, il quale mi ha detto: “Mai tema fu più etichettato come ideologico, semplificandone la ratio e indebolendone l’indiscutibile portata di efficacia, civiltà ed opportunità quanto la riforma della legge della cittadinanza merita, di cui chiediamo la rettifica ormai da anni, da ben prima che diventasse argomento di appeal politico-mediatico. E’ indubbio che questa legge è figlia dei suoi tempi e delle urgenze sociali che ne determinano – spiega – di contro è impensabile che vi siano limiti a questa urgenza di rettifica di civiltà dettati da paure, e angosce sociali messe a punto opportunamente da qualcuno che ha trasformato l’argomento in un vessillo ideologico su entrambi gli schieramenti senza distinzioni. La società ci chiede un atto di maturità socio-politica che dovremmo essere in grado, per una volta, di attuare unanimemente senza perderci in disquisizioni sui massimi sistemi che nulla hanno a che vedere con la situazione attuale e con la modifica legislativa. Ci troviamo dinanzi ad una scelta di buon senso, un atto di buona politica che attiene ad un approccio popolare della stessa. Chi strumentalizza si assuma le responsabilità di contribuire a lasciare l’Italia nel medioevo dei diritti su un argomento che è parte integrante dell’identità del Paese”.

Martedì 10 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 11:00 e al termine della discussione delle mozioni sui monumenti commemorativi di Cristoforo Colombo, presentate dai sen. Giovanardi (FL), Cassinelli (FI-PdL), Vattuone (PD) e dopo la discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. Donatella Albano (PD) e Gasparri (FI-PdL), le mozioni sono state ritirate ed è stato presentato un ordine del giorno unitario sul quale il vice ministro degli Esteri Giro ha espresso parere favorevole.

Nella seduta pomeridiana, in apertura di seduta, il presidente Grasso ha svolto un intervento per ricordare il 35° anniversario dell’attentato al Tempio Maggiore di Roma; l’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio. L’Assemblea ha quindi deliberato la costituzione in giudizio del Senato per resistere in un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, sollevato dal tribunale di Cosenza rispetto alla pronuncia di insindacabilità del 16 settembre 2015 nei confronti delle opinioni espresse dal senatore Antonio Gentile. Contro il parere favorevole della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari alla costituzione in giudizio è intervenuto il sen. Morra (M5S). L’Assemblea ha approvato con modifiche, con 118 voti favorevoli, 17 contrari e 69 astenuti, il ddl n. 2886, Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2017. Il testo torna alla Camera dei deputati. Il ddl si compone di 30 articoli – 16 dei quali introdotti alla Camera dei deputati – suddivisi in otto capi, che riguardano la libera circolazione delle merci, delle persone e dei servizi, la giustizia e la sicurezza, la fiscalità, il lavoro, la salute, la tutela dell’ambiente, l’energia e le fonti rinnovabili. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole  Fabiola Anitori (AP) e Cociancich (PD. il quale ha espresso rammarico per i riflessi sulla legge europea di vicende estranee. Nell’annunciare voto contrario Serenella Fucksia (FL), Arrigoni (LN) e Floris (FI-PdL) hanno criticato l’omogeneizzazione della legislazione europea e l’eterogeneità del provvedimento. Per le stesse ragioni, hanno annunciato l’astensione Mazzoni (ALA), Cecilia Guerra (Art.1-MDP), la quale ha stigmatizzato la posizione della questione di fiducia sulla legge elettorale alla Camera, Liuzzi (GAL), Bocchino (SI-Sel) e Michela Montevecchi (M5S). La seduta è terminata alle ore 19:30.

Mercoledì 11 l’Assemblea ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e ha avviato l’esame del ddl n. 2681 Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza, già approvato dalla Camera dei deputati. Nel depositare la relazione scritta, il relatore, senatore Pagliari (PD), ha ringraziato tutte le forze politiche che hanno inteso ritirare le proprie proposte emendative al fine di consentire la rapida approvazione di un provvedimento di estrema importanza quale quello in esame, atteso dall’Unione europea e soprattutto dal mondo produttivo. Il ddl si compone di 16 articoli suddivisi in 3 Capi. Al termine della discussione generale – alla quale hanno preso parte Erika Stefani, Candiani (LN-Aut), Uras (Misto), Falanga (ALA), Rosanna Filippin (PD), Lucidi (M5S) e Panizza (Aut) – il relatore, sen Pagliari (PD), in replica ha sottolineato che la riforma è improntata su un criterio rivoluzionario rispetto al quadro precedente: la crisi di impresa è assunta non sotto il profilo delle responsabilità dell’imprenditore ma nella logica di ricercare tutte le soluzioni possibili al superamento della crisi medesima per evitare la perdita dell’impresa e le sue drammatiche conseguenze. Il sottosegretario  alla Giustizia Federica Chiavaroli ha evidenziato che il Governo è aperto a valutare l’accoglimento di ordini del giorno che recepiscano le esigenze emerse da più parti nel corso del dibattito. Con 172 voti favorevoli e 34 contrari, l’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2681, Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell’insolvenza. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato il voto favorevole Giovanardi (FL), Doris Lo Moro (Art. 1-MDP), Buemi (Aut), Falanga (ALA), Albertini (AP), Mineo (SI-SEL), Caliendo (FI-PdL) e Lumia (PD). I senatori Erika Stefani (LN-Aut) e Buccarella (M5S) hanno dichiarato l’astensione. A seguito di un intervento del ministro della Giustizia Orlando, che ha inteso rimarcare l’impianto di una “riforma epocale”, sono intervenuti i senatori Buccarella (M5S) ed Erika Stefani(LN-Aut).

Il presidente Grasso ha annunciato che, a conclusione della seduta antimeridiana, è convocata la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. La seduta è terminata alle ore 13:00.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16:30 l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 2208, Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, già approvato dalla Camera dei deputati. Il relatore, senatore Maran (PD), ha illustrato il testo proposto dalla Commissione affari costituzionali. Il senatore Malan (FI-PdL) ha avanzato una pregiudiziale di costituzionalità, a favore della quale si sono pronunciati  Buemi (Aut) e Compagna (FL). Contro la pregiudiziale si sono pronunciati Ichino (PD) e Sacconi (AP). Respinta la pregiudiziale, è iniziata la discussione generale, alla quale hanno partecipato Michela Montevecchi, Morra (M5S), Consiglio (LN) e Mazzoni (ALA). La seduta è terminata alle ore 18:00.

Giovedì 12 alle 9,30, l’Assemblea prosegue la discussione del testo proposto dalla Commissione Affari costituzionali sul ddl n. 2208, in materia di segnalazioni di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato (cosiddetto Whistleblowing). La trattazione è iniziata nella seduta di ieri mercoledì con la relazione del senatore Maran del Pd, che ha illustrato il testo proposto dalla Commissione affari costituzionali. Oggi si è conclusa la discussione generale con gli interventi di Doris Lo Moro (Art.1-MDP), Cassinelli, Malan (FI-PdL), Serenella Fucksia (FL), Buemi (Aut), Sacconi (AP), Maria Mussini (Misto) e Ichino (PD). E’ poi iniziata la votazione degli emendamenti riferiti all’articolo 1: sono state respinte le proposte del sen. Malan (FI-PdL) tese a precisare che la segnalazione deve fornire elementi di prova. La seduta è terminata alle ore 12:35.

Finita la seduta, mentre si recava alla buvette ho fermato nel salone Garibaldi il senatore  Claudio Moscardelli (Pd) e gli ho chiesto un parere sulla legge elettorale che si sta votando alla Camera. Ecco la sua risposta: “La legge elettorale in corso di approvazione alla Camera, conosciuta con il nome di Rosatellum 2 , è un sistema misto maggioritario uninominale e proporzionale. Poco più di un terzo dei collegi alla Camera e al Senato saranno eletti come avveniva con il Mattarellum: chi prende un voto in più nel collegio è eletto. I due terzi dei parlamentari sono eletti con listino bloccato con metodo proporzionale puro. La scheda è unica e non c’è il voto disgiunto come era possibile per il Mattarellum quando si poteva votare un candidato al collegio uninominale maggioritario e sul proporzionale un partito di altro schieramento. Pertanto, si potrà votare solo un partito sul proporzionale legato al candidato del collegio uninominale. Cosa cambia rispetto all’attuale sistema emerso dopo le sentenze della Corte Costituzionale che hanno dichiarato illegittime alcune norme per il Porcellum al Senato e per l’Italicum alla Camera, sistema conosciuto come Consultellum? Tra le varie differenze tre su tutte: 1) sono eliminate le preferenze e sostituite da candidato di collegio e da liste bloccate; 2) lo sbarramento è uniformato al 3% per Camera e Senato; 3) la presenza di collegi uninominali spinge a coalizzarsi. La legge elettorale è appoggiata dal PD, da Area Popolare, da Forza Italia e dalla Lega. Gode dunque di un’amplissima maggioranza. Unica incognita è l’ultimo voto segreto alla Camera, ma le possibilità di voto favorevole sono altissime. I grillini sono ferocemente contro per un solo motivo che non ha nulla a che vedere con la libertà e la democrazia, valori a cui sono indifferenti a partire dalla loro vita di partito interna: non fanno coalizioni e hanno paura di perdere nei collegi. La fiducia posta alla legge elettorale dal Governo ha numerosi e diversi precedenti nella nostra storia parlamentare”. Ciò non è esatto, ma lasciano al senatore Moscardelli la responsabilità di quanto afferma.

Nella seduta pomeridiana delle ore 16 si sono svolte le seguenti interrogazioni: Il sottosegretario  per la Salute, Faraone, ha risposto all’interrogazione 3-03823 della sen. Mussini (Misto) e altri sulla vicenda di un connazionale residente a Tokyo. Il sottosegretario di Stato Faraone ha poi risposto all’interrogazione 3-03741 del senatore Campanella (Art.1-MDP) sulla sospensione dell’attività ospedaliera da parte del San Vincenzo di Taormina (Messina) alla fine di maggio 2017. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto. Il sottosegretario per la Salute ha risposto infine alle interrogazioni 3-04001, della senatrice D’Adda (PD) e altri, e 3-04024 del senatore Pagliari (PD), sull’indennizzo a favore delle persone affette da sindrome da Talidomide. Il vice ministro dell’Agricoltura Olivero ha risposto all’interrogazione 3-03688 dei senatori Conte e Dalla Tor (AP), sulle misure di contrasto alla siccità e all’ultima ondata di gelo in Veneto. La sottosegretaria  per l’Ambiente, Degani, ha risposto all’interrogazione 3-03940 della senatore Blundo (M5S) e altri, sulla realizzazione dei piani antincendio boschivo delle Regioni. Il sottosegretario alla Giustizia, Ferri, ha risposto all’interrogazione 3-00165, della senatrice Ginetti (PD), sul processo telematico. La senatrice Ginetti si è dichiarata soddisfatta. La seduta è terminata alle ore 18:00.

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