7GIORNI IN SENATO (n. 42)/ Dalla situazione della sanità in Umbria e in Basilicata all’informativa di Conte sui rapporti con l’UE. I temi del “question time”

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO 

Martedì 18 giugno alle 16:30 in Aula è all’ordine del giorno l’esame del ddl n. 1315,di conversione del decreto-legge n. 35, recante misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria, già approvato dalla Camera. Da martedì 4 giugno, il provvedimento è in discussione in Commissione Sanità (relatrice la senatrice  Maria Domenica Castellone del M5S).

In apertura di seduta il Presidente del Senato ha ricordato la figura di Franco Zeffirelli, che si è spento sabato scorso all’età di 96 anni. Dopo un minuto di silenzio, hanno preso la parola per tributare un omaggio al regista i senatori Gasparri (FI), Michela Montavecchi (M6S), Caterina Bini PD), Loredana De Petris (Misto-LeU), Daniela Garnero Santanché (FdI), Erica Rivolta (L-SP).

L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1315, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, recante misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria, già approvato dalla Camera dei deputati. La relatrice,  Maria Domenica Castellone (M5S), ha riferito sul contenuto del provvedimento: il Capo I (articoli da 1 a 10) reca disposizioni speciali per il rispetto dei livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario ed il raggiungimento degli obiettivi del Piano di rientro della regione Calabria; in particolare si nomina un commissario ad acta per una verifica straordinaria dell’operato dei direttori generali, si istituisce un’unità di crisi per le ispezioni, si sospende il blocco del turn over, si prorogano gli esami di Stato di medicina. Il Capo II (articoli da 11 a 13) reca disposizioni urgenti in materia di personale e di nomine negli enti del Servizio sanitario nazionale, di formazione sanitaria, di carenza di farmaci e di riparto del fondo sanitario nazionale; il Capo III (articoli da 14 a 16) reca disposizioni transitorie e finali (tra le quali la clausola di salvaguardia delle autonomie speciali di cui all’articolo 15-bis, introdotto dalla Camera). La relatrice di minoranza, senatrice Boldrini (PD), ha avanzato rilievi di costituzionalità richiamando l’autonomia regionale in materia sanitaria e il principio di eguaglianza in materia di formazione e accesso alle professioni sanitarie. Alla discussione generale hanno preso parte Pisani, Rosa Silvana Abate, Bianca Laura Granato, Auddino, Endrizzi (M5S); Laura Stabile, Paola Binetti (FI), Collina, Magorno (PD), Zaffini (FdI). Il seguito è rinviato a domani. Le comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo avranno luogo domani alle ore 16,30. La seduta è terminata alle ore 19:15.

Mercoledì 19 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 L’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 1315, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, recante misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria. Nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale. Oggi, intervenendo in replica, la relatrice, senatrice Catellone (M5S), ha osservato che il provvedimento, frutto di un grande lavoro di coinvolgimento delle opposizioni, mira a superare la situazione emergenziale della sanità calabrese, che nel corso degli anni è andata via via peggiorando, malgrado gli interventi di commissariamento, ponendo le condizioni per un ritorno alla normalità gestionale e amministrativa della Calabria. Il decreto-legge pone rimedio a diverse problematiche concernenti il personale del Servizio sanitario nazionale, prevedendo fondi per il miglioramento delle infrastrutture e dell’edilizia ospedaliera, innovando in materia di medicina generale, con misure volte a contemperare le esigenze di funzionamento del Servizio sanitario con quelle formative e di stabilizzazione. La relatrice di minoranza, senatrice Boldrini (PD), ha parlato di interventi estemporanei e dall’efficacia ridotta. Secondo il sottosegretario di Stato alla salute Coletto, il provvedimento non pretende certamente di risolvere tutti i problemi nell’immediato ma è un resetting della situazione calabrese, da cui finalmente partire dopo anni di immobilità. Nel passaggio all’esame dell’articolato sono stati respinti tutti gli emendamenti mentre sono stati accolti alcuni ordini del giorno: il G5.5 (testo 2), che impegna il Governo a prevedere un meccanismo di pagamento dei crediti vantati dalle aziende che hanno erogato prestazioni sanitarie; G6.21 per un’eventuale deroga ai limiti di spesa attualmente previsti per la Regione Calabria; G11.105 (come raccomandazione) in tema di incarichi dirigenziali; G11.103 (testo 2), per garantire i medicinali necessari anche in strutture in deficit di bilancio; G12.100 (testo 2) e G12.101 in tema di assunzione e formazione del personale sanitario.

L’Assemblea con 137 voti favorevoli, 103 contrari e 4 astensioni,  ha approvato definitivamente il ddl n. 1315. .Hanno dichiarato voto contrario Errani (LeU), Zaffini (FdI), Caterina Bini (PD) e Siclari (FI-BP). Secondo LeU, dopo il totale fallimento del commissariamento, il decreto-legge non dà risposte concrete: non prevede una governance regionale né investimenti. FdI ha condannato un impianto che non risolve il problema dei conti né contempla una visione a lungo termine. Il PD ha deplorato il mancato coinvolgimento del territorio e la totale assenza di risorse per sopperire alla carenza di personale medico. Dello stesso avviso è FI, secondo cui da questo dipendono le migrazioni sanitarie dei cittadini calabresi: serve un impegno politico concreto che tuteli gli erogatori privati del servizio sanitario calabrese. Laniece (Aut) ha annunciato l’astensione auspicando il superamento del modello attuale del Servizio sanitario nazionale. Sonia Fregolent (L-SP) e Di Marzio (M5S) sono intervenuti a favore del provvedimento: secondo Lega e M5S il decreto-legge muove da un approccio di eccezionalità che ne giustifica l’approvazione.

A conclusione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio Conte in vista del  Consiglio europeo del 20 e 21 giugno, l’Assemblea ha approvato la risoluzione di maggioranza n.1, a firma di Patuanelli (M5S) e Romeo (L-SP), che impegna il Governo ad adoperarsi per un’adeguata presenza italiana ai vertici delle istituzioni europee e un commissario italiano con portafoglio d’interesse strategico, a scongiurare tagli alla politica agricola, a rilanciare gli investimenti, ad avviare un dibattito per riformare il patto di stabilità, a non approvare una riforma del Meccanismo di stabilità che penalizzi gli Stati più bisognosi di investimenti.

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha riferito che uno dei temi principali del Consiglio europeo sarà la nomina dei nuovi vertici delle istituzioni europee che dovrà rispondere a equilibri geografici, politici, di genere. Dopo il voto del 26 maggio scorso, in cui i cittadini hanno espresso un’esigenza di cambiamento, l’agenda strategica europea e il quadro finanziario pluriennale dovranno recepire le principali sfide dei prossimi anni: crescita, lavoro, equità sociale, sicurezza, migrazione, ambiente, sviluppo sostenibile. L’Italia chiederà un portafoglio economico e insisterà perché la crescita e la solidarietà sociale non siano considerate obiettivi alternativi alla stabilità; ribadirà la priorità di una governance multilivello, responsabile, equa e condivisa, delle migrazioni, che preveda corridoi umanitari, una politica europea dei rimpatri e di contrasto del traffico illegale di esseri umani. L’Italia chiederà inoltre il completamento del pilastro europeo dei diritti sociali con la previsione di misure per la disoccupazione e la definizione di un salario minimo europeo, l’istituzione di un budget europeo con funzioni di stabilizzazione (in uno scenario mondiale di guerra dei dazi che ha impatti negativi sull’economia), incentivi a investimenti produttivi, fine della concorrenza fiscale europea, sostegno all’economia circolare e tutela dell’agricoltura, definizione di una politica estera efficace.

Dopo aver richiamato gli altri temi all’ordine del giorno – dalla Brexit ai mutamenti climatici – dagli attacchi cibernetici all’allargamento dell’Unione, il presidente del Consiglio si è soffermato in particolare sui temi dell’unione economica e monetaria (riforma del MES, garanzia dei depositi, fondo di risoluzione), che dovranno essere valutati nel loro complesso, insieme al Parlamento.

Quanto alla ipotesi di procedura d’infrazione per debito eccessivo, il Presidente Conte ha assicurato rispetto delle regole e volontà di dialogo, ma si è detto convinto della politica economica del Governo, le cui stime corrispondono ai flussi di cassa. Dopo la discussione – cui hanno preso parte  Monti (Misto), Barbara Masini, Saccone, Elena Testor (FI), Casini (Aut), Urso (FdI), Pittella, Nannicini (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU), Bagnai (L-SP), Di Micco (M5S) –  in replica il presidente del Consiglio ha precisato che la procedura d’infrazione non è all’ordine del giorno del Consiglio europeo; ha quindi espresso parere favorevole alla risoluzione n. 1 di maggioranza e contrario sulle altre

L’Aula ha approvato con 142 voti favorevoli, 88 contrari e 15 astensioni, la proposta di risoluzione n. 1 della maggioranza (sen. Patuanelli e Romeo) sulle comunicazioni rese dal presidente del Consiglio dei Ministri in vista del prossimo Consiglio europeo. Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto contrario alla risoluzione di maggioranza  Loredana De Petris (Misto-LeU), Marcucci (PD), Pichetto Fratin (FI), mentre D’Urso (FdI) ha annunciato l’astensione. I senatori Romeo (L-SP) e Patuanelli (M5S) voto favorevole. La seduta è terminata alle ore 19:15.

Giovedì 20 l’Aula si è riunita alle ore 9:30 e la seduta è stata dedicata al sindacato ispettivoIl vice ministro dello Sviluppo Economico, Galli, ha risposto congiuntamente alle interrogazioni n. 300, della senatrice Gaudiano (M5S) e altri, e n. 918 della senatrice Nocerino (M5S) e altri, concernenti la disciplina del telemarketing per il contrasto alle chiamate indesiderate, dando conto dell’attuazione della riforma (legge n. 5 del 2018) con riferimento al registro pubblico delle opposizioni alle chiamate pubblicitarie e all’iter dello schema di decreto volto a garantire il diritto alla riservatezza. Il regolamento in via d’emanazione prevede nuovi obblighi per i call center, che dovranno utilizzare codici identificative per le chiamate statistiche e pubblicitarie. La sentrice Guadiano si è dichiarata soddisfatta, la senatrice Nocerino parzialmente soddisfatta.

Lo stesso vice ministro Galli ha risposto all’interrogazione n. 788 del senatore Dal Mas (FI) riguardante gli indirizzi di politica commerciale internazionale con particolare riguardo ai rapporti con la Cina, dando conto dei contenuti del memorandum d’intesa sulla nuova via della seta e soffermandosi in particolare sulla collaborazione nell’ambito delle start up innovative. L’interrogante invece ritiene che il memorandum non rechi vantaggi al Paese e necessita di ratifica parlamentare.

Il sottosegretario  per l’Interno Sibilia ha risposto all’interrogazione n. 455 del senatore Giarrusso (M5S) sulla gestione del patrimonio edilizio del comune di Arzano (Napoli), dando conto delle ragioni dello scioglimento del comune e delle iniziative commissariali volte a risanare l’amministrazione. L’interrogante si è dichiarato molto soddisfatto per la tempestività e la fermezza dell’intervento.

Il sottosegretario Sibilia ha poi risposto all’interrogazione n. 788 del senatore Comincini (Pd) e altri sul regolamento del comune di Calolziocorte (Lecco) in tema di centri di accoglienza. L’interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Buffagni ha risposto all’interrogazione n. 796 del senatore Lomuti (M5S) e altri sull’eventuale impugnativa da parte del Governo della legge della Regione Basilicata n. 4 2019: il Governo ha deliberato l’impugnativa della legge regionale per violazione di parametri statali e di principi costituzionali. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto.

Il sottosegretario per le politiche agricole Manzato ha risposto all’interrogazione n. 521 del senatore Stefano (PD) sulla commercializzazione in Australia di vini con denominazioni lesive dell’immagine dell’Italia. L’interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto.

La seduta è stata sospesa ed è ripresa alle ore 15 in cui si sono svolte interrogazioni a risposta immediata. Il ministro per la salute Giulia Grillo ha risposto all’interrogazione n. 923, illustrata dal sen. Zaffini (FdI), sulla dotazione di macchinari di ultima generazione per la radioterapia in tutte le regioni italiane: un comitato tecnico entro la fine di luglio esaminerà i programmi presentati dalle regioni, prima del via libera agli investimenti che sono già stati deliberati.

Il ministro della salute ha poi risposto all’interrogazione n. 924, illustrata dal senatore Briziarelli (L-SP)sulla nomina dei dirigenti delle aziende sanitarie dell’Umbria: le regole attuali non consentono un intervento sostitutivo del Governo nelle nomine anche quando gli organi regionali siano delegittimati da fatti gravi. Il ministro ha comunque assunto iniziative per rivedere la governance della sanità regionale.

Il ministro Grillo ha risposto infine all’interrogazione n. 751, illustrata dal senatore Mautone (M5S) sull’accesso gratuito alle terapie riabilitative neuro psicomotorie: premesso che il controllo sull’erogazione dei servizi è in capo alle Regioni, le terapie riabilitative neuro psicomotorie per i minori con disabilità sono incluse nei livelli essenziali d’assistenza.

Il ministro dell’Istruzione, Bussetti, ha risposto all’interrogazione n. 925, illustrata dalla senatrice Malpezzi (PD), sulla partecipazione degli studenti non vedenti alle prove Invalsi e agli esami di Stato: il ministro ha adottato tutti i provvedimenti per attuare il decreto legislativo n. 66 del 2017 riguardante la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità.

Il ministro Bussetti ha poi risposto all’interrogazione n. 926, illustrata dal sentore Siclari (FI) sugli interventi di messa in sicurezza e adeguamento degli edifici scolastici: il Governo ha sbloccato risorse per la sicurezza nelle scuole e ne ha individuate di nuove, ha accelerato i progetti di edilizia con intese e norme di semplificazione; nell’ambito del decreto crescita, ha istituito un fondo di 120 milioni per le scuole dei territori colpiti da eventi sismici e un fondo di emergenza per le regioni meridionali.

La seduta è terminata alle ore 15:45. L’Aula tornerà a riunirsi martedì 25 giugno alle ore 16:30.

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