di FRANCESCO MARIA PROVENZANO/
Martedì 30 luglio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 15:00 In apertura di seduta la Presidente del Senato ha ricordato Mario Cerciello Rega, il vice brigadiere ucciso a Roma il 26 luglio scorso, e l’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 944, Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2018, già approvato dalla Camera dei deputati, e delle connesse Relazioni, programmatica 2019 (Doc. LXXXVI, n. 2) e consuntiva 2018 (Doc. LXXXVII, n. 2), sulla partecipazione dell’Italia alla Ue.
Il relatore Simone Bossi (L-SP-PSd’Az) ha riferito sul ddl composto di 26 articoli che danno attuazione a 26 direttive. L’articolo 1 reca la delega generale al Governo per dare attuazione alle direttive contenute nell’allegato; tra i principi figurano la semplificazione dei procedimenti, il coordinamento con le discipline vigenti, il divieto di gold plating, il divieto di trattamento più sfavorevole dei cittadini italiani rispetto a quelli degli altri Stati dell’UE, la previsione di sanzioni penali solo per la tutela di interessi costituzionalmente protetti. L’articolo 2 prevede la consueta delega legislativa per l’adozione, entro due anni, delle disposizioni recanti sanzioni penali o amministrative per le violazioni di norme europee. L’articolo 3 reca i principi e criteri specifici di delega per l’attuazione della cosiddetta “direttiva PIF” (protezione interessi finanziari), relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione. L’articolo 4 stabilisce una delega di nove mesi, per l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento che ha istituito la Procura europea. L’articolo 5 delega il Governo all’adeguamento della normativa nazionale in tema di procedura per l’ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancariper facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale. L’articolo 6 riguarda l’adeguamento alle decisioni sul mandato d’arresto europeo. L’articolo 7 reca i principi e i criteri specifici di delega per favorire un più consapevole e stabile coinvolgimento degli azionisti nel governo societario e a semplificare l’esercizio dei relativi diritti. L’articolo 8 reca i principi e i criteri direttivi per l’attuazione della direttiva sui meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscalenell’Unione europea. L’articolo 9 si riferisce al regolamento che stabilisce i requisiti relativi alla redazione, all’approvazione e alle modalità di diffusione del “prospetto” da pubblicare per l’offerta pubblica o per l’ammissione alla negoziazione di titoli in un mercato regolamentato. L’articolo 10 riguarda i fondi comuni monetari(FCM), che rappresentano uno strumento di finanziamento a breve termine per gli enti finanziari, le società e le amministrazioni pubbliche. L’articolo 11 delega il Governo ad adeguare l’ordinamento interno al regolamento relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante e sui controlli sanitari. L’articolo 12 riguarda i controlli sugli alimenti e sui mangimi, sulla salute e benessere degli animali, nonché sui prodotti fitosanitari. L’articolo 13 conferisce una delega riguardante il sistema ETS di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra. L’articolo 14 riguarda i veicoli fuori uso, rifiuti di pile e accumulatori, e di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. L’articolo 15 reca i principi e criteri direttivi specifici di delega per l’attuazione della direttiva relativa alle discariche di rifiuti. La direttiva stabilisce che, entro il 2030, non siano ammessi in discarica rifiuti riciclabili e che, entro il 2035, sia ammesso in discarica solo il 10 per cento del totale dei rifiuti urbani prodotti. La delega prevede anche l’adozione di una nuova disciplina organica in tema di utilizzazione dei fanghi. L’articolo 16 reca i principi e criteri specifici di delega per l’attuazione di direttive in materia di rifiuti e di imballaggi. Il fine è quello di favorire la riduzione e il riciclaggio dei rifiuti, compreso il superamento del sistema di tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e di razionalizzare il sistema delle funzioni dello Stato e degli enti territoriali e del loro riparto. L’articolo 17 contiene principi e criteri specifici di delega per l’attuazione della direttiva relativa alle norme di sicurezza per le navi da passeggeri. L’articolo 18 riguarda la registrazione delle persone a bordo delle navi da passeggeri e all’identificazione delle navi in arrivo o in partenza da porti degli Stati membri, l’articolo 19 il sistema di ispezioni per l’esercizio in condizioni di sicurezza di navi ro-roda passeggeri. L’articolo 20 reca i principi e criteri specifici di delega per il recepimento della direttiva che stabilisce norme fondamentali di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. L’articolo 21 delega il Governo ad adeguare, entro dodici mesi, la normativa nazionale al regolamento che stabilisce obblighi, per i soggetti importatori nell’Unione, in materia di dovere di diligenza (due diligence) nella catena di approvvigionamento di alcune materie prime (stagno, tantalio, tungsteno e loro minerali, e oro) originarie di zone di conflitto o ad alto rischio. L’articolo 22 riguarda l’adeguamento al regolamento istitutivo del codice doganale dell’Unione. L’articolo 23 reca i principi e criteri specifici di delega per l’attuazione della direttiva che modifica la normativa sulla prestazione energetica nell’edilizia e sull’efficienza energetica. La direttiva ha la finalità di ottenere riduzioni delle emissioni di gas serra e di contribuire al tempo stesso a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico. In particolare, l’Unione si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40 per cento entro il 2030, rispetto al 1990, e a giungere a un sistema energetico decarbonizzato e ad alta efficienza entro il 2050. L’articolo 24 delega il Governo ad adeguare, entro dodici mesi, la normativa nazionale al regolamento concernente misure volte a garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas. L’articolo 25 riguarda la direttiva recante norme comuni per il mercato interno del gas naturale. L’articolo 26 riguarda il recepimento della direttiva di attuazione dell’accordo relativo alla Convenzione sul lavoro nel settore della pesca.
Alla discussione hanno partecipato i senatori Marilotti, Pisani, Virginia La Mura (M5S), Briziarelli, Kristalia Papaevangeliu, Emanuele Pellegrini, Stefania Pucciarelli (L-SP); Gabriella Giammanco, Fiammetta Modena (FI); Grasso (Misto-LeU); Balboni (FdI); Nadia Ginetti (PD).
I Gruppi FI e PD hanno evidenziato che il numero delle procedure d’infrazione è cresciuto; è mancata la revisione del regolamento di Dublino e nei tavoli europei l’Italia mette in campo due linee politiche, quella del ministro Moavero e quella del vice premier Salvini; FdI ha invece espresso preoccupazione per la cessione di sovranità in materia di giustizia. In replica, la relatrice Giannuzzi (M5S) ha sottolineato che l’equità dei risultati negoziali è garanzia di equilibri durevoli. Ha richiamato le trattive per un sistema comune d’asilo; ha ricordato che, grazie alla determinazione del Governo, la questione migratoria è diventata una priorità dell’agenda europea, l’Italia ha chiesto un portafoglio importante nella Commissione europea e fa valere le sue legittime aspirazioni ai tavoli negoziali; sulla Brexit è in corso un intenso lavoro diplomatico e il Governo a marzo ha adottato un decreto per tutelare i cittadini italiani.
Respinti tutti gli emendamenti, nelle dichiarazioni di voto i senatori Steger (Aut), Marzia Casolati (L-SP) e Lorefice (M5S) hanno annunciato voto favorevole, ricordando gli importanti temi ambientali, fiscali ed energetici oggetto del ddl; Emma Bonino (Misto), Pittella (PD) e Maria Gallone (FI) hanno annunciato l’astensione; Fazzolari (FdI) ha annunciato voto contrario, invocando la natalità come priorità dell’agenda europea, la necessità di un meccanismo di compensazione rispetto agli svantaggi dell’euro, l’inserimento di un richiamo alle radici cristiane nei trattati, il rifiuto del Global compact in materia di immigrazione. L’Assemblea ha poi approvato all’unanimità il ddl n. 1416, Modifica all’articolo 1, comma 5, della legge 7 ottobre 2015, n. 167, in materia di proroga del termine per l’adozione di disposizioni integrative e correttive concernenti la revisione e l’integrazione del codice della nautica da diporto. Il testo passa alla Camera. La seduta è terminata alle ore 20:30.
Mercoledì 31 –L’Aula ha iniziato i lavori alle ore 10, la Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario dei lavori che prevede sedute fino al 7 agosto. Oggi saranno esaminati documenti della Giunta in materia di verifica dei poteri; nella seduta di domani, che si concluderà alle ore 12, saranno esaminati i ddl sull’educazione civica, il distacco dei comuni Montecopiolo e Sassofeltrio, la valorizzazione di piccole produzioni alimentari, la partecipazione di società del settore lattiero-caseario. Lunedì 5 agosto alle ore 12 saranno esaminate le pregiudiziali sul decreto sicurezza pubblica; seguirà la discussione del decreto sicurezza, del decreto beni culturali ove modificato dalla Camera, del ddl collegato recante deleghe sull’ordinamento sportivo e delle mozioni sulla TAV Torino-Lione.
Marcucci (PD ha proposto di non procedere alla decisione sul seggio non assegnato in Sicilia alle ultime elezioni politiche e di rinviare il collegato sull’ordinamento sportivo. Anche le senatrici De Petris (Misto-LeU) e Bernini (FI) e il senatore Casini (Aut) hanno proposto di rinviare le deleghe sullo sport, mentre Ciriani (FdI) ha proposto di rinviare il ddl sul distacco dei comuni marchigiani.
Le opposizioni hanno colto l’occasione per criticare il vaglio di copertura finanziaria, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, esercitato dalla Commissione bilancio, che sarebbe utilizzato impropriamente per eliminare emendamenti scomodi. Ferrari (PD), prima della votazione delle proposte di modifica del calendario, ha chiesto al Presidente del Senato di sospendere l’esame del documento sull’assegnazione del seggio vacante in Sicilia (non assegnato al M5s perché alle elezioni del 4 marzo ottenne più voti dei candidati da eleggere): la sua attribuzione a un candidato di altra Regione, a suo parere, viola l’articolo 57 della Costituzione, in base al quale il Senato è eletto su base regionale.
I senatori del PD in segno di protesta hanno poi occupato i banchi del Governo e la seduta è stata sospesa. Alla ripresa dei lavori le proposte di modifica del calendario sono state respinte.
L’Assemblea ha ripreso l’esame del documento XVI, n. 2, Relazione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sulla questione del seggio non assegnato nella regione Sicilia. Nella seduta del 25 luglio scorso si è svolta la discussione. Oggi in replica i relatori di minoranza – Grasso (Misto-LeU) e Cucca (PD) – hanno ricordato che la mancata assegnazione del seggio in Sicilia dipende dall’entità inattesa del successo ottenuto dal M5S e dalla scelta del Movimento di utilizzare le pluricandidature; hanno ribadito quindi la convinzione secondo cui la soluzione migliore è lasciare vacante il seggio, mentre la decisione di assegnare il seggio a un candidato di un’altra Regione violerebbe il principio costituzionale secondo cui il Senato è eletto a base regionale e costituirebbe un precedente gravissimo.
La Presidente del Senato ha comunicato che, in base a un accordo unanime della Conferenza dei Capigruppo, trasmetterà per conoscenza al Presidente della Corte costituzionale la decisione della Giunta.
Respinti gli ordini del giorno in difformità dalla proposta della Giunta, si sono svolte le dichiarazioni di voto. Hanno annunciato voto contrarioi sen. Grasso (Misto-LeU), Balboni (FdI), Stefano (PD) e Gasparri (FI). Le opposizioni hanno ricordato che anche la legge elettorale vieta lo slittamento in considerazione del riparto regionale dei seggi del Senato; hanno chiesto quindi alla maggioranza un atto di responsabilità, al Gruppo M5S di riconoscere l’errore commesso, alla Lega di non avallare un accordo che, per tenere in vita il Governo, calpesta i principi dell’ordinamento. Il PD ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura ordinaria e solleverà un conflitto d’attribuzioni dinanzi alla Corte costituzionale. FI, pur riconoscendo la gravità della violazione, ha impiegato toni diversi, dando atto al relatore, Urraro, di aver riflettuto e ritirato la proposta iniziale di attribuire il seggio a un candidato supplente e ricordando le forzature in materia di verifica di poteri operate dal PD nella scorsa legislatura. La senatrice Riccardi (M5S), nell’annunciare voto favorevole, ha ricordato che il caso inedito va risolto bilanciando tre principi: il rispetto della volontà popolare, l’elezione su base regionale, la salvaguardia del plenum del Senato. Esclusa l’attribuzione a un candidato di un’altra lista, per il rispetto della volontà popolare, si è scelta la strada di applicare la norma di chiusura contenuta nell’articolo 19 della legge elettorale vigente: l’elezione regionale è sempre garantita, ma per raggiungere il plenum si ricorre in ultima istanza al criterio dell’attribuzione nella circoscrizione in cui la lista abbia la maggior parte decimale del quoziente non utilizzata. L’Assemblea ha approvato le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sull’elezione contestata nella regione Emilia-Romagna, che annullano l’elezione del senatore Patriarca.
Il relatore, Paroli (FI), ha spiegato che, dopo un accurato lavoro istruttorio, la Giunta ha accolto il ricorso del signor Stefano Corti, ha dichiarato contestata e ha poi deliberato l’annullamento dell’elezione del senatore Edoardo Patriarca in base ad accertamenti numerici e al principio del favor voti. Respinta la questione sospensiva avanzata da Cucca (PD), è iniziata la discussione alla quale hanno partecipato Nadia Ginetti, Annamaria Parente, Laos, Nannicini, Anna Rossomando, Tatjana Rojc, Verducci, D’Alfonso (PD), i quali, ritenendo che in una seduta della Giunta sia stato violato il diritto di difesa, hanno avanzato la richiesta di una revisione per campione delle schede valide anche in considerazione dello scarto minimo di voti; i sen. Romeo (L-SP), Balboni (FdI) e Patuanelli (M5S), pur esprimendo stima a apprezzamento per il lavoro del sen. Patriarca, hanno rilevato che le schede sono già state riconteggiate, il lavoro della Giunta si è svolto correttamente e mancano i presupposti per ulteriori accertamenti; hanno quindi preannunciato voto favorevole alle conclusioni della Giunta. Marcucci (PD) ha dichiarato voto contrario alle conclusioni della Giunta; i sen. Malan (FI) e Agnese Gallicchio (M5S) hanno dichiarato voto favorevole. Con votazione a scrutinio segreto sono stati respinti gli ordini del giorno in difformità. L’Assemblea ha approvato le conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari sull’elezione contestata nella regione Calabria e conseguentemente sulla elezione contestata nella regione Lazio. Il relatore Balboni (FdI) ha spiegato che, a seguito di accertamenti, un seggio attribuito in Calabria alla Lega spetta invece a Forza Italia; la Giunta propone di annullare l’elezione in Calabria del senatore Matteo Salvini, che viene proclamato eletto nel Lazio, e conseguentemente di annullare l’elezione della senatrice Kristalia Papaevangeliu nel Lazio, e di proclamare eletta in Calabria Fulvia Michela Caligiuri. La seduta è terminata alle ore 21:20.
Giovedì 1 agosto l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 1264, Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica. Il relatore, Rufa (L-SP-PSd’Az), ha illustrato il testo unificato, approvato dalla Camera, risultante dall’abbinamento di numerose proposte legislative. Dopo aver enunciato i principi all‘articolo 1, il testo dispone all’articolo 2 che, a decorrere dal 1° settembre dell’anno scolastico successivo alla data di entrata in vigore della legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è attivato l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e l’avvio di iniziative di sensibilizzazione alla cittadinanza responsabile nella scuola dell’infanzia. Tale insegnamento è oggetto di valutazione periodica e finale, espressa in decimi; l’orario non può essere inferiore a 33 ore annue – prevedendosi un’ora a settimana – nel monte ore obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti. L’articolo 3 affida a un decreto del MIUR la definizione di linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica. L’articolo 4 pone la conoscenza della Costituzione italiana a base dell’insegnamento dell’educazione civica. L’articolo 5 include l’educazione alla cittadinanza digitale, indicando le abilità e le conoscenze digitali essenziali da sviluppare con gradualità in base all’età degli alunni e degli studenti. L’articolo 6 destina alla formazione dei docenti sulle tematiche dell’educazione civica una quota parte, pari a 4 milioni di euro annui dal 2020, delle risorse già stanziate per l’attuazione del Piano nazionale di formazione e per la realizzazione delle attività formative. L’articolo 7 stabilisce che la scuola rafforza la collaborazione con le famiglie al fine di valorizzare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica e di sensibilizzare gli studenti alla cittadinanza responsabile. L’articolo 8 prevede la possibilità di integrare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica con esperienze extra-scolastiche mentre l’articolo 9 affida al MIUR la costituzione – senza nuovi oneri – dell’Albo delle buone pratiche di educazione civica. L’articolo 10 prevede l’indizione annuale, con decreto del Ministro, di un concorso nazionale per la valorizzazione delle migliori esperienze in materia di educazione civica, al fine di promuoverne la diffusione nel sistema scolastico nazionale, per ogni ordine e grado di istruzione. L’articolo 11 incarica il Ministro di presentare alle Camere ogni due anni una relazione sull’attuazione della legge. L’articolo 12 introduce la clausola di salvaguardia per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e di Bolzano e l’articolo 13 reca la clausola di invarianza finanziaria.
A conclusione della discussione generale, nella quale sono intervenuti Nadia Ginetti, Rampi, Paola Boldrini, Tatiana Rojc, Assuntela Messina, Verducci (PD), Mautone, Michela Montevecchi (M5S), Paola Binetti, Maria Alessandra Gallone (FI-BP), Errani (LeU), Giovanna Petrenga (FdI) e Romeo (L-SP), si è passati all’esame dell’articolato, che è stato approvato senza alcuna modifica con 193 voti favorevoli, nessun contrario e 38 astensioni. Sono stati accolti gli ordini del giorno G1.1, G2.2, G3.20, G3.2000, G3.1, G3.200 e G3.2.
Nelle dichiarazioni finali sono intervenuti Simona Malpezzi (PD), Errani (LeU), Iannone (FdI), Julia Unterberger, Barbaro (L-SP), Cangini (FI-BP) e Barbara Floridia (M5S). Il PD ha annunciato l’astensione: il provvedimento non stanzia neanche un euro per lo svolgimento dei compiti di coordinamento previsti né per la formazione del personale docente. Nella speranza che si reperiscano le risorse nella prossima legge di bilancio, LeU ha preso atto della disponibilità della maggioranza di aprire un dialogo successivo per migliorare il provvedimento. FdI ha espresso soddisfazione per il recepimento dei riferimenti al tricolore e all’inno nazionale: la conoscenza dei simboli della Patria è presupposto fondamentale per la formazione dei giovani. Aut ha manifestato apprezzamento per l’introduzione dell’educazione digitale mentre ha espresso rammarico per il mancato riferimento alla parità di genere e alla diversità. FI-BP ha lamentato l’infondatezza dei tantissimi pareri contrari formulati dalla Commissione bilancio ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, che si giustifica dietro l’assunto inaccettabile che la Ragioneria Generale dello Stato segua logiche imperscrutabili alle quali non si può che sottostare. Secondo M5S e L-SP il provvedimento non pretende di essere perfetto ma è un passo importante verso la formazione delle future generazioni al rispetto della democrazia.
La seduta è terminata alle ore 13:00. L’Aula del Senato riprenderà i lavori lunedì 5 agosto alle ore 12 con il seguente ordine del giorno: ddl di conversione del “decreto sicurezza bis” (A.S. 1437) e del decreto-legge beni culturali ove modificato dalla Camera, il ddl recante deleghe sull’ordinamento sportivo (A.S. 1372) e le mozioni sulla TAV Torino-Lione.
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