Martedì 18 febbraio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16. Il Presidente della Commissione giustizia, sen. Andrea Ostellari (L-SP), ha comunicato che i lavori in sede referente sul ddl n. 1659 (decreto-legge sulle intercettazioni) non si sono ancora conclusi perché la maggioranza non si è accordata su alcuni emendamenti. La Presidenza ha accordato un rinvio alle ore 18.30.
Mercoledì 19 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha reso comunicazioni sul vertice straordinario europeo del 20 febbraio, dedicato al quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Un bilancio europeo insufficiente – afferma – rappresenterebbe una sconfitta politica dell’Europa: occorrono scelte più ambiziose sulla qualità e la quantità delle risorse per affrontare le sfide globali: transizione verde, governo dei flussi migratori, crescita e politica di coesione, politica agricola comune. La proposta negoziale del presidente Michel, pur segnando un passo avanti rispetto alla presidenza finlandese, è inadeguata rispetto agli obiettivi strategici: questa preoccupazione italiana è condivisa dal Parlamento europeo che non esiterebbe a bocciare una proposta arretrata.
L’Italia – afferma Conte – non è disponibile ad un accordo a ogni costo e considera aspetti qualificanti: un volume adeguato e un’equa allocazione delle risorse, una distribuzione corretta tra obiettivi tradizionali e nuove priorità, una riforma delle entrate. L’Europa dovrebbe avere un ruolo internazionale più profilato: da questo punto di vista è incomprensibile l’arretramento in materia di sicurezza e difesa e di cooperazione. In tema di coesione sociale, la proposta Michel, pur accogliendo qualche richiesta per la convergenza territoriale e sociale, riduce complessivamente il fondo sociale. Un altro elemento negativo è la riduzione del fondo per la politica agricola e il criterio della convergenza esterna, basato sull’estensione dei terreni, penalizza il Paese. L’Italia ritiene inoltre inaccettabile il sistema delle correzioni, che riduce il contributo dei Paesi più ricchi, e chiede nuove forme di finanziamento come il prelievo sulle grandi imprese digitali, sugli speculatori e sui grandi inquinatori; su questo tema si registra un’apertura condizionale.
Alla discussione hanno partecipato i senatori Barbara Lezzi, Fenu, Barbara Floridia (M5S); De Bonis, Monti (Misto); Renzi, Laura Garavini (IV-PSI); Gabriella Giammanco, Fulvia Caligiuri, Barbara Masini (FI); Roberta Ferrero, Centinaio (L-SP); Taricco, Valeria Fedeli (PD); Urso (FdI); Loredana De Petris (Misto-LeU). I temi maggiormente sottolineati: l’inadeguatezza del volume e della composizione e la rigidità del bilancio europeo, la necessità di risorse proprie, le ricadute economiche negative della Brexit e del coronavirus, gli incettabili tagli ai fondi di coesione e alla politica agricola e un eventuale ricorso al veto, l’insostenibilità del criterio della convergenza esterna, il problema delle etichettature a semaforo, la web tax, la lotta al dumping fiscale e alla concorrenza sleale, lo scorporo degli investimenti verdi dal deficit, il finanziamento del colosso franco tedesco che produce batterie elettriche, l’intreccio tra politiche nazionali e politiche europee.
Il rappresentante del Governo ha espresso parere favorevole sulle proposte di risoluzione n. 1 del sen. Pittella (PD) e altri, n. 3 del sen Calderoli (L-SP), nn. 9 e 10 del sen. Ciriani (FdI) e altri. Il parere è contrario sulle proposte nn. 2 (testo 2), 6, 7 e 8 del sen. Ciriani (FdI) e altri, n. 4 del sen. Romeo (L-SP) e altri, n. 5 della sen. Bernini (FI) e altri.
Hanno svolto dichiarazione di voto i sen. Nadia Ginetti (IV-PSI), Fazzolari (FdI), Loredana De Petris (Misto-LeU), Pittella (PD), Bossi (L-SP), Pichetto Fratin (FI), Lorefice (M5S).
A conclusione delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo straordinario del 20 febbraio, l’Assemblea ha approvato la risoluzione n. 1 di maggioranza, la risoluzione n. 3 del sen. Calderoli (L-SP) e le proposte nn. 9 e 10 del sen. Ciriani (FdI) e altri.
La risoluzione di maggioranza prevede dieci punti tra cui l’attenzione al Just Transition Found, l’introduzione della carbon tax, il superamento del meccanismo di correzione del bilancio, la flessibilità per gli investimenti; la risoluzione n. 3 impegna il Governo a mettere in atto misure di sostegno per il comparto agricolo; le risoluzioni nn. 9 e 10 impegnano il Governo a rivedere i tagli alla politica agricola comune e le regole della convergenza esterna e a correggere l’indice di prosperità per i fondi di coesione che penalizza il Sud d’Italia.
L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1659, conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 161, recante modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni.
L’articolo 1 proroga al 1° marzo 2020 il termine di applicazione della riforma della disciplina delle intercettazioni del 2017 (cosiddetta riforma Orlando). È specificato che la riforma si applicherà solo ai procedimenti penali iscritti dal 1° marzo 2020: per tutti i procedimenti in corso continuerà ad applicarsi la disciplina attuale. Inoltre, è prorogato al 1° luglio 2020 il termine a partire dal quale acquista efficacia la disposizione del decreto legislativo n. 216 del 2017 che introduce un’eccezione al generale divieto di pubblicazione degli atti. L’articolo 2 apporta alcune modifiche al decreto legislativo n. 216 del 2017 (disciplina delle intercettazioni) che troveranno applicazione per i procedimenti penali iscritti dal 1° marzo 2020. L’articolo 3 prevede la clausola di invarianza finanziaria. Il Presidente della Commissione giustizia ha riferito che sono stati approvati 22 emendamenti su 245, ma non sono state votate due proposte. Il testo è dunque discusso senza relatore.
I sen. Vitali (FI) e Urarro (L-SP) hanno proposto una questione pregiudiziale, rilevando che la materia delle intercettazioni non può essere disciplinata con un decreto-legge e che l’estensione indiscriminata delle intercettazioni e dell’uso del captatore informatico trasformano lo Stato di diritto in uno Stato di polizia. A favore della pregiudiziale sono intervenuti i sen. Balboni (FdI) Caliendo (FI) e Romeo (L-SP) che ha accusato la maggioranza di essersi opposta all’uso del captatore per i reati di pedo pornografia. Pronunciandosi contro la pregiudiziale, il sen. Lannutti (M5S) ha accusato l’opposizione di intenti ostruzionistici: l’intervento è volto ad eliminare alcuni effetti distorsivi, prevede un passaggio giurisdizionale per le intercettazioni, pone in capo al pubblico ministero l’acquisizione e la trascrizione, vieta la pubblicazione delle intercettazioni irrilevanti, amplia le facoltà del difensore che è legittimato a ricevere una copia.
Respinta la pregiudiziale è iniziata la discussione generale. Sono intervenuti i sen. Emanuele Pellegrini, Ostellari (L-SP), Paola Nugnes (Misto), Anna Rossomando D’Alfonso (PD), Dal Mas, Fiammetta Modena (FI) e Marco Pellegrini (M5S).
Secondo la maggioranza, il decreto trova un migliore bilanciamento tra la tutela dei diritti e della privacy dei cittadini e le esigenze investigative per contrasto di reati di allarme sociale. Secondo l’opposizione occorre tempo per verificare l’uso delle nuove tecnologie: le Procure hanno dichiarato di non essere pronte a gestirle e le società produttrici hanno riconosciuto che il trasferimento dei dati non è sicuro. Il Governo ha presentato un maxiemendamento interamente sostitutivo, che recepisce integralmente le modifiche approvate in Commissione, sull’approvazione del quale ha posto la questione di fiducia. La Conferenza dei Capigruppo ha organizzato la discussione che si svolgerà domani a partire dalle 9,30 e durerà un’ora. Seguiranno le dichiarazioni di voto, la chiama è prevista intorno alle ore 12. Il maxiemendamento è stato trasmesso alla Commissione bilancio. La seduta è terminata alle ore 22:00.
Giovedì 20 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30. Nella seduta di ieri il Governo ha presentato il maxiemendamento interamente sostitutivo del decreto che recepisce gli emendamenti approvati in Commissione giustizia. Oggi alla discussione sulla fiducia hanno preso parte i sen. Monica Cirinnà (PD), Erika Stefani (L-SP), Gasparri (FI), Crucioli (M5S). Secondo i Gruppi FI, L-SP e FdI la materia non può essere disciplinata con un decreto-legge che, estendendo indiscriminatamente le intercettazioni (tranne che al reato di pedopornografia), lede i diritti personali di libertà, riservatezza, segretezza della corrispondenza, e trasforma lo Stato di diritto in uno Stato di polizia. Il captatore informatico è uno strumento molto invasivo; le Procure non sono attrezzate per utilizzare le nuove tecnologie, il sistema è gestito da società private che, in sede di audizione, hanno riconosciuto l’impossibilità di garantire la sicurezza nel trasferimento dei dati. In Italia ogni anno mille persone sono detenute ingiustamente, ma la priorità del Ministro della giustizia è trasformare il cellulare dei cittadini in uno strumento di spionaggio e di ricatto. Secondo i Gruppi M5S, LeU e PD le intercettazioni sono uno strumento risolutivo delle indagini e l’intervento normativo ha raggiunto un punto di equilibrio tra esigenze investigative, garanzie della difesa e tutela della privacy dei cittadini. La nuova disciplina prevede maggiori garanzie, precisando i diritti della difesa, garantendo il contraddittorio nella formazione della prova, stabilendo il divieto di pubblicare i risultati delle intercettazioni e definendo meglio i casi in cui sono utilizzabili le intercettazioni a strascico. Infine, per i reati di pedopornografia la possibilità di intercettazioni è già prevista.
Nelle dichiarazioni di voto, pur annunciando la fiducia, il sen. Cucca (Italia Viva) ha manifestato insoddisfazione per il contenuto del decreto. Hanno annunciato una fiducia senza riserve i sen. Grasso (Misto-Leu) e Grazia D’Angelo (M5S). Anche il sen. Mirabelli (PD) ha giudicato positiva la sintesi raggiunta nella maggioranza. Hanno votato contro la fiducia i sen. Balboni (FdI), Pillon (L-SP) e Malan (FI).
Con 156 voti favorevoli e 118 contrari, l’Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 1659, conversione in legge del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 161, recante modifiche urgenti alla disciplina delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni. Il testo passa alla Camera.
L’Assemblea ha poi approvato definitivamente il ddl n. 1149-B, norme riguardanti il trasferimento al patrimonio disponibile e la successiva cessione a privati di aree demaniali nel comune di Chioggia. Dopo la relazione del sen. Saviane (L-SP) hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Daniela Sbrollini (IV-PSI), De Bertoldi (FdI), Loredana De Petris (Misto-LeU), Ferrazzi (PD), Roberta Toffanin (FI), Nadia Pizzol (L-SP), Orietta Vanin (M5S). Il ddl pone fine a una vicenda annosa, riconoscendo finalmente la proprietà dell’abitazione a cittadini che non hanno commesso né abusi né speculazioni.
Alle ore 15 sono state svolte le interrogazioni a risposta immediata.
Il ministro degli Affari esteri Di Maio ha risposto all’interrogazione 3-01405, illustrata dalla sen. Rauti (FdI), sull’avvio di una nuova missione aeronavale nel Mediterraneo centrale: l’ultimo Consiglio europeo ha deciso di sostituire Sophia con una nuova missione per bloccare l’ingresso di armi in Libia e raggiungere il cessate il fuoco. Proseguirà la formazione della guardia costiera e il contrasto degli scafisti, l’ex comando italiano di Sophia sta seguendo la fase istruttoria per la definizione delle regole di ingaggio. L’interrogante si è dichiarata preoccupata per l’aumento incontrollato dei flussi migratori, il fallimento della rotazione dei porti, la perdita italiana della guida della missione. Il Ministro degli affari esteri ha poi risposto all’interrogazione 3-01403, illustrata dal sen. Petrocelli (M5S), sulle politiche del Governo per la stabilizzazione della Libia e il dialogo con l’Iran: la missione Sophia è stata sostituita perché non adeguata a controllare il rispetto dell’embargo delle armi; le regole di ingaggio daranno definite nei prossimi giorni. L’Italia continua a collaborare culturalmente con l’Iran per favorire il dialogo. L’interrogante si è dichiarato pienamente soddisfatto. La Ministro delle politiche agricole Bellanova ha risposto all’interrogazione 3-01408 illustrata dal sen. Durnwalden sulle incongruenze nei pagamenti delle misure di sostegno alle aziende zootecniche della provincia autonoma di Bolzano: il Governo è a conoscenza della problematica. La Ministra Bellanova ha poi risposto all’interrogazione 3-01407, illustrata dal sen. Magorno (IV-PSI), sulle iniziative di tutela dei prodotti agroalimentari italiani dai dazi statunitensi: la prima lista differenziata di dazi ha colpito formaggi, liquori, carni lavorate di maiale; la Ministro ha avuto incontri con il Segretario Usa per tutelare il made in Italy e per scongiurare l’inclusione di altri prodotti italiani nella seconda lista, resa nota il 15 febbraio. L’Interrogante si è dichiarato soddisfatto. La Ministro dell’agricoltura ha risposto all’interrogazione 3-01393, illustrata dalla sen. Nugnes (Misto-LeU), sul principio di precauzione e sull’imposizione dei dazi nel commercio agroalimentare con gli Stati Uniti: il principio di precauzione non è in discussione negli incontri sui dazi. La Ministro dell’agricoltura ha risposto all’interrogazione 3-01395, illustrata dal sen. Centinaio (L-SP), su iniziative per contrastare gli impatti negativi sul settore agroalimentare dei nuovi dazi statunitensi: il Governo italiano sta proseguendo l’azione diplomatica per rimuovere i prodotti italiani dalla prima lista di dazi e sta esercitando la delega per applicare la direttiva sulle pratiche di concorrenza sleale. L’interrogante ha replicato che i risultati ottenuti sono dovuti alle pressioni degli importatori statunitensi. Ha risposto infine all’interrogazione 3-01404, illustrata dal sen. Battistoni (FI), su misure di contenimento di danni causati all’agricoltura dalla fauna selvatica. L’interrogante si è dichiarato parzialmente soddisfatto. La Ministro per la pubblica amministrazione Dadone ha risposto all’interrogazione 3-01406, illustrata dal sen. D’Alfonso (PD), sullo sviluppo della pubblica amministrazione in termini di tecnologia e capitale umano, convenendo sulla necessità di semplificare, ridefinire le procedure, bandire corsi concorso. La seduta è terminata alle ore 16:30. L’Aila si riunirà martedì 25 febbraio alle ore 16:30.
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