Martedì 25 febbraio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16:30 e in apertura di seduta la Presidente del Senato ha espresso cordoglio alle famiglie delle persone decedute per il contagio del coronavirus; ha manifestato solidarietà per il disagio arrecato dalle misure emergenziali che coinvolgono 50.000 persone ma investono circa la metà della popolazione; ha rivolto un pensiero di riconoscenza a quanti si stanno prodigando per la salute e sicurezza pubblica; ha rivolto infine un richiamo alla collaborazione e alla responsabilità. Il sen. Airola (M5S) ha espresso solidarietà alla comunità cinese, che sta patendo ingiuste discriminazioni. La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che questa settimana sarà definito il decreto proroga termini; giovedì 27 febbraio alle ore 9 il ministro della salute renderà un’informativa sul coronavirus. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 1664, conversione in legge del decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, recante disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca. La relatrice, senatrice Angrisani (M5S), ha riferito sul contenuto del provvedimento che sopprime il MIUR, istituisce due distinti Ministeri, quello dell’istruzione e quello dell’università e della ricerca, e ne specifica l’ordinamento e le aree funzionali. La Commissione propone diversi emendamenti volti ad aumentare la dotazione organica dei due Ministeri, a precisare le procedure di interpello per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali, a specificare i criteri di trasferimento e assegnazione del personale, a introdurre nell’ordinamento universitario l’alta formazione artistica e musicale. I sen. Pagano (FI) e Maria Saponara (L-SP) hanno proposto una pregiudiziale di costituzionalità, a favore della quale è intervenuto il sen. Iannone (FdI); la sen. Granato (M5S) ha dichiarato invece voto contrario. Respinta la pregiudiziale, si è svolta la discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. Loredana Russo, Elisa Pirro, Quarto (M5S), Paola Binetti, Maria Tiraboschi, Cangini (FI), Daniela Sbrollini (IV-PSI), Zaffini (FdI), Verdini (PD). Il seguito dell’esame è stato rinviato ad altra seduta. La seduta è terminata alle ore 18:45.
Mercoledì 26 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 1664, conversione in legge del decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, recante disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca. Nella seduta di ieri, dopo la relazione della sen. Angrisani (M5S), è stata respinta una pregiudiziale di costituzionalità e si è svolta la discussione generale. Il provvedimento sopprime il MIUR e istituisce due distinti Ministeri, quello dell’istruzione e quello dell’università e della ricerca, specificandone l’ordinamento e le aree funzionali. La Commissione propone diversi emendamenti volti ad aumentare la dotazione organica dei due Ministeri, a precisare le procedure di interpello per l’attribuzione degli incarichi dirigenziali, a specificare i criteri di trasferimento del personale, a introdurre nell’istruzione universitaria l’alta formazione artistica e musicale. L’Assemblea con 138 voti favorevoli, 94 contrari e 7 astenuti, ha approvato con modifiche il ddl n. 1664, conversione in legge del decreto-legge 9 gennaio 2020, n. 1, recante disposizioni urgenti per l’istituzione del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca. Il testo passa alla Camera. Hanno svolto dichiarazione di voto finale favorevole i sen. Loredana De Petris (Misto-LeU), Daniela Sbrollini (IV-PSI), Rampi (PD), Maria Castellone (M5S).
Hanno dichiarato voto contrario i sen. Iannone (FdI), Maria Saponara (L-SP) e Moles (FI): a loro avviso il decreto-legge, privo dei caratteri di necessità e urgenza, distoglie risorse dalla scuola e dalla ricerca per destinarle a Ministeri e agenzie; l’obiettivo del provvedimento non è una maggiore efficacia dell’azione amministrativa, bensì la spartizione di posizioni di potere.
L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 1729, conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, recante disposizioni urgenti in materia di proroga di termini legislativi, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, nonché di innovazione tecnologica, già approvato dalla Camera dei deputati. La Commissione Affari Costituzionali non ha terminato i lavori, è riuscita a votare soltanto gli ordini del giorno; il testo è quindi discusso senza relazione. Il decreto-legge, originariamente di 44 articoli, è stato ampiamente modificato e integrato durante l’esame alla Camera. Il Capo I (articoli 1-15) reca disposizioni per le pubbliche amministrazioni. L’articolo 1, in particolare, prevede misure in materia di pubblico impiego, dirette, tra l’altro, alla stabilizzazione del personale precario e a nuove assunzioni. Gli articoli successivi recano norme in una pluralità di materie, fra cui le quote premiali del Fondo sanitario nazionale, l’Agenzia delle dogane, la scuola e l’università, le fondazioni lirico-sinfoniche. Il Capo II (articoli 16-41) reca disposizioni urgenti in materia finanziaria, di organizzazione amministrativa e di magistratura; il Capo III (articoli 42 e 42-bis) reca misure in materia di innovazione digitale; il Capo IV (articoli 43 e 44) reca disposizioni finanziarie e finali. La pregiudiziale di costituzionalità, avanzata dal sen. Pagano (FI), è stata respinta, dopo l’intervento a favore del sen. La Pietra (FdI) e l’intervento contrario del sen. Garruti (M5S). Al termine della discussione generale, alla quale hanno partecipato i sen. De Bertoldi, Ruspandini, Zaffini, Isabella Rauti (FdI), Bruzzone, Bergesio, Arrigoni (L-SP), Perosino, Fiammetta Modena, Maria Tiraboschi, Vitali (FI), Mautone, Gabriella Di Girolamo (M5S), Grimani (IV-PSI), Collina (PD), il ministro per i rapporti con il Parlamento D’Incà ha posto la questione di fiducia sull’approvazione del testo come licenziato dalla Camera. Alla discussione sulla fiducia hanno preso parte i sen. Martelli (Misto), Grimani (IV-PSI), Taricco (PD), Vescovi (L-SP), Malan (FI), Corbetta (M5S).
Con 154 voti favorevoli, 96 contrari e nessun’astensione, l’Assemblea, ha rinnovato la fiducia al Governo con l’approvazione, nel testo licenziato dalla Camera, del ddl n. 1729 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2019, n. 162, in materia di proroga di termini legislativi.
I Gruppi di opposizione, pur riconoscendo l’opportunità di alcune disposizioni, hanno posto l’accento sull’eterogeneità, microsettorialità e complessità del testo – ribattezzato “decreto mille marchette” o “decreto mille pause” – che – a loro avviso – certifica l’incapacità dell’attuale maggioranza di governare e programmare un sostegno all’economia. Molti senatori hanno posto l’accento sul monocameralismo di fatto: dopo la blindatura della legge di bilancio, il Governo torna a comprimere il ruolo del Parlamento, impedendo al Senato di intervenire sul testo. In particolare, il sen. Arrigoni ha criticato la norma che prevede il commissariamento del gestore di servizi energetici, accusando il Governo di voler aumentare l’importazione di gas per favorire Total. L’opposizione ha lamentato anche il mancato accoglimento di emendamenti per il made in Italy, le compensazioni fiscali, la mini flat tax, il rilancio delle opere pubbliche, gli sgravi per gli eventi sismici dell’Italia centrale, il fondo per i risparmiatori truffati. Il sen. Martelli ha rilevato il paradosso della proroga di gestioni commissariali, che non riescono esse stesse a completare procedure farraginose. I Gruppi di maggioranza hanno evidenziato l’utilità di molte norme, per esempio le disposizioni sulle concessioni autostradali, il bonus verde, gli incentivi per veicoli elettrici, gli stanziamenti per le aree di crisi industriale e la mobilità in deroga, l’attenzione ai call center, la stabilizzazione dei lavoratori Anpals, il fondo di sostegno al piccolo commercio.
Nelle dichiarazioni di voto hanno annunciato la fiducia i sen. Steger (Aut), Grimani (IV-PSI), Loredana De Petris (Misto-LeU), Parrini (PD), Pellegrini (M5S). Hanno negato la fiducia i sen. Calandrini (FdI), Grassi (L-SP), Maria Gallone (FI).
La Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che la prossima settimana, a partire da mercoledì 4 marzo, saranno discussi i ddl sull’emergenza epidemiologica e sulla riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente. La seduta è terminata alle ore 19:30.
Giovedì 27 l’Aula ha iniziato la seduta alle ore 9:00 Il ministro della salute Speranza ha reso un’informativa sul coronavirus. Dopo aver ringraziato medici, infermieri, operatori sanitari, protezione civile, forze dell’ordine, volontari, amministratori locali, cittadini coinvolti dalle misure restrittive, e dopo aver rivolto un appello all’unità e alla responsabilità, il ministro ha sottolineato che le scelte del Governo, volte a contenere la diffusione del contagio, sono basate sulle valutazioni della comunità scientifica: spetta all’Istituto Superiore di Sanità, che sta sequenziando il virus e ricostruendo la catena del contagio, definire il rischio. Sebbene non sia possibile prevedere la diffusione del coronavirus, non bisogna avere paura: nell’80 per cento dei casi i sintomi sono lievi, la guarigione è rapida e spontanea, nel 15 per cento dei casi si guarisce dopo regolari cure sanitarie; il tasso di letalità del 2 per cento è largamente legato a preesistenti condizioni morbose di soggetti anziani. Le misure restrittive adottate dal Governo, che sono state approvate ieri all’unanimità dalla Camera, dipendono quindi non dal tasso di letalità bensì dall’alto tasso di contagio, quindi dalla necessità di tutelare i soggetti più deboli ed evitare di sovraccaricare i presidi sanitari, non essendo al momento disponibili farmaci e vaccini. L’elevato numero di casi rilevati in Italia è correlato ai tamponi eseguiti e ai controlli effettuati e la Commissione europea ha riconosciuto al nostro paese di aver adottato misure risolute e tempestive. Il decreto approvato ieri conferisce alle autorità poteri per fronteggiare l’emergenza, prevedendo la possibilità di isolare i comuni, di sospendere eventi pubblici e privati, attività scolastica e universitaria, uffici pubblici e concorsi, trasporto di merci e persone, attività lavorative e commerciali. L’articolo 117 della Costituzione definisce la competenza concorrente di Stato e Regioni nel governo del Servizio sanitario nazionale, da cui conseguono un asse di comando chiaro e una leale collaborazione istituzionale. Mentre proseguono i controlli sui passeggeri, nelle prossime settimane sarà fondamentale il comportamento individuale: i cittadini sono invitati a seguire le regole di igiene raccomandate dall’Istituto superiore di sanità. Nella discussione, vi è stato un ampio attestato di stima al Ministro della Salute. Il sen. Faraone (IV-PSI) ha evidenziato la necessità di un utilizzo sobrio dei media; il sen. Zaffini (FdI) ha sottolineato lo spaesamento legato a informazioni contrastanti e inappropriate; il sen. Laforgia (Misto-LeU) ha posto l’accento sul lavoro svolto dalla sanità pubblica e sui rischi della frammentazione regionale; il sen. Collina (PD) ha lamentato la mancanza di un protocollo europeo per affrontare l’emergenza; il sen. Casini (Aut) ha rivendicato alla politica un ruolo per evitare l’immagine dell’Italia come ventilatore del virus; il sen. Romeo (L-SP) ha offerto collaborazione ma ha invitato il Governo a evitare di scaricare le responsabilità sulle Regioni, ricordando che la profilassi internazionale è una competenza dello Stato; la sen. Bernini (FI) ha sollevato un problema di comunicazione, invitando il Governo a definire il perimetro della pandemia e adottare misure per fronteggiare l’emergenza economica; il sen. Marinello (M5S) ha rivolto un appello alla calma e alla razionalità.
Al termine della seduta la Presidente del Senato Elisabetta Casellati, con riferimento alla seduta del 17 gennaio scorso, ha reso nota l’interpretazione della Giunta del Regolamento sull’articolo 135-bis del Regolamento (deroga al termine perentorio della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari per riferire all’Assemblea sull’autorizzazione a procedere per i reati ministeriali). La seduta è terminata alle ore 11:15. L’Aula riprenderà i lavori mercoledì 4 marzo alle ore 9:30.
Commenta per primo