7GIORNI IN SENATO/ Pensioni minime, Tav Lione-Torino, responsabilità del personale sanitario, contratti del pubblico impiego

 

Provenzano Francesco Mariadi FRANCESCO MARIA PROVENZANO –

Lunedì 14 novembre nella serie di Parlamento e Cinema i ragazzi dell’Istituto “Notarangelo Rosati” di Foggia hanno incontrato un esperto in materia che ha illustrato i legami tra le tematiche de “Il Parlamento al Cinema” e “Il Cinema al Parlamento”.

Martedì 15 alle ore 11 l’Assemblea, dopo che per due volte è mancato il numero legale, ha avviato la discussione di mozioni sulle pensioni minime. Malan (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 549 premettendo che la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco delle rivalutazioni delle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo, disposto col decreto salva Italia. La senatrice Bonfrisco (CoR) ha illustrato la mozione n. 591, che impegna il governo a intervenire nell’ambito della prossima legge di stabilità per restituire integralmente gli importi maturati con il ripristino della perequazione. Uras (Misto) ha illustrato la mozione n. 686 che, rispetto alle altre, valuta negativamente gli ultimi interventi sul sistema previdenziale; richiama il problema dei lavoratori esodati, in particolare la questione dei lavoratori quota 96. La senatrice Munerato (Misto) ha illustrato la mozione n. 687 che impegna il governo a dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale con un criterio di gradualità nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica e ad aumentare l’importo delle pensioni minime. D’Anna (AL-A) ha illustrato la mozione n. 688 che impegna il governo ad abbassare la soglia dell’età pensionabile di tre anni con la decurtazione del 20 per cento per tale periodo. La  senatrice Parente (PD), illustrando la mozione n. 690, ha richiamato la giurisprudenza costituzionale in merito al bilanciamento tra diritti di prestazione sociale ed equilibrio economico-finanziario. La senatrice Catalfo (M5S), illustrando la mozione n. 691, ha ricordato che il governo ha speso 20 miliardi per il Jobs Act senza ottenere risultati stabili sull’occupazione. La mozione impegna a dare completa attuazione alla sentenza della Corte costituzionale; ad innalzare il trattamento minimo; a modificare l’attuale soglia di no tax area per i pensionati. Nella discussione è intervenuta la senatrice Bencini (Misto-IdV) che ha sottoscritto la mozione n. 690. Il seguito dell’esame è stato rinviato.

Nella seduta pomeridiana dopo che la Presidenza ha comunicato la mancata conclusione dell’esame in sede referente dell’accordo tra Italia e Francia per la linea ferroviaria Torino-Lione, l’Assemblea ha definito quattro ratifiche di accordi internazionali, quello dell’accordo tra il governo italiano e quello del Principato di Monaco sullo scambio di informazioni in materia fiscale. Dopo la relazione di  Compagna (CoR), hanno svolto dichiarazione di voto favorevole Stucchi (LN), Amoruso (AL-A), Lucidi (M5S) e Sangalli (PD). Ha approvato la ratifica e l’esecuzione dell’Accordo con il governo della Repubblica ceca sulla cooperazione in materia di cultura, istruzione, scienza e tecnologia, fatto a Praga l’8 febbraio 2011. Dopo la relazione di   Lucidi (M5S) sono intervenuti nella discussione Stucchi (LN) e Orellana (Aut). Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole Stucchi (LN), Amoruso (AL-A), Ornella Bertorotta (M5S), Sangalli (PD). Inoltre l’assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2470 con la ratifica e l’esecuzione della Convenzione tra il governo italiano, quello francese, quello della Germania e del Regno Unito e dell’Irlanda del Nord sull’istituzione dell’Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti OCCAR del 9 settembre 1998, fatta a Roma il 10 giugno 2014. Dopo la relazione di Pegorer (PD), hanno annunciato voto favorevole Amoruso (AL-A) e Sangalli (PD). Hanno annunciato voto contrario Cervellini (SI-Sel) e Ornella Bertorotta (M5S) perché a loro parere il ddl favorisce gli enormi profitti legati alla vendita di armi. Infine, è stato approvato definitivamente il ddl n. 2472 di ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il governo italiano e quello del Tagikistan sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, fatto a Dushanbe il 22 maggio 2007. Dopo la relazione di  Lucidi (M5S) hanno annunciato voto favorevole Stucchi (LN), Amoruso (AL-A), Ornella Bertorotta (M5S). 

L’Assemblea è poi passata all’esame del ddl n. 2224, nel testo proposto dalla Commissione, riguardante disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario, già approvato dalla Camera dei deputati. Il relatore, Bianco (PD) ha riferito sul provvedimento che nasce in ambito parlamentare. L’articolo 1 reca norme generali di principio in materia di sicurezza delle cure sanitarie. L’articolo 2 prevede la possibilità di attribuire al Difensore civico la funzione di garante per il diritto alla salute. L’articolo 3 istituisce l’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità. L’articolo 4 afferma il principio che le prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche e private sono soggette all’obbligo di trasparenza. L’articolo 5 afferma il principio che gli esercenti le professioni sanitarie si attengono alle buone pratiche clinico-assistenziali. L’articolo 6 circoscrive la responsabilità per i reati di omicidio colposo e di lesioni personali colpose alle ipotesi di colpa grave. L’articolo 8 prevede un tentativo obbligatorio di conciliazione per l’azione di risarcimento del danno. L’articolo 9 limita la possibilità di azione di rivalsa ai casi di dolo o colpa grave. L’articolo 10 conferma l’obbligo di copertura assicurativa per le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private. L’articolo 11 definisce i limiti temporali delle garanzie assicurative. L’articolo 12 introduce la possibilità di azione diretta da parte del danneggiato nei confronti dell’impresa di assicurazione, con riferimento ad alcune tipologie di polizze. L’articolo 13 disciplina l’obbligo di comunicare all’esercente la professione sanitaria del giudizio basato sulla sua responsabilità. L’articolo 14 prevede l’istituzione di un Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria. L’articolo 15 riforma la procedura di nomina dei consulenti tecnici e dei periti nei giudizi di responsabilità sanitaria. L’articolo 16 prevede che i verbali e gli atti conseguenti all’attività di gestione del rischio clinico non possono essere acquisiti o utilizzati nei procedimenti giudiziari. Gli articoli 17 e 18 recano, rispettivamente, la clausola di salvaguardia per le regioni a statuto speciale e le province autonome.

Alla discussione generale, che proseguirà domani mattina, hanno preso parte  Annalisa Silvestro, Cuomo, Nerina Dirindin (PD); Mancuso, Aiello (AP); D’Ambrosio Lettieri (CoR), Erika Stefani (LN), Floris (FI-PdL), Maurizio Romani (Misto-IdV). La seduta è terminata alle ore 20.00.

Mercoledì 16 la seduta in Aula è iniziata alle ore 9,30. In apertura è stato osservato un minuto di silenzio, per ricordare il sub recordman delle immersioni in apnea Enzo Maiorca, senatore nella XII legislatura, scomparso il 13 novembre. Con 187 sì, 43 no e 4 astensioni, il Senato ha approvato, in prima lettura, il ddll n.2251, di ratifica dell’Accordo tra Italia e Francia per l’avvio dei lavori definitivi della nuova linea ferroviaria Torino-Lione. La parola passa ora alla Camera. Il relatore,

Sangalli (PD), ha ricordato che la linea ferroviaria Torino-Lione é ritenuta un collegamento essenziale per consolidare l’interscambio economico tra Italia e altri Paesi europei. Il Corridoio Mediterraneo, di cui la Torino-Lione è parte essenziale, rappresenta per l’Italia una delle principali reti a supporto del tessuto industriale, perché è in grado di garantire maggiore accessibilità ed una migliore connessione con gli altri corridoi transeuropei che passano per l’Italia. Respinta la questione pregiudiziale QP1, illustrata da Lucidi (M5S), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte Martelli, Cioffi, Airola, Scibona (M5S) e Crosio (LN-Aut). Dopo la replica del relatore Sangalli, sono stati respinti tutti gli emendamenti. Nelle dichiarazioni finali hanno votato a favore Crosio (LN-Aut), Adele Gambaro (AL-A), Carraro (PdL-FI) ed Esposito (PD). Hanno votato contro  Cervellini (SI-SEL) e Gaetti (M5S). La seduta è terminata alle ore 12:45.

Al termine della seduta ho chiesto un commento al senatore torinese del PD Stefano Esposito (che detiene il record delle apparizioni in tutti i canali televisivi e radiofonici per interventi su qualunque argomento i  talk show si occupano a getto continuo). Esposito non ha voluto deludere neppure il nostro giornale su un problema del quale, però, effettivamente si è interessato a lungo e che gli ha dato notorietà anche per le minacce che gli arrivarono da ambienti no-Tav. Ecco la sua dichiarazione: “L’Europa che ci piace, che lavora anche attraverso le reti di comunicazione a costruire una vera sensibilità europea, e non solo l’Europa dell’austerità, ha tra i propri obiettivi il trasferimento modale, ovvero quello di togliere camion dalle strade per farli viaggiare su ferrovie. Il 40% dei costi della nuova linea Tav Torino – Lione sono coperti da fondi europei. Questa è una strategia che riguarda anche gli impegni europei per la riduzione dei gas serra. L’obiettivo che ci si pone con la realizzazione dell’opera è di togliere un milione di mezzi pesanti dalle strade italiane e francesi. Purtroppo la storica arteria viaria esistente, voluta da Cavour, su cui tanto si è discusso, un tunnel ferroviario che ha dato la possibilità di sviluppare gli scambi economici e le relazioni sociali e culturali con la Francia, è del 1871. Con tutti gli sforzi e gli ammodernamenti possibili non poteva svolgere la funzione di togliere i camion dalla strada per metterli su rotaie. L’interscambio che invece è previsto con la realizzazione della Lione – Torino vale 130 miliardi. Il tutto senza rischio di infiltrazioni, soprattutto grazie alla relativa normativa di riferimento, individuata in quella italiana. Un successo per il nostro Paese. Questo trattato segna una giornata storica dopo anni di sterili discussioni e polemiche”. 

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16, il ministro degli affari esteri Gentiloni ha reso un’informativa sulla situazione politica in Turchia. Il governo italiano ha espresso viva preoccupazione per l’arresto, avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 novembre, dei parlamentari dell’HDP. Il contesto difficile – il tentativo di colpo di Stato dello scorso 5 luglio e i frequenti attacchi terroristici – non possono giustificare l’arresto di esponenti dell’opposizione: peraltro l’HDP, la cui sede rimane chiusa, è il principale interlocutore per una soluzione politica della questione curda. L’Unione europea ha giudicato inaccettabili gli arresti e ha invitato le autorità turche a tornare alle regole dello Stato di diritto. Resta in piedi l’accordo. Spetta alla Turchia decidere se riavvicinarsi all’Europa: il ricorso alla pena capitale chiuderebbe il dialogo. L’Italia si adopererà comunque per tenere aperta la porta e per non fornire alibi. Al conseguente dibattito hanno preso parte  Compagna (CoR), Volpi (LN), Mario Mauro (GAL), Amoruso (AL-A), Zeller (Aut), De Cristofaro (SI-Sel), Casini (AP), Ornella Bertorotta (M5S), Alicata (FI-PdL), Sangalli (PD).

 Il presidente Grasso ha commemorato la figura di Umberto Veronesi, studioso e oncologo di fama mondiale, Ministro negli anni 2000-2001 e senatore nella scorsa legislatura. Dopo che l’Assemblea ha osservato un minuto di silenzio, hanno preso la parola Zanda (PD), Carraro (FI-PdL), Anitori (AP), Repetti (Misto), Barani (AL-A), Romano (Aut), Consiglio (LN), D’Ambrosio Lettieri (CoR) e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Pizzetti.

L’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2224, nel testo proposto dalla Commissione, recante disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario, già approvato dalla Camera dei deputati. Gli articoli sono 18 e erano stati illustrati nella seduta di ieri in cui si è svolta la relazione ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa oggi con gli interventi di  Donella Mattesini, Giuseppina Maturani (PD) e Maria Rizzotti (FI-PdL). Il sottosegretario per la Salute, De Filippo, in replica, ha affermato che il provvedimento ha un duplice obiettivo: definisce un quadro più certo e sicuro per i professionisti della sanità, i quali potranno svolgere il proprio lavoro con maggiore serenità; migliora e accelera le procedure per il risarcimento del danno, prevedendo una molteplicità di strumenti. L’esame proseguirà domani. La seduta è terminata alle ore 20:00.

Giovedì 17 l’Assemblea ha iniziato i lavori alle 9,35 e ha approvato all’unanimità il ddl n. 2535, recante disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. Il testo torna alla Camera. I relatori  Panizza (Aut) e Leana Pignedoli (PD) hanno evidenziato che il ddl, nato dalla collaborazione tra mondo agricolo e Parlamento, riconosce il valore culturale e il ruolo economico del settore, che rappresenta il made in Italy e concorre in modo significativo al volume delle esportazioni. Alla discussione hanno partecipato, anche con la consegna di interventi scritti, Candiani (LN), D’Alì, Scoma (FI-PdL), Dalla Tor (AP), Daniela Donno (M5S), Ruvolo (AL-A), Laura Fasiolo (PD). Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole Tarquinio (CoR), Candiani (LN) e Daniela Donno (M5S), che hanno sottolineato la necessità di tutelare il territorio oltre che i marchi, Ruvolo (AL-A), Fravezzi (Aut), Stefano (Misto), il quale ha evidenziato la necessità di affrontare anche il tema dell’enoturismo, Dalla Tor (AP), Amidei (FI-PdL) e Maria Teresa Bertuzzi (PD).

L’Aula ha proseguito l’esame delle disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario (ddl. 2224, già approvato dalla Camera), nel testo proposto dalla Commissione Sanità. La trattazione, iniziata nella seduta pomeridiana di martedì 15 con la relazione del senatore Bianco, continuerà la prossima settimana. La seduta è terminata alle ore 12,10.

Nella seduta pomeridiana delle ore 16 in Aula si è svolto il question time con il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, che ha risposto a interrogazioni a risposta immediata sulla ripresa della contrattazione nel pubblico impiego e sulla riforma della disciplina della dirigenza pubblica. Sul primo argomento, ripresa della contrattazione nel pubblico impiego, hanno avanzato domande  Angioni (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Endrizzi (M5S), Uras (Misto), Barani (AL-A), Divina (LN) e Perrone (CoR).

Il ministro Madia ha premesso che la crisi ha creato un doppio blocco nel settore del pubblico impiego: delle dinamiche salariali e delle assunzioni. Il governo sta lavorando per riportare la situazione alla normalità, e – lei ne è convinta – gli 80 euro sono stati una boccata d’ossigeno. Con la legge di bilancio attualmente in discussione alla Camera, in controtendenza rispetto ai precedenti esecutivi, il governo ha fatto importanti investimenti sulle persone che lavorano nel pubblico impiego: quasi due miliardi vengono investiti per il 2017, e oltre due miliardi per il 2018, per valorizzare il comparto sicurezza; tre miliardi sono destinati al fondo per gli enti territoriali; due miliardi incrementano il fondo sanitario per nuove assunzioni e un ulteriore miliardo viene stanziato nel comparto scuola. In particolare per le Forze dell’ordine, la nuova legge di bilancio stabilizza gli 80 euro, opera un serio riordino delle carriere e dà avvio a nuove assunzioni straordinarie. L’interlocuzione con i sindacati è continua: è necessario riaprire una stagione contrattuale innovativa anche sulla parte normativa.

Sul secondo argomento, riforma della disciplina della dirigenza pubblica, hanno formulato quesiti Divina (LN), Paola Pelino (FI-PdL), Puglia (M5S), Uras (Misto), Barani (AL-A), Doris Lo Moro (PD) e Perrone (CoR). Il ministro Madia ha sottolineato che lo schema di decreto legislativo presentato ad agosto sulla riorganizzazione della dirigenza pubblica mira a istituire ruoli unici della dirigenza che garantiscano una maggiore mobilità e fungibilità dei singoli dirigenti tra diverse amministrazioni e livelli istituzionali. Il male cronico delle pubbliche amministrazioni, infatti, è che si lavora a compartimenti stagni, manca il dialogo inter-istituzionale e a pagarne le conseguenze sono sempre i cittadini. Da qui la sentita esigenza di interscambio tra dirigenti, valorizzando le esperienze di ciascuno. La seduta è terminata alle ore 17.

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