E’ il killer di Berlino, Anis Amri, l’uomo ucciso la scorsa notte a Sesto San Giovanni in un conflitto a fuoco con la Polizia. E’ stato fermato durante un normale controllo stradale davanti alla stazione in piazza 1° Maggio, intorno alle 3. Appena i due agenti gli hanno chiesto i documenti ha estratto una pistola dallo zaino e ha sparato colpendone uno alla spalla, l’altro ha immediatamente risposto al fuoco uccidendolo.
Il ferito è l’agente scelto C. M. ha 36 anni, ed è del Commissariato di Sesto San Giovanni. E’ ricoverato all’ospedale di Monza con un proiettile conficcato in una spalla. Deve essere operato, ma le sue condizioni sono buone. A sparare e a fulminare il terrorista è stato L. S., 29 anni, agente in prova. (Abbiamo deciso di depennare dal sito nomi e foto dei due agenti, che rischiano di diventare bersaglio di una vendetta).
Anis Amri con sè non aveva documenti; ma nel giro di poche ore è stato identificato senza ombra di dubbio. Dagli accertamenti dalla Digos, coordinati dal capo dell’antiterrorismo milanese Alberto Nobili, risulta che Anis Amri è arrivato in Italia dalla Francia, esattamente da Chambery, in Savoia, da dove ha raggiunto Torino. Dal capoluogo piemontese ha preso poi un treno per Milano, dove è arrivato attorno all’una di notte. Infine dalla Stazione Centrale si è spostato a Sesto san Giovanni, dove attorno alle 4 ha incrociato i due agenti della Volante che poi, durante una sparatoria, lo hanno ucciso.
Il questore: Amri una scheggia impazzita – “Era una scheggia impazzita, un latitante pericolosissimo che, da libero avrebbe potuto compiere altri attentati”. Lo ha detto il questore di Milano Antonio de Iesu parlando dell’uccisione del killer di Berlino Anis Amri. “La pistola trovata in suo possesso gli si è materializzata in mano. Era carica e pronta all’uso”. “E’ arrivato dalla Francia in treno, è transitato da Torino, è arrivato a Milano all’una di notte. E al momento del controllo, a Sesto, Anis Amri era solo” ha aggiunto de Iesu
Sacerdote nigeriano arrestato al Traforo del Monte Bianco. Ma c’è chi aiuta l’immigrazione clandestina senza rendersi conto (almeno lo si spera) di rischiare di aiutare anche il terrorismo, come dimostra la vicenda del tunisino Amri. Al traforo del Monte Bianco è stato arrestato, con l’accusa di essere un passeur, un sacerdote, Moses Noweghomwenma Aigbeakan, nigeriano di 47 anni con regolare permesso di soggiorno rilasciato dall’ufficio immigrazione di Caserta. E’ arrivato in tribunale ad Aosta per il giudizio direttissimo, in lacrime: ha detto ai giudici di essere un sacerdote della Chiesa cristiana pentecostale di Castel Volturno (Caserta). E’ stato fermato dalla polizia di frontiera alle 6 mentre a bordo di una Opel Zafira trasportava sei nigeriani irregolari: due giovani di 23 e 19 anni (entrambi senza documenti) e un quarantasettenne con documenti falsi, insieme a due donne di 35 e 22 anni. Al momento si sa che due di loro chiederanno asilo politico. L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo quanto si è appreso, era diretto in Belgio. Il tribunale collegiale ha convalidato l’arresto, disponendo la custodia cautelare in carcere e rinviando l’udienza al 29 dicembre. A difenderlo è l’avvocato Stefano Marchesini.
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