Carburanti in risalita – Con la decisione dell’Opec di limitare la produzione di petrolio greggio è finita la discesa dei prezzi di benzina e gasolio auto e gli effetti già si vedono. Secondo una elaborazione del Centro Studi Promotor sulla sua banca dati, nel novembre scorso rispetto allo stesso mese del 2015, gli automobilisti e le imprese italiane per gli acquisti alla pompa dei due carburanti citati hanno speso 19 milioni in più e nei prossimi mesi il maggior costo a carico degli utilizzatori degli autoveicoli sarà decisamente più elevato perché la dinamica ascendente dei prezzi sembra destinata ad accelerare e non sarà di breve periodo. I prezzi dei carburanti in Italia avevano toccato il livello massimo nel 2012. A partire da quell’anno è iniziata una lenta discesa che ha portato a consistenti risparmi negli acquisti alla pompa. In particolare nel 2015 il risparmio, nonostante un aumento dei consumi dello 0,9%, è stato di ben 7 miliardi ed anche da gennaio ad ottobre 2016 il risparmio è stato notevole: ben 4,8 miliardi.
Interessanti anche gli altri dati che emergono dal consuntivo dal centro studi bolognese. In particolare va segnalato il fatto che i consumi nei primi undici mesi del 2016 hanno fatto registrare un calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre la spesa corrispondente è calata del 9,3%, scendendo dai 50,943 miliardi dei primi undici mesi del 2015 ai 46,213 miliardi dello stesso periodo del 2016. Questo calo è la risultante di una contrazione particolarmente forte per la componente industriale (-19,6%) che ha apportato alle casse dei produttori e dei distributori di carburanti 15,234 miliardi contro i 18,958 del gennaio-novembre 2015, mentre anche la componente fiscale ha subito un ridimensionamento. Il gettito per l’Erario nei primi undici mesi dell’anno è stato infatti di 30,979 miliardi con un calo del 3,1% rispetto ai 31,986 miliardi del 2015.
Aree pedonali più ampie – In Italia dal 2008 al 2015 le aree pedonali sono cresciute del 27,2%, le ZTL (zone a traffico limitato) del 5,1% e le piste ciclabili del 47,7%. Questi dati emergono da una elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Istat e si riferiscono alla media dei dati rilevati nei comuni capoluogo di provincia italiani.
I tre indicatori considerati (aree pedonali, ZTL e piste ciclabili) mostrano che negli ultimi anni vi è stato uno sviluppo delle infrastrutture per favorire l’uso di mezzi di trasporto alternativi (vedi la crescita delle piste ciclabili), tendenza confermata anche dall’aumento delle zone in cui i veicoli a motore non possono circolare (aree pedonali o ZTL). Ciò testimonia un crescente interesse da parte delle amministrazioni pubbliche per il miglioramento della qualità della vita nelle nostre città.
Tornando all’elaborazione, è da sottolineare che le aree pedonali sono passate da un’estensione di 546,7 ettari nel 2008 a 695,2 nel 2015. Fra i comuni capoluogo di provincia italiani quello che ha fatto registrare l’aumento maggiore è Rieti (da 0,2 a 3 ettari, con una crescita del 1400%), a cui seguono Ragusa (+257,3%) e Andria (+246,7%).
Le ZTL in Italia sono passate da un’estensione di 73,5 km2 nel 2008 a 77,2 km2 nel 2015 (con una crescita del 5,1%). Il comune capoluogo di provincia in cui la crescita è stata maggiore è Sassari (+567,6%), a cui seguono Imperia (+337,5%) e Brindisi (+200%).
Le piste ciclabili sono passate da una lunghezza totale di 2.823,8 km nel 2008 a 4.169,9 nel 2015, con un aumento del 47,7%. Il comune capoluogo di provincia in cui la crescita è stata maggiore è Fermo (+6900%), a cui seguono Cagliari (+1900%) e Avellino (+900%).
Più traffico, meno incidenti – Tornano a migliorare gli indicatori della sicurezza stradale in Italia: la prima stima ACI-ISTAT sui dati preliminari 2016 evidenzia un calo dello 0,8% degli incidenti con lesioni a persone nel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, a cui si affiancano il -4,7% delle vittime e il -0,5% dei feriti. Fino al 30 giugno si sono contati in totale 83.549 incidenti con 1.466 morti e 118.349 feriti.
L’andamento è confortante se inquadrato con l’incremento di mobilità sulle strade, misurato dall’aumento del 19% delle prime iscrizioni di veicoli al Pubblico Registro Automobilistico nel primo semestre 2016 e dalla crescita del 3,7% delle percorrenze autostradali.
Proprio in autostrada si registra il calo più consistente delle vittime (-15%), mentre strade urbane ed extraurbane mostrano miglioramenti compresi tra il 2 e il 5%.
Il trend con il passato è rassicurante (-25,6% delle vittime rispetto al 2010 e -55,4% rispetto al 2001) ma è ancora lontano l’obiettivo fissato dall’Unione Europea con il dimezzamento dei morti rispetto al 2010.
Uso del cellulare ed eccesso di velocità i “vizi” più ricorrenti al volante: nei primi sei mesi del 2016 le contravvenzioni elevate dalla Polizia Stradale per queste infrazioni sono aumentate rispettivamente del 25% e del 22%.
Pesanti e bus gran mercato – Da Anfia si apprende che a novembre 2016, sono stati rilasciati 2.596 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+105% rispetto a novembre 2015) e 1.545 libretti di circolazione di rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3500 kg (+108%).
Nei primi 11 mesi del 2016, sono stati rilasciati 20.156 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+44%, pari a 6.126 veicoli in più rispetto a gennaio-novembre 2015) e 13.078 libretti di circolazione di rimorchi e semirimorchi pesanti (+35%).
Tutti i mesi del 2016 – eccetto gennaio, a -2% – hanno visto rialzi a doppia cifra per il comparto degli autocarri medi e pesanti, che a novembre registra la migliore performance dell’anno. In termini di volumi, il mercato è cresciuto maggiormente, sia nel mese sia nel cumulato, in quattro regioni: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana, che complessivamente hanno realizzato il 50% dell’incremento del mercato degli 11 mesi. In termini percentuali, invece, gli incrementi maggiori si registrano in Valle d’Aosta, Marche, Umbria e Basilicata.
Il mercato degli autobus con ptt superiore a 3.500 kg registra un rialzo del 160% a novembre 2016, per un totale di 330 libretti rilasciati; nel progressivo da inizio anno, i volumi risultano superiori del 13% circa rispetto a gennaio-novembre 2015, con 2.496 libretti rilasciati. Nel mese di novembre, in termini di volumi, il rialzo è soprattutto imputabile alla crescita delle vendite di autobus adibiti al trasporto pubblico locale (urbani e interurbani), inclusi gli scuolabus, che quadruplicano le vendite. Si tratta di comparti le cui vendite sono influenzate solo dagli investimenti per il rinnovo di flotte pubbliche.
Compass: crescono i prestiti – Secondo l’Osservatorio Compass, gli investimenti per l’acquisto di auto e moto sono cresciuti a doppia cifra nel I semestre del 2016 e non si prevedono freni per il 2017.
Secondo Compass, è del 24% la crescita del credito al consumo per il mercato della mobilità nella prima parte di quest’anno. La crescita complessiva a fine anno si stima attorno ai 14 miliardi di euro. Il 66% degli intervistati ha richiesto un prestito per una vettura appena immatricolata e il 47% per una moto.
L’autovettura di proprietà resta il mezzo di spostamento preferito dai nostri connazionali (69%). E le vetture meno care sono sempre in testa alla classifica, con oltre il 60% di city car e utilitarie acquistate. Anche i bassi consumi influenzano le scelte (24%), ma purché non venga meno l’estetica (la pensano così quasi tre italiani su dieci).
Allo stesso tempo anche la tecnologia ibrida si sta facendo strada. Nel comparto dell’automotive è il principale tra i trend innovativi (48,8%). Seguono il noleggio a lungo termine (30%) e il fenomeno del car sharing. Ma c’è anche chi guarda con interesse alle applicazioni che consentono di gestire e controllare i veicoli da remoto.
Anche i prossimi 12 mesi saranno caratterizzati da un andamento positivo: il 48,5% degli intervistati prevede infatti un aumento nelle vendite nel comparto auto. Il credito al consumo continua a giocare un ruolo importante. E non solo nel settore: anche considerando l’intero mercato, rimane superiore al 50% il numero di chi, senza la possibilità di un finanziamento, non avrebbe portato a termine un acquisto.
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