Fca (Fiat-Chrysler americana) è finita sotto accusa in Usa: l’Agenzia per Protezione ambientale ipotizza che l’azienda abbia usato un software per consentire emissioni diesel sopra i limiti. Secondo quanto riporta la Cnbc, Fca potrebbe andare incontro a sanzioni fino a 4,63 miliardi di dollari. “Pronti a collaborare, ma i limiti sono stati rispettati”, replica la società. Ma dopo le indiscrezioni Fca ha avuto un crollo a Wall Street. I titoli sono arrivati a perdere il 18,39% a 9,05 dollari per azione.
“I sistemi di controllo delle emissioni rispettano le normative applicabili”, afferma Fca Us. La società – si sottolinea in un comunicato – intende collaborare con la nuova Amministrazione “per presentare i propri argomenti e risolvere la questione in modo corretto ed equo, rassicurando l’Epa e i clienti di Fca Us sul fatto che i veicoli diesel della società rispettano tutte le normative applicabili”. E, in una conferenza stampa, l’amministratore delegato, Sergio Marchionne (foto), ha detto che “non c’è nulla in comune fra il caso Volkswagen e quello di Fca. Dialoghiamo con l’Epa da più di un anno”, ha sottolineato il manager. ”Per quanto conosco di questa società posso dire che nessuno è così stupido” da cercare di montare un software illegale. Fca sopravviverà anche se le dovesse essere comminata una multa di 4,6 miliardi di dollari”, afferma ancora Marchionne, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
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