E adesso rottamiamo anche la storia?

 

di ENNIO SIMEONE/

“Centomila assunzioni, più merito, più autonomia #labuonascuola è legge”. Così Matteo Renzi commenta su Twitter il via libera definitivo della Camera alla riforma della scuola. E su Facebook scrive: “Grazie al lavoro di una maggioranza straordinaria, l’Italia prosegue nel più grande sforzo di riforme strutturali della storia repubblicana. Un abbraccio affettuoso a chi dice che in questo anno non abbiamo fatto nulla. Avanti tutta. Adesso focus su fisco e riforme costituzionali verso il referendum del 2016”.

Ha scritto proprio così: Il più grande sforzo di riforme strutturali della storia repubblicana.

E’ matto da legare, è un esaltato o è un imbonitore da fiera paesana? Nulla di tutto questo. È un vero rottamatore e riformatore della storia. Ha stabilito che l’era repubblicana ha avuto inizio il 23 febbraio del 2014, giorno del suo insediamento a Palazzo Chigi. Dunque siamo nell’anno 1°d.R (dopo Renzi). Ma il 1946, quando il referendum popolare del 2 giugno stabilì che l’Italia da monarchia diventava una repubblica, che anno era? Semplice: era il 69 a.R. (avanti Renzi).

Ma si può andare avanti così?

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