di FRANCESCO MARIA PROVENZANO –
Martedì 21 l’Aula alle ore 11 ha avviato la discussione di mozioni sui docenti di seconda fascia e sull’abilitazione degli insegnanti precari; su proposta del presidente di turno, Roberto Calderoli, l’Assemblea ha votato il rinvio della discussione ad altra seduta.
Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16,30 l’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n.2692, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, già approvato dalla Camera dei deputati. Il presidente della Commissione bilancio, Tonini (PD), in sostituzione del relatore Lai (PD), ha illustrato il contenuto del ddl, nel quale la Camera dei deputati ha introdotto numerosi articoli. Alla discussione generale hanno partecipato Cioffi, Puglia, Morra (M5S); Liuzzi, Tarquinio (CoR); Campanella, Barozzino (SI-Sel); Consiglio (LN); Compagnone (ALA); Venera Padua, Santini (PD); Gualdani (AP); Boccardi (FI-PdL). Il seguito dell’esame è rinviato alla seduta di domani. La seduta è terminata alle ore 20.
Mercoledì 22 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9. L’Assemblea ha proseguito l’esame del ddl n. 2692, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, già approvato dalla Camera dei deputati. Oggi, in replica, il ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, De Vincenti, ha evidenziato che il decreto-legge affronta specifiche situazioni critiche del Mezzogiorno, aventi però un rilievo generale. Il ministro ha sottolineato, infine, che il lavoro in Parlamento si è svolto in un clima positivo di collaborazione. Tutti gli emendamenti riferiti al testo del decreto-legge sono stati respinti, sono stati accolti invece numerosi ordini del giorno dei diversi Gruppi. Le dichiarazioni e il voto finale sono rinviati alla seduta pomeridiana, che inizierà alle ore 17.
In apertura di seduta si è tenuta la votazione, con appello nominale, per l’elezione di un vice presidente del Senato: con 149 voti è stata eletta la senatrice Di Giorgi (PD). La seduta è terminata alle ore 13:30.
Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 17 l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2692, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno, già approvato dalla Camera dei deputati. Il ddl n. 262 è composto di 7 articoli. Nel pomeriggio hanno svolto dichiarazione di voto favorevole al provvedimento Romano (Aut), Dalla Tor (AP) e Tomaselli (PD). Hanno annunciato l’astensione Stefano (Misto), De Cristofaro (SI-Sel) e Morra (M5S). Hanno annunciato un voto non favorevole D’Ambrosio Lettieri (CoR) e Barani (ALA). Hanno dichiarato voto contrario Silvana Comaroli (LN), Giovanni Mauro (GAL) e Azzollini (FI-PdL).
Pur apprezzando singole disposizioni, le opposizioni hanno posto l’accento sull’eterogeneità e sull’insufficienza del decreto, che contiene misure farraginose e appare privo di una visione complessiva e di misure strutturali per il Mezzogiorno. Al termine della seduta ho incontrato nella Sala del Risorgimento che usciva dall’Aula il senatore del Ps Claudio Moscardelli, al quale ho chiesto un giudizio sulla scissione del suo partito. Questa la sua risposta: «La scissione del PD apparsa incomprensibile e portata avanti con scarso senso di responsabilità, ha perso ulteriormente capacità attrattiva con la scelta del governatore della Puglia, Michele Emiliano, di rimanere nel PD e di candidarsi alla segreteria nazionale in alternativa a Renzi, come pure ha annunciato il ministro Andrea Orlando. Gli elettori e i militanti sono stati da subito contrari a questo regalo all’instabilità e ai 5 Stelle. Tuttavia il PD ha retto molto meglio del previsto a partire dai territori. I principali leader della sinistra, da Veltroni a Fassino a Cuperlo sono nel PD ciascuno con la propria sensibilità. Dunque una delle minoranze, quella di Bersani e di D’Alema, lascia il PD. Incredibile, in particolare per Bersani che ha fatto il segretario nazionale del PD per 4 anni con una capacità di presa molto stringente nel partito negli anni della sua guida, fino al 2013. Ha fatto campagna referendaria contro l’approvazione della riforma costituzionale grazie ad un partito molto aperto: in nessun’altra forza politica sarebbe stato accettato. Pensate alle espulsioni in massa che ci sarebbero state nei 5 stelle. Bersani aveva tutte le opportunità per contrastare Renzi nel congresso, ma ha preferito un percorso divisivo e inspiegabile: mi sembrano più confusi che persuasi».
La seduta è terminata alle ore 19:15.
Giovedì 23 l’Aula è iniziata alle ore 9,30 per l’esame del ddl n.2583, disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, già approvato dalla Camera dei deputati. Su questo provvedimento è intervenuto il relatore Ricccardo Mazzoni di (ALA) che ha riferito sui contenuti del ddl che è volto a definire una disciplina unitaria organica. I primi tre articoli definiscono l’ambito di applicazione soggettivo della disciplina e affermano il principio generale del divieto di respingimento alla frontiera dei minori. Si stabilisce che i minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell’Unione europea. Il provvedimento di espulsione di competenza del tribunale per i minorenni può essere adottato a condizione che non comporti un rischio di danni gravi per il minore. Il ddl è composto di 22 articoli.
Respinta la questione pregiudiziale, presentata da Candiani (LN), si è svolta la discussione generale, alla quale hanno partecipato Volpi (LN), Francesca Puglisi, Donatella Albano, Venera Padua, Elena Ferrara, Laura Fasiolo, Donella Mattesini (PD); Maria Rizzotti, Malan (FI-PdL), Orellana (Aut), Fabiola Anitori (AP), Loredana De Petris (SI-Sel), Daniela Donno (M5S). Secondo il Gruppo LN il ddl è una legge-manifesto, priva di fondi. Secondo il Gruppo FI-PdL il ddl è sbilanciato, pieno di buone intenzioni ma privo di senso della realtà. Il M5S ha rilevato che il ddl rappresenta una dichiarazione di intenti ma non interviene concretamente sulle strutture di accoglienza e di assistenza. La seduta è terminata alle ore 13:30.
Nella seduta pomeridiana delle ore 16 si sono svolte interpellanze e interrogazioni. Il sottosegretario Cesaro ha risposto all’interrogazione 3-03311 di Castaldi (M5S) e altri, sulla mancata trasparenza nelle informazioni diffuse dal sito internet dell’ENIT (Agenzia nazionale del turismo), assicurando la vigilanza del ministero. Il vice ministro delle politiche agricole Olivero ha risposto all’interpellanza 2-00440, illustrata da Quagliariello (GAL), sui danni provocati dal maltempo nel gennaio 2017 agli allevamenti zootecnici, e poi all’interrogazione 3-03391 di Perrone (CoR) e altri, sui danni provocati dal maltempo nel mese di gennaio 2017 nel Sud Italia. Il rappresentante del governo ha ricordato le misure adottate per il sostegno al reddito degli allevatori e degli agricoltori. Il sottosegretario per il Lavoro e le politiche sociali Cassano ha risposto all’interrogazione 3-03137, di Orellana (Aut) e altri, sulle aggressioni ai danni degli ispettori del lavoro in servizio. La seduta è terminata alle ore 17. Alle ore 17.30, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, si è svolto il convegno “L’Italia e le vie della seta” sul ruolo del nostro paese nei progetti infrastrutturali della Cina. Organizzato da Limes e dal Gruppo Ferrovie dello Stato in occasione dell’uscita del volume Cina-Usa, la sfida, il dibattito si è aperto dopo il saluto del presidente del Senato, Pietro Grasso.
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