di GIOVANNI PEREZ – I telegiornali della Rai in questi giorni hanno enfatizzato la notizia che ad Amatrice erano state consegnate una ventina di casette ai terremotati. E ancora che la prossima estate ne saranno consegnate altre. Solo hanno trascurato un paio di piccoli particolari, come, per esempio, che dal giorno del sisma sono passati ben 8 mesi, e ancora che rimane incerto il numero delle casette che verranno consegnate in estate.
Se ben ricordo, già all’indomati del sisma il governo aveva precisato che “entro Natale saranno consegnate le casette prefabbricate a tutti coloro che hanno avuto distrutte le proprie abitazioni”: promessa da marinaio.
Incuriosito per le misteriose cause del macroscopico ritardo, che nessuno ha spiegato, ho interpellato telefonicamente alcune delle molte ditte che nel Trentino-Alto Adige sono specializzate nella produzione di casette di legno ed ho chiesto se a suo tempo erano state interpellate dalla Protezione Civile per una eventuale fornitura e ancora se ritenevano normali i tempi di consegna. Pur con qualche comprensibile reticenza, tutte le ditte che ho sentito mi hanno risposto di non essere mai state interpellate per la fornitura di casette di legno; sui tempi di consegna hanno risposto che, a loro giudizio, sembrano essere eccessivi.
Vorrei quindi sapere (e credo con me molti altri italiani) il nome della ditta alla quale è stata affidata la fornitura delle casette, quanto costeranno, il perché di un così notevole ritardo, se e quante altre ditte sono state interpellate per la fornitura delle casette. Tutto ciò per fugare i legittimi dubbi e sospetti serpeggianti in una parte dell’opinione pubblica ed anche in nome di una trasparenza sbandierata prima dal governo Renzi e poi dall’attuale.
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