di FABIO CAMILLACCI/ Giornata di campionato numero 29, tutto come prima sul podio: vincono Juventus (73 punti e un altro passo importante verso il 6° scudetto consecutivo), Roma (65) e Napoli (63). Juventus: il massimo col minimo sforzo. Per espugnare la Genova blucerchiata, infatti, basta un gol di Cuadrado in avvìo; un bel colpo di testa del colombiano, non proprio la sua specialità. Sampdoria pericolosa soltanto in un paio di occasioni e così i bianconeri, ancora una volta non brillanti, si limitano a difendere l’1-0 senza patire troppo, anche se Allegri è furibondo in campo e fuori. A fine gara il tecnico juventino spiega: “Mi sono arrabbiato perché a volte ci manca malizia…”. Sul suo futuro alla Juve, quindi sul contratto, l’allenatore livornese invece è criptico: “Marotta vuole continuare a vincere con me? Allora aspetto che mi chiami”. Ricordiamo che voci di corridoio parlano da tempo di un Massimiliano Allegri corteggiato da importanti club europei, soprattutto inglesi. Buffon, altro record con la Juventus: superato Boniperti nella classifica degli juventini più in campo in serie A.
La Roma non molla. Nel posticipo della domenica, i giallorossi all’Olimpico superano 3-1 un Sassuolo bello e sprecone, dimostrando di aver smaltito la delusione per l’eliminazione dall’Europa League ad opera del Lione. Precisiamo, non è tutto oro quel che luccica in casa Roma perché il primo tempo è tutto o quasi di marca emiliana ma si chiude sul 2-1 per Salah e compagni. Proprio l’egiziano nel recupero della prima frazione firma il sorpasso in extremis. In precedenza, Paredes aveva pareggiato il gol del vantaggio ospite con Defrel; proprio lui, l’attaccante francese tanto cercato dalla Roma nel mercato invernale per dare respiro a Edin Dzeko praticamente sempre titolare. Stasera invece l’attaccante bosniaco è partito dalla panchina come a Palermo una settimana fa, e anche stasera come al Barbera ha fatto gol entrando nel secondo tempo: 21° centro in campionato e secondo posto in classifica cannonieri in solitudine alle spalle di Belotti che ne ha 22. Ripresa senza storia, Roma padrona del campo e Sassuolo inesistente o quasi.
Il siparietto al termine di Roma-Sassuolo. Prima si presenta davanti alle telecamere soltanto il presidente giallorosso Pallotta che in Italia si vede raramente. Lo stesso patron romanista dichiara: “Spalletti non parla, stasera parlo solo io per farlo riposare. E comunque il rinnovo del suo contratto dipende solo da lui”. Poi improvvisamente appare anche il tecnico di Certaldo confermando di essere sull’orlo di una crisi di nervi e in guerra continua contro i giornalisti: “Non ci saranno incontri decisivi col presidente perchè ora me ne vado due giorni a casa mia in Toscana”. Pallotta e Spalletti, di fatto l’aria che tira è quella di separati in casa, difficilmente il prossimo anno vedremo ancora l’allenatore toscano sulla panchina della Roma. Una situazione che certo non aiuta la squadra: troppa confusione tecnico-dirigenziale. Uno dei motivi che ormai da 6 anni impediscono alla Roma di vincere almeno un trofeo; anche in questa stagione, infatti, la Roma americana rischia seriamente di rimanere a secco di trionfi. Il salto di qualità che manca, non possono bastare i secondi posti. Breve chiosa su Spalletti: un tecnico bravo e preparato ma spesso pessimo nella comunicazione. A volte sembra voglia imitare Mourinho senza saperlo fare.
Empoli: il Napoli prima domina poi rischia. Una volta in certi casi si parlava di squadra zemaniana, adesso sta diventando una costante di Maurizio Sarri: attacco atomico e difesa di burro. Nel “lunch-match” della 29° giornata di Serie A, partenopei dai due volti. Al Castellani, dove storicamente gli azzurri non hanno mai avuto vita facile, il Napoli archivia la pratica nel primo tempo grazie ai suoi due folletti: doppietta di Insigne (12 gol in campionato) e Mertens (20 reti e terzo posto in classifica cannonieri con Icardi, staccato uno spento Higuain fermo a quota 19). Nella ripresa, il solito black-out: l’Empoli prima accorcia con l’ex El Kaddouri e con Maccarone, poi sfiora la clamorosa “remuntada” andando vicinissimo al pareggio. Finisce 3-2 per il Napoli. Al termine, consueta conferenza stampa scoppiettante di mister Sarri, tornato per la seconda volta a Empoli da grande ex. “Mi fa schifo giocare alle 12.30. Tutti lo pensano, io lo dico: giocare all’ora di pranzo è un problema. Jorginho dal primo minuto? Lo ammetto, ho fatto una cazzata..”. Ma, l’allenatore del Napoli ha trovato anche il modo di polemizzare con i vertici calcistici: “La Roma eliminata dall’Europa League? E’ colpa della Lega di A che non sa spalmare bene i tanti impegni”.
La lotta per l’Europa. La Lazio a Cagliari non va oltre lo 0-0 e non approfitta del pareggio dell’Inter in casa del Torino nell’anticipo pomeridiano del sabato (2-2 tra nerazzurri e granata). Biancocelesti sempre quarti in classifica con 2 punti di vantaggio su Inter e Atalanta. La sorprendente Dea di Gasp, in casa contro il Pescara (3-0 con doppietta di un grande Gomez), torna alla vittoria dopo i 7 gol presi domenica scorsa al Meazza e rosicchia due punti proprio a Lazio e Inter, rivali nella corsa all’Europa League. Accorcia su Lazio e Inter anche il Milan grazie all’1-0 sul Genoa nell’anticipo serale del sabato. Rossoneri sempre 7° ma ora a -4 dai biancocelesti e a -2 da cugini nerazzurri e bergamaschi. In sintesi: Roma e Napoli si staccano ulteriormente frustrando i sogni Champions delle inseguitrici.
Riflessione finale. La mediocrità di questo campionato di A, sta tutta in un dato: l’Empoli, quart’ultimo con 22 punti, continua a perdere ma conserva incredibilmente 7 punti di vantaggio sul Palermo battuto 4-1 a Udine e 8 sul Crotone, beffato dalla Fiorentina. I viola vincono 1-0 in terra di Calabria con rete di Kalinic al 90′. Il Pescara è ultimo a 10 punti dall’Empoli. Scriviamo da tempo che Palermo, Crotone e Pescara sono già condannate alla retrocessione in B, ma quest’anno la quota salvezza è crollata nettamente. Così è veramente avvilente. Completa il quadro del 29° turno: Bologna-Chievo 4-1, match platonico ai fini della classifica come tanti altri. Ora la sosta per gli impegni delle Nazionali, poi la volata finale con le ultime 10 giornate di campionato: una volata che purtroppo non si preannuncia certo emozionante proprio guardando la classifica.
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