Il presidente turco Erdogan si fa sempre più aggressivo verso i leader europei usando il ricatto dei flussi migratori da arginare. E in uno dei suoi discorsi alla folla prende di mira soprattutto la cancelliera tedesca Angela Merkel accusandola di sostenere i terroristi. E cita il caso del giornalista turco-tedesco della Die Welt, Deniz Yucel, in carcere in Turchia. “Grazie a Dio è stato arrestato e tu ci stai chiedendo indietro un agente terrorista”, ha detto Erdogan, sottolineando che il giornalista sarà processato da un sistema giudiziario “indipendente”.
“Erdogan ha passato il segno” accusando Angela Merkel di pratiche “naziste”, ha detto il ministro degli esteri tedesco Sigmar Gabriel in un’intervista al quotidiano Passauer Neue Presse. “Siamo tolleranti, ma non siamo degli imbecilli” ha detto Gabriel aggiungendo:”Ho fatto sapere molto chiaramente al mio omologo turco che con quelle dichiarazioni è stato oltrepassato un limite”.
Ankara intanto ha convocato l’ambasciatore tedesco in Turchia in merito alla manifestazione di 30mila curdi svoltasi a Francoforte per dire no al referendum costituzionale, in cui sono state sventolate bandiere del Pkk. “La Germania ha messo il suo nome in nuovo scandalo”, ha detto il portavoce presidenziale turco Ibrahim Kalin, ribadendo la tesi che il Pkk è un “gruppo terrorista separatista”.
Ma il fronte della tensione tra la Turchia e l’Europa: il ministro degli Esteri danese Anders Samuelsen ha reso noto di aver convocato l’ambasciatore turco per chiedere spiegazioni su presunte minacce nei confronti di alcuni cittadini con doppia cittadinanza. Il quotidiano danese Berlingske ha raccolto le testimonianze di alcuni cittadini turco-danesi che sarebbero stati minacciati di una denuncia per “alto tradimento” e di colpire le loro famiglie in Turchia, a causa di commenti anti-Erdogan sui social media.
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