Con un blitz, stamattina all’alba in Puglia,- dopo due giorni di stop decisi dopo le proteste dei cittadini – sono ripresi a sorpresa nel cantiere Tap a San Foca di Melendugno i lavori di eradicazione degli ulivi lungo il tracciato dove dovrebbe essere installato il microtunnel del gasdotto; e infatti tre camion erano andati a caricare alcuni ulivi espiantati per liberare il tracciato del metanodotto. Ma di nuovo i manifestanti No Tap sono riusciti a fermare il trasporto degli alberi quando i camion erano ad appena 30 metri dal sito di stoccaggio. E hanno costretto la multinazionale che sta realizzando l’approdo del gasdotto a Melendugno a una mediazione. La società ha annunciato la sospensione dei lavori per oggi e i tre camion, che erano bloccati a 30 metri dal sito di stoccaggio degli ulivi di Masseria del Capitano, sono tornati indietro, scortati dai cittadini, verso il sito di San Basilio, dove è avvenuta l’eradicazione.
In realtà la ripresa degli espianti, dopo la sospensione decisa dopo li scontri dei giorni scorsi tra dimostranti no Tap e forze di polizia, era stata annunciata per lunedì prossimo. Ma nella tarda serata di venerdì era stato comunicato il via libera alla ripresa degli espianti dalla Questura di Lecce. E infatti già dalle 6 del mattino la zona era presidiata da agenti in tenuta anti-sommossa. Presidiati gli accessi delle strade lungo la strada provinciale. Sotto presidio anche il centro di stoccaggio di Masseria del Capitano dove vengono messi a dimora gli ulivi espiantati per poi essere reimpiantati.
I manifestanti No Tap, oltre 200, hanno bloccato la strada provinciale Melendugno-Calimera che conduce a Masseria del Capitano, impedendo ai camion di proseguire. Anche donne e bambini hanno partecipato alla protesta che vede coinvolta la cittadinanza di Melendugno, con in prima fila diversi esponenti della società civile. Protesta che, per il momento, resta pacifica. Sul posto è giunto anche il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che ha invitato i manifestanti a mantenere la protesta su toni civili. “Si è trattato – ha detto il primo cittadino del comune salentino – di un vero blitz. Nessuno ci aveva avvertito che questa mattina sarebbero ripresi i lavori. La polizia è arrivata ancora una volta in un numero spropositato ancor prima dell’alba, scortando gli operai delle ditte e attuando dei blocchi al transito veicolare e pedonale di tutta l’area. E’ l’ennesimo vuoto di democrazia in questa storia”.
Petardi vicino a un hotel di Lecce – Proseguono le indagini sulla esplosione di due grossi petardi (e non bombe carta come riferito in un primo momento) nelle vicinanze dell’hotel Tiziano di Lecce. In particolare uno dei due ordigni è stato fatto esplodere all’altezza dell’ingresso secondario della struttura. L’altro, a maggiore distanza, in piazza Carmelo Bene all’altezza dell’ex Foro Boario, dall’altra parte della strada. Gli inquirenti non tralasciano alcuna pista: da quella di una bravata a quella di un gesto dimostrativo. Si valuta in particolare la circostanza che nell’albergo soggiornavano sia la squadra del Lecce, reduce da un periodo negativo e oggetto di contestazioni dei tifosi, sia i reparti mobili della polizia impegnati in questi giorni nel fronteggiare le proteste no Tap a Melendugno.
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