E’ morto negli Stati Uniti, dove viveva con la famiglia da un quarto di secolo, il poeta russo Evgheni Evtushenko. Lo ha annunciato la moglie Maria Novikova, citata dall’agenzia Ria Novosti. Evtushenko aveva 84 anni ed è deceduto in un ospedale di Tulsa, in Oklahoma, dal 12 marzo, e ha espresso il desiderio di essere sepolto a Peredelkino, il “villaggio degli scrittori” vicino a Mosca.
Oltre che come poeta, Evtushenko – candidato al Nobel nel 1963 – era anche romanziere e drammaturgo. Condannò l’invio dei carri armati sovietici in Cecoslovacchia, ma sostenne la rivoluzione cubana. Antagonista del potere sovietico, è stato uno dei poeti simbolo dell’epoca di apertura culturale seguita all’arrivo al potere di Nikita Krusciov e alla destalinizzazione dell’Urss.
Dal 1991 viveva con la famiglia negli Usa, dove insegnava all’università di Tulsa letteratura russa. Ha scritto oltre 150 libri. “E’ morto alcuni minuti fa, circondato dai suoi cari, in modo sereno, nel sonno, per un arresto cardiaco”, ha detto la vedova a Sputnik.
Dopo la morte di Stalin, con l’epoca del “disgelo”, la notorietà del poeta si afferma specialmente negli ambienti giovanili. Legge i suoi componimenti nelle serate studentesche e nel 1955 è quasi portato in trionfo dagli studenti di Mosca, ai quali ha declamato dei versi dall’alto della scalinata dell’università.
Dopo la condanna ufficiale del “culto della personalità” lanciata da Krusciov al ventesimo congresso del partito comunista dell’Urss, Evtushenko pubblica una serie di poesie contro l'”uomo d’acciaio” e i burocrati che ancora segretamente rimpiangono Stalin. E nella primavera del 195, per aver difeso il romanzo di Dudincev Non di solo pane vive l’uomo, contenente una dura critica alla burocrazia staliniana, Evtušenko viene espulso dal Komsomol (l’organizzazione giovanile del Pcus) e dall’Istituto di Letteratura. Tuttavia l’amicizia di influenti membri del partito e dell’Unione degli Scrittori permette presto al poeta il ritorno nel Komsomol e nell’Istituto, presso il quale, anzi, viene eletto segretario della locale sezione della Gioventù Comunista. Il 1957 segna l’inizio del periodo dei maggiori successi di Evtušenko.
In questo periodo di forte ispirazione poetica, lo sostengono i suoi “amici politici”. È dello stesso anno l’incontro con lo scrittore dissidente Boris Pasternak (l’autore del Dottor Zivago) in memoria del quale scriverà la poesia Il recinto. Compie molti viaggi all’estero ed anche in Italia. Poi l’involuzione della situazione politica in Russia lo induce a staccarsi dalla sua terra e, nel ’91, ad emigrare negli Stati Uniti. Ma in ponto di morte, come si è detto, ha chiesto chge le sue paglie vengano riportate a Mosca.
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