di FABIO CAMILLACCI/ Con tutto il rispetto per quell’enorme tragedia che fu la Seconda Guerra Mondiale, parafrasando quanto accadde nel settembre del 1943, “le quattro giornate di Napoli” contro Higuain e la Juventus rivale di sempre, sono cominciate con un pareggio: 1-1. Appuntamento tra tre giorni, sempre a Fuorigrotta contro il “Pipita” e la Vecchia Signora, per la semifinale di ritorno di Coppa Italia; con i partenopei chiamati a ribaltare l’1-3 subito a Torino nel match d’andata. Intanto, stasera pioggia di fischi e insulti per il grande ex della serata: Higuain “core ‘ngrato”. Tanti gli striscioni con l’accostamento tra l’argentino e il numero 71 che per la “Smorfia” napoletana è “omm e merda”.
La prima sfida finisce senza vincitori. Allegri sorprende tutti e schiera una formazione più prudente rispetto alle recenti uscite. Mandzukic non è al meglio ma stringe i denti e parte titolare; Dybala invece alle prese con una contrattura va inizialmente in panchina. Insomma, il tecnico bianconero ricorre a un 4–2-3-1 con Higuain unica punta, per aumentare la densità in mezzo al campo e colpire con gli inserimenti dei centrocampisti. Obiettivo centrato, almeno nel primo tempo: Khedira porta in vantaggio Madama, finalizzando, con un ottimo inserimento, una bella percussione juventina. La Juve bassa e compatta messa in campo da Allegri, è brutta da vedere ma efficace. La miglior difesa del torneo frena l’esuberanza del miglior attacco del campionato. Sarri preferisce puntare ancora sul tridente leggero Insigne-Mertens-Callejon, lasciando in panchina Milik, centravanti boa e di fisico.
Nella ripresa più Napoli che Juventus. Gli azzurri entrano il campo con più determinazione e mettono subito sotto la capolista. Rispetto alla prima frazione di gioco, la squadra inizia a macinare rendendosi più volte pericolosa, prima e dopo il pari firmato da capitan Hamsik, fin lì impreciso nelle conclusioni. Poi la fortuna, come spesso accade, bacia la Juve che si salva clamorosamente su uno svarione difensivo: palo di Mertens. Ecco perché al triplice fischio finale dell’arbitro Orsato (ottima la sua direzione di gara “all’inglese”), sorride più la Juventus che il Napoli. Il punto consente ai bianconeri di tenere a distanza la Roma, ora a -6 dalla vetta; mentre i partenopei scivolano a -4 dal secondo posto e vedono avvicinarsi la Lazio, quarta in classifica. I biancocelesti sono a 4 lunghezze dalla squadra di Sarri e domenica prossima è in programma Lazio-Napoli. Resta viva anche la corsa al terzo posto. Tutto questo a 8 turni dalla fine del campionato.
“Manita” Atalanta, la “Dea” vola e alimenta la contestazione in casa Genoa. A Marassi i bergamaschi passano per 5-0. Ritorno a Genova trionfale dunque per Gasperini. Meravigliosa la rovesciata con cui il difensore nerazzurro Conti sblocca il punteggio. A segno anche Caldara, il difensore più prolifico della Serie A: 6 reti all’attivo. Completa l’opera il solito “Papu” Gomez con una tripletta. Stagione da sogno per l’argentino: 14 gol nel carniere. L’Atalanta pertanto resta pienamente in corsa per un posto in Europa League. Mentre nella Genova rossoblù continua a divampare la contestazione dei tifosi contro società e squadra, chiedendo sopratutto le dimissioni del presidente Preziosi che al mercato di gennaio ha venduto i pezzi migliori (Rincon e Ocampos su tutti) mandando in crisi il tecnico Juric poi esonerato dal club per Mandorlini. Le cose non sono affatto cambiate dal punto di vista del gioco e della classifica. Forse stavolta Preziosi “re dei Giochi” in Italia, dopo aver rotto il giocattolo Genoa, passerà la mano. Ma non è facile di questi tempi trovare imprenditori pronti a investire sui grifoni liguri. Durissimo comunque lo sfogo di Preziosi contro gli ultras genoani a fine partita.
Si anima la lotta per non retrocedere, il Pescara frena il Milan. La sconfitta dell’Empoli a Roma nell’anticipo serale del sabato e il colpaccio odierno del Crotone in casa del Chievo, riportano i calabresi, terz’ultimi, a -5 dalla salvezza. Il Palermo invece non sfrutta l’occasione perdendo 3-1 in casa anche col Cagliari. Il Pescara di Zeman fanalino di coda, interrompe la striscia di sconfitte, inchiodando sull’1-1 all’Adriatico il Milan. Clamoroso l’errore di Gigio Donnarumma in occasione dell’autogol di Paletta che porta in vantaggio gli abruzzesi. Rimedia Pasalic ma i rossoneri rallentano e perdono terreno nella lotta per l’Europa League. “Lunch-match” all’insegna del gol: Torino-Udinese termina 2-2. Il “Gallo” Belotti timbra ancora il cartellino e aggancia Dzeko in testa alla classifica cannonieri con 23 reti. Il platonico, ai fini della classifica, “derby dell’Appennino Fiorenina-Bologna, lo vince la Viola 1-0. Adesso, sotto col “Monday Night” Inter-Sampdoria, poi ci godremo le due semifinali di ritorno di Coppa Italia: martedi Roma-Lazio, mercoledi ancora Napoli-Juventus.
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