di SERGIO TRASATTI/ La morte di Tony Drago un “delitto di Stato”? L’avvocato Dario Riccioli, legale della famiglia, intervenuto a “La Storia Oscura” su Radio Cusano Campus, ha usato parole durissime nell’intervista rilasciata a Fabio Camillacci:“L’omicidio di Tony Drago rischia di diventare l’ennesimo ‘delitto di Stato’ irrisolto, lasciando impuniti i responsabili. E’ l’unica ragione che mi viene in mente per giustificare una mancata volontà nell’approfondire le ragioni di questo omicidio. Ragione evidentemente legata alla necessità di evitare imbarazzi al Ministero della Difesa”. Una cosa è certa: la morte di Tony Drago è già uno dei tanti “Misteri d’Italia”.
La storia. Il caporale fu trovato morto il 6 luglio 2014 all’interno della caserma “Sabatini” dei Lancieri di Montebello a Roma. Una morte misteriosa: all’inizio gli investigatori parlarono di suicidio ma già all’epoca era evidente che si trattava di omicidio. Tony Drago dunque è stato ucciso. Da chi? E perché? Si trattò di un vile gesto di nonnismo? L’avvocato Riccioli denuncia uno strano rallentamento delle indagini: “La Procura si è impantanata, ma non si sa bene in cosa si è impantanata, visto che l’esito dell’incidente probatorio e le conclusioni a cui sono giunti sia i nostri periti che quelli del Gip di Roma, sono state assolutamente inequivocabili: Tony Drago è stato ucciso. Quindi, stanno perdendo tempo e ciò è inspiegabile. Alla luce di tutto questo mi sento di poter dire che la richiesta di rinvio a giudizio per gli 8 militari indagati che abbiamo denunciato è una pia illusione. In quanto non c’è nemmeno l’iscrizione nel registro degli indagati a carico di ignoti per il delitto di omicidio volontario; e questo è ancor più inspiegabile”.
La mossa del legale della famiglia Drago. Un’istanza al Procuratore Generale presso il Tribunale di Roma di avocazione delle indagini preliminari per mancato esercizio dell’azione penale. E’ pronto a presentarla proprio l’avvocato Dario Riccioli, visto che anche i periti nominati dal gip di Roma hanno sostenuto e dimostrato che non si trattò di suicidio ma di omicidio: “La prossima settimana metterò in mora la Procura -ha annunciato l’avvocato Riccioli a Radio Cusano Campus-, chiedendo al Procuratore di determinarsi in ordine alle sorti delle indagini, o attraverso l’avviso di conclusione delle indagini, o attraverso la richiesta di archiviazione. Perché almeno la richiesta di archiviazione ci metterebbe nelle condizioni di presentare nuovamente opposizione e chiedere stavolta al gip di obbligare il pm a formulare l’imputazione. In caso contrario mi rivolgerò al Procuratore Generale presso il Tribunale di Roma chiedendo a lui di avocare le indagini ed esercitare l’azione penale perchè la Procura della Repubblica è stata inerte”.
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