di FABIO CAMILLACCI/ E’ una Juventus monumentale, una Juventus d’acciaio e di grande personalità quella che accede alle semifinali di Champions League dopo essere uscita illesa dal Camp Nou: contro ogni pronostico, la sfida di ritorno col Barcellona finisce senza reti, 0-0. I miracoli sportivi non capitano tutti i giorni e quel 6-1 con cui il Barça contro il Paris Saint Germain ribaltò lo 0-4 subito a Parigi, rimane uno straordinario episodio isolato; favorito anche da un arbitraggio a senso unico. Stavolta, niente “remontada”. La Juve non è il PSG e il 3-0 bianconero maturato nel match d’andata allo Stadium un preziosissimo vantaggio. “The Wall”, il muro di Allegri non dà mai la sensazione di potersi incrinare per tre volte. La Vecchia Signora nella bolgia blaugrana fa la partita che il tecnico auspicava alla vigilia: con lucidità e freddezza. E’ proprio la fase difensiva il pilastro con cui costruisce l’ingresso tra le prime quattro d’Europa.
Sogni Barça in frantumi, la macchina da gol si inceppa. Un dato su tutti: il Barcellona aveva segnato 21 reti in 4 partite casalinghe di Champions. Pertanto, lo zero alla voce gol incassati da Buffon è ancora più clamoroso. E aggiungiamo che stasera il portierone della Nazionale non ha dovuto nemmeno compiere due prodigi come fatto all’andata.
La partita. Il Barcellona a trazione anteriore e ricco di talenti, sfodera giocate da manuale del calcio, ma, alla compagine di Luis Enrique mancano regolarità e incisività sottoporta. Suarez diventa piccolo piccolo a confronto di Bonucci e Chiellini, sempre concentrati. Un po’ meglio il “tuffatore circense” Neymar. In sostanza, l’unico elemento della micidiale MSN capace di accendere, seppur a tratti, il Barça è Messi; anche se non è certo la “Pulce” dei giorni migliori. E così la Juventus, con tutte le stelle d’attacco in campo, ma sistemata (soprattutto nella ripresa) con un compatto 4-5-1, rischia poco o nulla.
Gli eroi bianconeri. Un assunto: nessuno tradisce. Partiamo dal reparto arretrato: Bonucci e Chiellini, pilastri centrali mai distratti. A centrocampo spicca un Khedira impeccabile (ammonito, essendo diffidato salterà la semifinale di andata. Grave perdita). E poi il superlativo Cuadrado, autentico treno della fascia destra. Senza dimenticare l’enorme sacrificio di Manduzkic che somiglia più a Barzagli che a un centravanti. Prezioso. Bene anche Dani Alves. Sono mancati gli acuti di Dybala e Higuain ma va bene così.
Venerdi il sorteggio. La Juventus conoscerà a breve l’avversario con cui dovrà scontrarsi in semifinale. Nell’urna ci sono: il Real Madrid dell’ex bianconero Zidane e di Cristiano Ronaldo, l’Atletico Madrid di Griezman e del “Cholo” Simeone, e il Monaco che gioca il più bel calcio d’Europa grazie al bravo tecnico Jardim. Un mix di giovani talenti e giocatori maturi di qualità. I monegaschi hanno vinto anche il match di ritorno contro il Borussia Dortmund: 3-1 a Montecarlo dopo il 3-2 centrato in terra di Germania, ovvero la famosa partita rinviata per l’attentato al pullman del Borussia e di cui non sappiamo ancora niente causa indagini tedesche confuse. Meglio pensare al calcio giocato e allo spettacolo che è capace di regalare la Champions League. Oltretutto, questo sembra proprio essere l’anno della Juventus. I tifosi juventini fanno bene a sognare quel fantastico “triplete” che finora in Italia è riuscito soltanto all’Inter.
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