A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.122) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS

Rete assistenza cresce – Nel 2016 in Italia la rete di assistenza agli autoveicoli (carrozzerie, centri di revisione, elettrauto, gommisti, meccanici, autolavaggi, autoconcessionari e stazioni di servizio) ha toccato quota 117.540 aziende. Rispetto al 2014, quando la rete di assistenza agli autoveicoli era costituita da 116.948 aziende, vi è stata una crescita dello 0,5%. I dati citati sono tratti dal volume “L’autoriparazione ed i suoi protagonisti” che è edito da Autopromotec e che verrà distribuito in occasione dell’apertura della prossima edizione di Autopromotec il 24 maggio prossimo presso il quartiere fieristico di Bologna.

Guardando nel dettaglio dei singoli settori, l’incremento maggiore negli ultimi tre anni si è avuto tra le imprese di autolavaggio (+13,3%), i centri di revisione (+8,3%) e i gommisti (+3,1%). In crescita è anche il numero dei meccanici e motoristi (+0,6% sul 2014). Rimane sostanzialmente stabile il numero delle officine dei concessionari (+0,2%), anche se il numero dei concessionari è in calo, come emerge da fonti diverse dal Cerved. Tre settori, invece, hanno il segno meno: si tratta delle stazioni di servizio (-4,6%), degli elettrauto (-3,4%) e dei carrozzieri (-0,4%). Analizzando la struttura della rete di assistenza agli autoveicoli a livello territoriale, si osserva che nel 2016 si è avuto l’incremento più alto della rete per lo più nelle aree del Centro e del Nord Italia, rispettivamente con l’1% e lo 0,6% di crescita sul 2014. Rimane sostanzialmente stabile la composizione della rete delle aziende di assistenza agli autoveicoli al Sud, mentre si registra una lieve crescita nelle isole (+0,5%). Nel dettaglio, tra le regioni italiane con il tasso di crescita più elevato tra il 2014 e il 2016 ci sono il Lazio con il 2,3%, la Lombardia e la Sardegna con l’1,5%.

Il punto sullo stato dell’arte e sulle tendenze della rete di assistenza e di autoriparazione degli autoveicoli si potrà fare ad Autopromtotec 2017, dove accanto a numerose occasioni di dibattito vi sarà la possibilità di vedere quanto meglio offre l’industria internazionale per il settore delle attrezzature, della ricambistica e dei prodotti per l’autoriparazione

Auto Europa a livelli record– Secondo i dati diffusi oggi da ACEA, nel complesso dei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1 a marzo le immatricolazioni di auto ammontano a 1.936.839 unità, con un incremento del 10,9% rispetto a marzo 2016. Nel primo trimestre 2017, i volumi immatricolati raggiungono 4.256.202 unità, con un incremento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

“A marzo il mercato europeo dell’auto raggiunge livelli record, per questo mese, complice il confronto con un marzo 2016 penalizzato dalle festività pasquali – commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA. Buona performance per tutti e cinque i maggiori mercati, con incrementi a doppia cifra per Italia (+18,2%), Spagna (+12,6%) e Germania (+11,4%), seguite da Regno Unito (+8,4%), anch’esso con volumi record per questo mese, e Francia (+7%). Anche il primo trimestre presenta una chiusura positiva per i cinque principali mercati.

Significativa, inoltre, la crescita dell’area dei Nuovi Paesi Membri UE: +20,7% nel mese e +18,2% nel trimestre, area in cui Polonia e Repubblica Ceca rappresentano, da sole, il 60% delle immatricolazioni mensili.

Guardando ai mesi a venire, nel 2017 la crescita del mercato europeo è prevista rallentare, ma nelle regioni dell’Europa centrale e orientale, il mercato manterrà il trend positivo del 2016”.

In Italia, le immatricolazioni totalizzate a marzo si attestano a 226.163 unità (+18,2%). Marzo 2017 si confronta con un marzo 2016 a sua volta in crescita del 18%, ma rispetto al quale ha beneficiato di un giorno lavorativo in più (23 giorni contro 22).

Secondo i dati ISTAT, a marzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo non varia su base mensile e registra un aumento dell’1,4% rispetto a marzo 2016 (era +1,6% a febbraio).

Le marche italiane hanno registrato, in Europa, 130.923 immatricolazioni nel mese di marzo (+18,2%), toccando una quota di mercato del 6,8% contro il 6,3% di un anno fa. Nel mese, crescono tutti i brand, con rialzi a doppia cifra per Fiat (+17,1%), Lancia/Chrysler (+15,2%) e Alfa Romeo (+45,7%). Nel primo trimestre 2017, i volumi totalizzati ammontano a 303.035 unità, il 14,6% in più rispetto a gennaio-marzo 2016. La quota di mercato si attesta al 7,1% contro il 6,7% di un anno fa. Risultati positivi, nel trimestre, per tutti i brand, con rialzi a doppia cifra per Fiat (+14,6%) e Alfa Romeo (+34,6%).

Preferiscono le biancheI costruttori continuano a proporre una miriade di tinte fra le più fantasiose e originali ma il 29% degli automobilisti europei compra auto bianche. Lo ha stabilito uno studio della Basf (che produce tra l’altro vernici per auto) ripreso dal sito MotorBox . Al secondo posto infatti si piazza il nero (19%) mentre il terzo è occupato dal grigio (18%).

Le auto blu costituiscono il 10% del mercato, mentre le rosse soltanto il 6% mentre l’1% degli automobilisti europei sceglie il verde oppure il beige. Basf ha analizzato anche i differenti segmenti auto per scoprire se le tinte preferite di chi compra una piccola sono le stesse di chi sceglie un SUV. I gusti rimangono praticamente invariati. Il 33% degli acquirenti di auto di segmento A e B (che rappresenta 1/3 del mercato auto in Europa) opta per il bianco, il 15% per il nero e per il grigio.

Nel segmento C e D il bianco è al 26%, e al 19% sia il nero sia il grigio. Per le berline di grandi dimensioni viene scelto sceglie il classico nero dal 34% degli acquirenti. Seguono il bianco con un 22% e il grigio con il 14%. Chi compra un’auto sportiva, una coupé o una cabrio sceglie il bianco e il grigio, che sono al primo posto con ii 25% delle preferenze, seguiti dal nero al 22%. Non rientrano nelle statistiche le coupé di colore verde.

Il segmento dei SUV, secondo in Europa col 22% delle immatricolazioni, rimane fedele alla classifica generale col bianco che in Europa conquista il 28% delle scelte. La piazza d’onore va al grigio col 20% delle preferenze, mentre la terza posizione va al nero col 19%.

Pesanti oltre le previsioni – In base ai dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE ha stimato per il mese di marzo 2017 un aumento delle immatricolazioni di veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t pari a +36,2% rispetto allo stesso mese del 2016 (2.455 unità immatricolate contro 1.803). Nel primo trimestre di quest’anno l’incremento rispetto allo stesso periodo del 2016 sale così al 23,7%, con 6.105 veicoli immatricolati contro 4.934.

Per i veicoli con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t, i dati stimati per marzo 2017 fanno registrare un incremento di +46,7% (2.030 veicoli) rispetto al marzo 2016 (1.384 veicoli). Nel trimestre gennaio-marzo l’aumento è stato del +26,7% sullo stesso periodo del 2016 (4.985 unità contro 3.934).

“Assistiamo ad un andamento positivo del mercato che in questo primo trimestre del 2017 è andato anche oltre le nostre previsioni – commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE – dimostrando come le azioni di sostegno messe in campo e rinnovate dal Parlamento e dal Governo abbiano innescato un processo virtuoso nel mercato.

L’incremento delle immatricolazioni del mese di marzo, oltre che dal contributo del Superammortamento e della Legge Sabatini, può essere stato influenzato anche dalla scadenza prevista per il prossimo 15 aprile delle domande di investimenti finanziabili, secondo quanto previsto dal Decreto del luglio dello scorso anno.

L’UNRAE ha stabilito un costante e proficuo rapporto con gli Uffici competenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mettendo a disposizione dell’Amministrazione la propria esperienza e i propri dati, sostenendo la necessità che i fondi destinati agli investimenti nel settore siano indirizzati – nel rispetto della neutralità tecnologica – ad un effettivo miglioramento delle condizioni ambientali, per quanto inquinamento possa essere addebitato al parco dei veicoli destinati al trasporto merci su strada, il cui rinnovo, nel 2016, è avvenuto per il 99% con veicoli alimentati a gasolio Euro VI e solo l’1% con veicoli dotati di motorizzazioni alternative (LNG e ibridi).

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