E’ il cortometraggio di cui si parla molto in questi giorni e non solo perché entrato nella cinquina dei nastri d’Argento 2017 dopo una selezione tra 140 film realizzata nell’ultima annata. “Respiro” è la stupenda e drammatica storia di una rifugiata siriana che deve attraversare il confine italiano. Lo fa chiudendosi all’interno di una bara e scopre che solo una cosa può salvarla, il respiro.
Una incredibile testimonianza sul mondo dei profughi raccontata da due giovani registi, Marco Scotuzzi e Andrea Brusa in collaborazione con il producer Andrea Italia.
I due registi, conosciutisi all’università a Milano dieci anni orsono, sono riusciti ad ottenere un successo oltre ogni più rosea aspettativa oltre all’interesse del pubblico. Respiro è stato selezionato al film festival di Kitzbuehel, all’Interfilm Festival Berlin, al festival Corto Dorico ottenendo menzioni speciali internazionali in varie parti d’Europa. E’ di questi giorni la selezione al Newport Beach Film Festival in California e, l’entrata in finale, ai Nastri d’Argento.
“Con Andrea Brusa – dice Marco Scotuzzi – ci siamo conosciuti all’Università a Milano dieci anni fa. Lavora come sceneggiatore tra Italia e Stati Uniti. Quest’anno ha scritto Viola, Franca, un cortometraggio ispirato alla storia di Franca Viola nominato al David di Donatello. Personalmente sono un film maker membro di Air3, Associazione Registi Italiani. Ho lavorato per diverse ONG, filmando e realizzando documentari in Africa e Sud America. Insieme firmiamo la regia dei nostri progetti da tre anni e Respiro è un cortometraggio cui teniamo molto. I vari premi e le varie selezioni sono un riconoscimento per tutto il team. Volevamo raccontare una storia che mostrasse un punto di vista diverso sul mondo dei profughi in transito in Italia e siamo contenti che stia avendo una riscontro così positivo da pubblico e critica”.
Commenta per primo