Con la morte, nel reparto ustionati dell’ospedale di Brindisi, di Michele Bruscella, 43 anni, uno dei titolari della fabbrica di fuochi d’artificio esplosa a Modugno, è salito a 9 il numero delle vittime di questa tremenda sciagura su lavoro avvenuta in Puglia tre giorni fa. Ieri si era spento nel reparto rianimazione dell’ospedale di Bari il giovane napoletano Riccardo Postiglione, 20 anni, che era andato a lavorare per un breve periodo nella fabbrica di fuochi pirotecnici dei Bruscella. Le altre vittime sono Vincenzo Armenise, 39 anni, Giuseppe Pellegrino, 40 anni, Vincenzo De Chirico, Michele Pellicani, gli indiani Banga Harbaajan di 41 anni e Nigah Kumar di 29, l’albanese Merja Samir,di 28 anni. Illesi la moglie di Vincenzo Armenise, Angela Bruscella (sorella di uno dei titolari) e lo zio Antonio Bruscella, che erano all’interno dell’azienda al momento dello scoppio. Feriti Vincenzo Bruscella, l’altro socio, ricoverato al Cardarelli di Napoli, e Antonio Pertino, 30 anni, ricoverato al Policlinico.
l pm che coordina le indagini, Domenico Minardi, ha incontrato il medico legale del Policlinico di Bari Francesco Vinci che ha effettuato un primo esame esterno delle vittime e al quale sarà affidato l’incarico per le autopsie. Anche il riconoscimento si è trasformato in un rito macabro viste le condizoni dei copri dilaniati per cui si renderà necessario il ricorso al Dna oltre che ad oggetti personali.
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