Gli accordi tra i due governi libici e la linea italiana sui migranti

di GIOVANNI PEREZ
I responsabili dei due governi della Libia avrebbero finalmente raggiunto un accordo sulle prossime elezioni e l’unificazione dei due esercti con lo scioglimento delle varie bande armate che si muovono nel Paese. Le parti avrebbero inoltre concordato come controllare ed interrompere l’incessante flusso di migranti dal Centro Africa. Abbiamo usato il condizionale perché da quelle parti ogni accordo può rompersi all’ultimo minuto per una latente rivalità o per qualche altro imprevedibile motivo.
Sempre a proposito dei flussi migratori, tutti sanno da sempre che a gestirli sono alcuni mercanti di uomini, che, dopo aver reclutato nei Paesi del Centro Africa questa massa di poveracci, allettandoli con la speranza di una vita migliore nella “ricca Europa”, poi li mandano allo sbaraglio nel Mediterraneo su sovraffollati e malconci natanti; tanto, è la logica di quei criminali, qualcuno li salverà o affogheranno, ma a loro non importa che muoiano in mare: ormai li hanno spogliati del denaro sino all’ultimo centesimo.
Ma veniamo al dunque. L’Italia manda in Libia materiale bellico, istruttori militari, navi per la guardia costiera, ma sul fronte migranti la Libia fa finta di nulla, anzi sorge il sospetto che con i trafficanti di uomini, i libici ci guadagnino incassando delle tangenti.
Allora che fare?
Vista la situazione, credo sarebbe il caso di pensare a come risolvere alla radice il problema della massa di migranti che arrivano giornalmente sulle nostre coste. In quest’ottica il primo punto da chiarire dovrebbe essere: quanti migranti l’Italia è in grado di accogliere e di quale provenienza, da aeree di guerra o anche di carestia? Supponendo che si ritenga giusto che l’Italia non ponga limiti agli arrivi di persone che fuggono dalla guerra, la seconda domanda alla quale dare una risposta dovrebbe essere: come procedere?
Preso atto della scelta del tipo di accoglienza enunciato sopra e ancora che in un primo periodo la gestione dei recuperi in mare di migranti era stato compito della Marina Militare e della Guardia Costiera, e che in un secondo tempo questo compito era stato, tacitamente, delegato anche ad alcune Ong; ancora che il  traffico di esseri umani è più che mai in mano a delle bande criminali, la logica risposta non potrebbe che essere una: ringraziate le Ong che hanno agito correttamente per il compito svolto, è giunto il momento di annientare, con l’aiuto o senza l’aiuto dei libici, i trafficanti di esseri umani; che a guidare il flusso di persone in fuga dalle zone di guerra sia lo Stato italiano organizzando una linea di traghetti tra la Libia ed i porti italiani riservata solo a coloro che si ritiene abbiano diritto.
A quel punto tutto sarebbe chiaro e i “veri” migranti non sarebbero più costretti a rischiare la vita arricchendo bande di delinquenti.

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