Dopo il maxi incendio: sequestrato l’impianto Eco X di Pomezia, ma finora nessuna traccia di diossina

La Procura di Velletri ha disposto il sequestro dell’impianto della “Eco X” sulla Pontina, vicino a Roma, dove tre giorni fa è divampato un maxi incendio di una grande quantità di materiale di scarto in plastica. La Procura, riferisce l’Ansa, ha incaricato l’Arpa di verificare il grado di diossina eventualmente sprigionatosi nell’aria. Entro giovedì dovrebbero essere disponibili i dati sul grado qualitativo di inquinamento dell’aria, ovvero la natura delle concentrazioni di polveri, e venerdì ci sarà un vertice in Procura per un punto della situazione. Avviati accertamenti anche per verificare la regolarità dell’operato dell’azienda rispetto alle autorizzazioni che aveva ottenuto. Il procuratore di Velletri Francesco Prete ed il sostituto Luigi Paoletti, titolari dell’inchiesta per incendio colposo, hanno disposto anche verifiche sulle fibre di amianto eventualmente liberatesi nell’aria. Tutti i dati dovrebbero essere comunicati agli inquirenti entro giovedì prossimo.

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin sottolinea che “l’Arpa della Regione Lazio ci ha rassicurato e ci sta tenendo costantemente aggiornati: i dati delle centraline non evidenziano danni o possibilità di danni per la popolazione. Ho seguito – dice Lorenzin – la vicenda sin dal primo momento, in questo caso anche un po’ da romana: abbiamo una situazione che è seguita e monitorata fin dai primissimi minuti dell’incendio. Abbiamo allertato l’Istituto Superiore di Sanità, i Nas che sono intervenuti immediatamente e l’istituto Zooprofilattico”.

Intanto i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per spegnere gli ultimi piccoli focolai. Si sta inoltre procedendo al raffreddamento dei materiali all’interno dello stabilimento.

“Siamo pronti – assicurano dall’Ispra – a intervenire con i laboratori, per analisi specifiche, qualora ce ne fosse bisogno, ma al momento non c’è necessità del nostro intervento. Seguiamo da vicino la situazione – spiega Stefano Laporta, il direttore dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – e sento due volte al giorno il direttore di Arpa Lazio, ma per ora non c’è necessità di un nostro intervento”.

Intano il Centro Agroalimentare di Roma (Car), il centro logistico e distributivo dal quale passano i prodotti ortofrutticoli che finiscono sulle tavole a Roma e nel Lazio,  sta disponendo controlli a campione su tutti i prodotti che arrivano in sede dalle zone del Lazio interessate, in particolare sulle verdure a foglia. L’operazione, spiegano dal Car, riguarda soprattutto l’eventuale presenza di diossina negli alimenti a livelli di guardia. Dal CAR, che teme un effetto “psicosi” tra i consumatori, sottolineano però che per ora non sono pervenute indicazioni in senso restrittivo dalle autorità regionali preposte e che, in ogni caso, “i prodotti da serra sono sicuri. Nel Car si è ormai raggiunta – rimarcano – la totale tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti che vi transitano sulla base dei documenti di commercializzazione e trasporto. Questo porta, al momento, a non accreditare fenomeni di allarmismo”.

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