di GIOVANNI PEREZ – Poiché in Alto Adige la fame sembra sconosciuta ed il tenore di vita accettabile, per polemizzare resta solo qualche poco conosciuto retaggio dell’ormai lontano ventennio. In questi giorni, infatti, è ritornato di moda disquisire su un grande altorilievo che appare su un frontone del Palazzo degli Uffici Finanziari in Corso Italia a Bolzano. Al centro compare un retorico Duce a cavallo che conduce le legioni romane, presumibilmente, alla vittoria contro i barbari.
Sino a non molto tempo fa nessuno lo aveva notato, tanto poco distinguibile era da distante. Nessuno ci aveva fatto caso anche nell’immediato dopoguerra, quando l’edificio era stato la sede di tutti i partiti politici allora esistenti, compresi il Pci e la Dc. C’ era voluto che un rappresentante del SüdTiroler Freiheit Partei (partito dell’estrema destra sudtirolese) passasse lì sotto e che abbia alzato lo sguardo, preoccupato per la caduta di alcune gocce di pioggia, per accorgersi dell’esistenza di quel frontone.
Diventato subito oggetto di polemiche tra i partiti, nonostante l’intelligente indifferenza da parte di quasi tutti i cittadini, alla fine si era deciso per una “contestualizzazione” del frontone sul tipo della soluzione messa in atto per “depotenziare” il “Monumento alla Vittoria” prospiciente il Ponte Talvera. Un gruppo di “menti elette”, vincitore di un apposito concorso bandito dalla Provincia, aveva suggerito di coprire l’altorilievo e applicare una tabella con delle citazioni dovute ad Hannah Arendt.
In queste settimane sono iniziati i lavori per attuare il progetto, ma il rappresentante del Freuheit Partei non sembra ancora soddisfatto. Evidentemente ha tempo da perdere. Non ci resta che attendere la sua prossima proposta: distruggere il cippo miliario di San Lorenzo di Sebato, simbolo del dominio romano.
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