di GIOVANNI PEREZ – Dopo aver visto la puntata de “I migliori anni” mandata in onda venerdi scorso da Rai 1, mi è venuta voglia di denunciare per “circonvenzione” l’ideatore, gli autori e il conduttore del programma. A parte i protagonisti di film o di testi teatrali, come Giancarlo Giannini, che riescono a rievocare simpaticamente i tempi passati, questo numero della trasmissione si è rivelato piuttosto infelice. Far esibire con i loro successi degli anni ‘50, o giù di lì, i big di quell’epoca è stato piuttosto patetico.
Evidentemente, allettandoli con la prospettiva di ritornare per qualche minuto alla celebrità di un tempo, Carlo Conti &c, li hanno convinti ad esibirsi interpretando dal vivo i loro vecchi successi. Con i capelli bianchi (il che è normale) al posto delle capigliature che si usavano in quel tempo, in qualche caso con parecchi chili in più e quasi senza più voce, hanno finito per cancellare o offuscare il ricordo che i telespettatori più anzianotti conservavano di questi artisti.
Quando sento parlare di compensi milionari, elargiti dalla Rai a certi showman “di successo”, vengono i capelli bianchi anche a chi, a differenza di me (che ne ho, anche se pochi, già da tanti anni), ce li ha neri o biondi, e in abbondanza.
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