7GIORNI IN SENATO/ Dall’affare Consip alle leggi anti-mafia

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Martedì 20 giugno l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 11 e in apertura di seduta, prima di passare all’esame delle mozioni sui vertici Consip, che richiamano le inchieste giudiziarie su corruzione e traffico di influenze illecite legate agli appalti gestiti dalla società, il presidente Grasso ha letto una missiva con la quale il ministro dell’economia Padoan informa della decadenza del consiglio di amministrazione di Consip a seguito della dimissione di due consiglieri, e della convocazione, da parte dell’amministratore delegato, dell’assemblea degli azionisti per il 27 giugno al fine di procedere al rinnovo. Il presidente del Senato ha inoltre dichiarato improponibili, per estraneità alla materia, il primo punto della mozione di Art.1-MDP e un ordine del giorno del M5S sulla sospensione delle deleghe al ministro Lotti fino al chiarimento della vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto. Zanda (PD) ha quindi invitato l’Assemblea a prendere atto che le mozioni sulla rimozione dei vertici Consip hanno conseguito il risultato e ha suggerito, senza chiedere una votazione della proposta, di rinviare il dibattito ad una data successiva al 27 giugno. Quagliariello (FL), Paolo Romani (FI-PdL), Loredana De Petris (SI-Sel), Martelli (M5S), Candiani (LN), Cecilia Guerra (Art.1-MDP) e Di Maggio (GAL) non hanno condiviso la proposta di rinvio, rilevando che le mozioni non sono superate: l’amministratore delegato Marroni è ancora al suo posto, il Parlamento è tenuto a dare indirizzi sulle procedure da seguire per le nuove nomine e, più in generale, a discutere dell’intreccio tra affari, politica, cattiva gestione degli appalti pubblici nonché del conflitto paradossale tra il ministro Padoan, che ha sempre difeso l’amministratore delegato, e il ministro Lotti, che è accusato dallo stesso Marroni di sviamento dell’indagine e favoreggiamento. Augello (FL) ha illustrato la mozione n. 738 che impegna il governo a sospendere le gare per le quali i dirigenti Consip siano stati oggetto di richieste di favori e a riferire in Parlamento i risultati di un’inchiesta amministrativa. De Petris (SI-Sel) ha illustrato la mozione n. 743 che impegna il governo ad avviare un’inchiesta amministrativa e a rivedere i criteri di definizione delle gare. Russo (PD) ha illustrato la mozione sottoscritta dai Gruppi PD, AP e Aut che impegna il governo a procedere in tempi celeri al rinnovo dei vertici Consip nel rispetto delle modalità previste dalla normativa vigente. Gotor (Art.1-MDP) ha illustrato la mozione n. 800 che impegna il governo a revocare dall’incarico il dottor Marroni e a procedere alle nuove nomine secondo la direttiva Saccomanni. L’illustrazione e la discussione delle mozioni proseguirà nella seduta pomeridiana. La seduta è terminata alle ore 13:00.

La seduta pomeridiana è iniziata alle ore 16:30 e in apertura di seduta Paolo Romani (FI-PdL), Zanda (PD), Compagna (FL), Consiglio (LN), Barani (ALA), Gotor (Art.1-MDP), D’Ambrosio Lettieri (GAL), Mancuso (AP), il Presidente di turno Gasparri e il vice ministro dell’Economia Morando hanno ricordato la figura di Oscar Mammì, deputato del partito repubblicano per sei legislature e ministro delle telecomunicazioni, che ha legato il suo nome alla prima legge di riordino del sistema radiotelevisivo. L’Assemblea ha  poi ripreso l’esame delle mozioni sui vertici Consip, che richiamano le inchieste giudiziarie su corruzione e traffico di influenze illecite legate agli appalti gestiti dalla società. Nella seduta pomeridiana si è conclusa l’illustrazione delle mozioni con l’intervento di Tosato (LN), il quale, facendo riferimento alla mozione n. 802, ha ricordato l’arresto per corruzione dell’imprenditore Romeo, che aveva promesso denaro al padre di Matteo Renzi, l’avviso di garanzia al ministro Lotti, indagato per aver informato i dirigenti Consip delle indagini in corso, la conferma delle accuse da parte dell’amministratore delegato Marrone. Alla discussione hanno partecipato Manuela Repetti (Misto), Compagna (GAL), Buemi (Aut), D’Alì (FI-PdL). Il vice ministro dell’Economia Morando ha accolto la mozione n. 798 (testo 2), a prima firma del senatore Zanda (PD), che, preso atto positivamente della decadenza del consiglio di amministrazione di Consip, impegna il governo a procedere in tempi celeri al rinnovo dei vertici Consip. Ha accolto inoltre gli impegni, previsti dalla mozione n. 738 (testo 2), a prima firma  Augello (FL), di ricostituire l’immagine dell’azienda attorno ad un management estraneo alla vicenda giudiziaria in corso e di riferire tempestivamente i risultati di un’inchiesta amministrativa. Il vice ministro ha espresso infine parere contrario sulle mozioni n. 743, a prima firma De Petris (SI-Sel), n. 800 (testo 2), a prima firma Gotor (Art.1-MDP); n. 802, a prima firma Centinaio (LN). I senatori Berger (Aut), Mancuso (AP) e Mirabelli (PD) hanno dichiarato voto favorevole alla mozione n. 798 (testo 2). La senatrice Guerra (Art.1-MDP), annunciando voto favorevole solo alla mozione del suo Gruppo, ha evidenziato il legame indissolubile tra l’amministratore Marroni e il ministro Lotti. Anche De Petris (SI-Sel) e Martelli (M5S) hanno dichiarato voto contrario alla mozione del PD che tace sui motivi del rinnovo dei vertici Consip. Gasparri (FI-PdL) ha annunciato voto favorevole alla mozione n. 738. L’Assemblea ha approvato il parere della 1a Commissione favorevole alla sussistenza dei presupposti costituzionali di necessità e urgenza in ordine al ddl n. 256 di conversione del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale. E’ stato quindi avviato l’esame del ddl n. 2134, Modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, al codice penale e alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del codice di procedura penale e altre disposizioni. Delega al governo per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate, già approvato dalla Camera dei deputati. I relatori, Lumia e Pagliari (PD), hanno illustrato dettagliatamente il testo che si compone di 36 articoli, suddivisi in 7 capi, e consta essenzialmente di una nuova disciplina delle misure di prevenzione personali e patrimoniali e di una riforma dell’agenzia che gestisce i beni confiscati. La seduta è terminata alle ore 20.

Mercoledì 21 l’Aula è iniziata alle ore 9:30 a conclusione delle comunicazioni del governo in vista del Consiglio europeo del 22 e 23 giugno 2017, l’Assemblea ha approvato la risoluzione dei Gruppi di maggioranza e, con modifiche, le risoluzioni dei Gruppi ALA e FI-Pd. La proposta di risoluzione di maggioranza impegna il governo, sui temi della migrazione, ad allargare il consenso sulla necessità di una nuova misura emergenziale a sostegno degli Stati membri in prima linea in attesa di una riforma del sistema comune d’asilo, a intensificare il coordinamento e a rafforzare la cooperazione con i paesi terzi, a sostenere la necessità di correlare l’accesso ai finanziamenti e ai fondi europei al rispetto del diritto d’asilo e dei principi di solidarietà e responsabilità dei Trattati; sui temi della crescita. La risoluzione di FI-PdL contiene dettagliati impegni sulla necessità che l’Unione europea condivida con l’Italia il peso e i costi della pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale. La risoluzione di ALA impegna a perorare la causa del trasferimento dell’Agenzia europea per i medicinali in territorio italiano.

In apertura di seduta il presidente del Consiglio Gentiloni ha ricordato che lunedì scorso sono iniziati i negoziati per l’uscita del Regno Unito dalla UE in un clima che ha smentito le previsioni più fosche sulla tempesta perfetta: la Brexit, più che una campana a morte, è stata una sveglia robusta per l’Unione e ne ha rivitalizzato il progetto. L’obiettivo dell’Italia in questi negoziati è la chiarezza dei rapporti tra Regno Unito e UE sui diritti dei concittadini residenti in Gran Bretagna. L’Europa – ha sottolineato il presidente Gentiloni – ha uno spazio geopolitico maggiore da occupare, dopo la scelta statunitense di concentrarsi sulle dinamiche interne, e intende contrastare i cambiamenti climatici dichiarando non negoziabili gli accordi di Parigi. La nuova leadership francese può dare un contributo importante al rilancio del progetto europeista e l’Italia, che si riconosce in questa strategia, si batterà con forza affinché cambi l’edificio europeo: Domani e dopodomani a Bruxelles si discuterà di sicurezza e difesa comune. Infine l’Italia, che ha candidato Milano quale sede delle agenzie europee delle banche e del farmaco, chiederà che la scelta avvenga in base alla qualità della proposta e non ad una logica di compensazione. Nella discussione sono intervenuti  Monti, Manuela Repetti (Misto), Linda Lanzillotta, Camilla Fabbri, Susta (PD), Casini (AP), Mineo (SI-Sel), Barani (ALA), Liuzzi (GAL), Panizza (Aut), Martelli (M5S), Malan (FI-PdL). Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gozi ha espresso parere favorevole alla proposta di risoluzione n. 2 di Zanda (PD), Laura Bianconi (AP), Zeller (Aut) e Cecilia Guerra (Art.1-MDP), mentre ha espresso parere contrario sulla proposta di risoluzione n. 1 del senatore Centinaio (LN) e altri, che contiene numerosi impegni in tema di comune contrasto dei flussi migratori. Ha poi chiesto modifiche, che sono state accettate dai presentatori, alle proposte di risoluzione n. 3 di Barani (ALA) e altri, e la n. 6 di Romani (FI-PdL) e altri. Il parere sulle proposte di risoluzione n. 4 della senatrice De Petris (SI-Sel) e altri e n. 5 di Martelli (M5S) e altri è contrario perché i presentatori non hanno accettato le riformulazioni richieste. Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i Serenella Fucksia (Misto), Candiani (LN), Corsini (Art.1-MDP), Barani (AL), Mancuso (AP), Loredana De Petris (SI-Sel), Zeller (Aut), Martelli (M5S), Malan (FI-PdL) e Chiti (Art.1-MDP). La seduta è terminata alle ore 13:15.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16:30 l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2134, recante modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, già approvato dalla Camera dei deputati.  Caliendo (FI-PdL), illustrando una pregiudiziale di costituzionalità e una questione sospensiva di identico contenuto, ha segnalato un vizio nel procedimento legislativo: in sede referente alcune modifiche sostanziali sono state approvate come proposte di coordinamento.  D’Ascola (AP) ha ritenuto infondata la questione, anche in considerazione del fatto che le modifiche introdotte erano necessarie perché recepivano condizioni poste dalla Commissione bilancio. Il presidente Grasso ha riconosciuto il carattere eccezionale della procedura seguita in sede referente. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha escluso che il ddl sia indebolito da un vizio procedurale e ha ricordato che tutti i Gruppi hanno contribuito al miglioramento del testo.  Palma (FI-PdL) ha chiesto di rinviare la votazione delle questioni incidentali alla seduta di martedì prossimo per consentire all’Assemblea di approfondire i profili tecnici della questione. Zanda (PD) si è dichiarato disponibile ad un rinvio della discussione generale, ma ha chiesto di votare subito le questioni incidentali. E’ stata invece approvata la proposta di Romani (FI-PdL) di iniziare la discussione generale nella seduta pomeridiana di martedì prossimo. La seduta è terminata alle ore 18:15.

Con i ballottaggi di domenica 25, i lavori riprenderanno martedì 27 con all’ordine del giorno la discussione di mozioni sulla partecipazione di Taiwan a organizzazioni internazionali e sulla proliferazione delle armi nucleari. Poi l’Assemblea proseguirà l’esame del testo proposto dalla Commissione Giustizia sulle modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione (ddl n. 2134 e connessi). La trattazione del provvedimento è iniziata martedì con le relazioni dei senatori Lumia e Pagliari.

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