Doccia fredda sull’esito – che sembrava positivo – del vertice a tre (Italia-Francia-Germania) di Parigi sui migranti, in vista anticipa del summit del 6 luglio di Tallin: Francia e Spagna si sono dichiarate contrarie all’idea di permettere lo sbarco dei migranti soccorsi nel Mediterraneo centrale nei loro porti. E non sono molte le speranze nel lavoro che La Commissione Ue starebbe preparando su alcune “misure concrete” decise nell’incontro dei ministri dell’Interno di Francia, Germania, e Italia e del commissario Ue Dimitris Avramopoulos a Parigi di domenica, ed in vista dell’incontro informale dei ministri dell’Interno Ue di giovedì a Tallin.
Onu: nessun calo in vista dei flussi da Libia – L’Onu non prevede un calo del flusso misto di migranti e rifugiati che giungono in Europa via mare: “le indicazioni di cui disponiamo non denotano un rallentamento degli arrivi in Libia, il che significa che un più ampio numero di persone potrebbe continuare a provare di lasciare il paese tramite la rotta del Mediterraneo centrale”. Lo ha detto l’inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale, Vincent Cochetel, ricordando che dall’inizio dell’anno 84.830 migranti e rifugiati sono giunti in Italia via mare con un aumento del 19% rispetto all’anno scorso.
L’accordo mancato. Ieri si era parlato di un primo esito tangibile dell’incontro voluto dal ministro dell’Interno Marco Minniti con i colleghi tedesco e francese, Thomas de Maziére e Gerard Colomb, e con il commissario europeo per gli Affari interni Dimitri Avramopoulos (nella foto con Minniti), un documento su più punti da presentare giovedì in Estonia all’incontro dei ministri degli Interni di tutti e 28 i paesi Ue.
“L’iniziativa italiana ha prodotto dei primi risultati – aveva detto Gentiloni – e mi auguro che generino effetti concreti. L’Italia intera – ha aggiunto – è mobilitata per far fronte ai flussi e chiede una condivisione Ue che è necessaria se si vuole tener fede alla propria storia e ai propri principi. E’ necessaria per l’Italia per evitare che i flussi diventino insostenibili alimentando reazioni ostili nel nostro tessuto sociale”.
Al vertice di Parigi era stata espressa una forte solidarietà all’Italia. Francia e Germania avevano assicurato inoltre “il loro impegno per accrescere i loro sforzi in tema di relocation“.
Il testo dell’intesa, con l’appoggio di Parigi e Berlino, vedeva tra i punti qualificanti la regolamentazione delle azioni e dei finanziamenti delle Ong e più fondi per consentire alla Libia il controllo delle coste. Sul primo capitolo si innestava la necessità di dare un ruolo più forte di coordinamento alla Guardia costiera. E altro tema centrale è quello relativo alla ricollocazione dei migranti.
L’accordo prevedeva inoltre un codice di condotta per le Ong, sostegno anche economico alla Guardia costiera libica per monitoraggio coste, aiuti all’Oim e all’Unhcr affinché i centri in Libia rispondano agli standard internazionali per condizioni di vita e di diritti umani. Rafforzata anche la strategia europea sui rimpatri, incrementare i tassi di riammissione, attuare pienamente lo schema della relocation concordato a livello UE per rafforzare la riallocazione delle persone che necessitano di protezione.
Per consentire rapidi progressi a sostegno dell’Italia, Francia, Germania e Italia ed il Commissario europeo per la Migrazione e gli Affari Interni “chiedono ai loro partner europei di considerare” i punti d’azione contenuti nell’accordo siglato ieri a Parigi “al prossimo Consiglio dell’Unione Europea Informale di Tallin”.
In relazione al problema migranti va segnalato che due molotov sono state lanciate all’interno di un albergo destinato ad ospitare profughi. È accaduto la notte scorsa a Vobarno, in provincia di Brescia.
Commenta per primo