di MARCO VALERIO/ Non ce l’ha fatta il piccolo Bradley Lowery. Si è spento nella sua casa, a County Durham dopo aver lottato con un male incurabile. La notizia della morte è stata confermata direttamente dalla famiglia. Il bimbo di sei anni, tifosissimo del Sunderland, era malato da tempo a causa di un neuroblastoma. La sua storia aveva fatto commuovere l’Inghilterra per poi fare il giro del mondo, mobilitando squadre e calciatori che avevano partecipato a una raccolta fondi per combattere il male. Bradley era stato adottato come mascotte dalla Premier League e aveva stretto una relazione speciale con German Defoe. L’attaccante, ai tempi del Sunderland, era andato in più occasioni a fargli visita. La prima volta, in ospedale, il bambino era rimasto emozionato a tal punto che si era aggrappato a lui, senza volerlo più lasciare. La foto aveva fatto il giro del web, ricevendo migliaia di condivisioni. Era bastato quell’abbraccio a German e Bradley per diventare inseparabili.
Il pianto di Defoe. Durante la conferenza stampa di presentazione con il Bournemouth, ieri, l’attaccante non era riuscito a trattenere la commozione e alla domanda su Bradley era scoppiato in lacrime. La conferma del lutto è arrivata nel pomeriggio tramite un messaggio della madre Gemma su Facebook: “Il mio piccolo se n’è andato oggi alle 13,35, tra le braccia di mamma e papà, circondato dall’affetto dei suoi cari. Era il nostro piccolo supereroe e ha combattuto fino alla fine, ma adesso gli angeli hanno bisogno di lui”.
L’amicizia tra German e il piccolo Bradley. Lo scorso marzo Defoe, dopo aver visitato Bradley in ospedale, aveva condiviso questo messaggio: “Mi ha messo addosso le coperte, voleva solo essere coccolato. Non voleva che andassi via, l’ho abbracciato e si è addormentato. Sua madre, scherzando, mi ha detto che sarei dovuto rimanere tutta la notte e allora le ho risposto ‘Qualcuno chiami David Moyes e gli dica che non posso giocare nel weekend’. E’ stato speciale”. Il rapporto tra i due si è rafforzato giorno dopo giorno. Un’amicizia sincera, che andava ben oltre la solidarietà. Il 26 marzo il centravanti aveva accompagnato Bradley sul tappeto verde di Wembley, prima della partita contro la Lituania (foto a sinistra). Un momento di enorme commozione per l’Inghilterra a tal punto che il piccolo era diventato la mascotte della Premier League.
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