di ANTONIO BRIZZI* – Dagli incendi alle alluvioni, dai crolli ai terremoti, dai salvataggi nelle emergenze ai salvataggi quotidiani in tutta Italia. I Vigili del Fuoco sono il comune e costante denominatore di tutte le emergenze e della sicurezza degli Italiani. I politici twittano, lodano e ringraziano quando salviamo qualcuno, ma ci mettono in secondo piano quando chiediamo fondi per assumere personale, per acquistare mezzi e attrezzature efficienti e per avere lo stesso trattamento retributivo e pensionistico degli altri corpi, tra cui la polizia di stato che appartiene allo stesso ministero dell’ interno. Prima vengono sempre banche, vitalizi, sprechi pubblici e caste. I pompieri sono stanchi delle promesse e dei continui rinvii, perciò non escludiamo di scendere in piazza di nuovo se non arriveranno segnali concreti.
Oltre a percepire 300 euro in meno al mese rispetto a un poliziotto, oltre ad essere sotto organico di 3500 unità in campo nazionale, oltre ad aver ricevuto solo 361 uomini per svolgere i compiti di lotta agli incendi ereditati dal soppresso Corpo Forestale dello Stato mentre ne servirebbero altri 2000, oltre ad avere attrezzature datate e mezzi da museo che a volte si fermano quando andiamo sugli interventi, abbiamo anche elicotteri che non volano di notte mentre anche il terremoto di Ischia dimostra quanto sarebbero stati preziosi.
Investire sui vigili del fuoco vuol dire investire sulla sicurezza degli italiani, basta elogi e medaglie, chiediamo fatti concreti a governo e parlamento.
*Antonio Brizzi è segretario generale del sindacato Conapo dei Vigili del Fuoco
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