L’Autorità per le comunicazioni (Agcom) “ha deciso di avviare procedimenti sanzionatori nei confronti degli operatori telefonici Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche”, cioè l’obbligo di cadenza mensile della fatturazione, che è stata arbitrariamente modificata in quadrisettimanale in modo da emettere in un anno non 12, ma 13 bollette mensili: un aumento coatto ma mascherato.
“Al fine di garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti, nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione”, con una delibera del marzo scorso, l’Autorità aveva infatti stabilito, ricorda la nota, “che per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli”. Al termine delle verifiche effettuate da Agcom, però, “è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera dell’Autorità”.
L’Autorità per le comunicazioni “sta valutando l’adozione di ulteriori iniziative, anche per evitare che le condotte dei principali operatori di telecomunicazioni possano causare un effetto di ‘trascinamento’ verso altri settori, caratterizzati dalle stesse modalità di fruizione dei servizi”. Tra l’altro anche Sky, che opera in un settore diverso da quello delle telecomunicazioni, ha annunciato l’imminente adozione di un sistema di fatturazione ogni quattro settimane.
“Bene, ma le sanzioni siano ora esemplari”: è il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, alla decisione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. “A differenza di quanto sostenuto ieri alla Camera dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, al question time, non è vero che il Tar del Lazio il 7 giugno aveva accolto le richieste di sospensiva delle compagnie telefoniche, ma aveva solo anticipato il giudizio di merito. Dunque le compagnie telefoniche hanno proseguito imperterrite a violare la delibera di marzo scorso dell’Agcom, come se fossimo nel Paese delle banane”, aggiunge il presidente dell’associazione dei consumatori. “Per questo abbiamo presentato un esposto all’Antitrust, contro il reiterato comportamento degli operatori che si ostinano a fatturare a 28 giorni anche per la telefonia fissa” conclude Dona.
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