di FABIO CAMILLACCI/ Piccolo parziale riscatto per il calcio italiano in Champions League. Dopo un pari e due sconfitte nel primo turno della fase a gironi, la seconda giornata sorride alle nostre rappresentanti. Ma, stavolta contro quelle che un tempo si chiamavano “squadre materasso”, in quanto deboli. Nella due giorni di Coppa Campioni, apre il Napoli con un tris ai modesti olandesi del Feyenoord che nel primo turno presero 4 schiaffi in casa dal Manchester City di Guardiola (stavolta 2-0 “Citizens” allo Shakhtar Donetsk che aveva sconfitto i partenopei in Ucraina all’esordio). Azzurri di Sarri in scioltezza grazie ai soliti “tre moschettieri”: Insigne, Mertens e Callejon. Dopo il nuovo grave infortunio al ginocchio riportato da Milik sabato scorso a Ferrara contro la Spal, la domanda è d’uopo: il “trio maravilla” riuscirà a tenere botta senza turnover tra campionato, Champions e Coppa Italia? Staremo a vedere. Una cosa è certa, l’organizzazione di gioco di Sarri può sopperire anche a questo.
Roma vincente e corsara: era ora! Sono infatti passati ben 696 giorni dall’ultimo successo giallorosso in Champions: Roma-Bayer Leverkusen 3-2. E addirittura 7 anni dall’ultima vittoria esterna nella massima competizione europea. Tabù sfatati entrambi a Baku nella complicata (logisticamente parlando) trasferta in casa degli azeri del Quarabag, all’esordio assoluto in Coppa Campioni. Dopo le reti di Manolas e Dzeko sembrava una passeggiata per i giallorossi e invece la rete dei padroni di casa, favorita da un errore di Gonalons, ha fatto patire troppo la squadra di Di Francesco che sul facile 2-0 ha staccato la spina. Fortunatamente, rispetto alle clamorose rimonte subite in passato, il team romanista ha retto, anche perchè il Quarabag è veramente poca cosa. Il 2-1 finale consente però alla Roma di salire al secondo posto (accedono agli ottavi di finale le prime due) con 4 punti. Capolista a punteggio pieno dopo due gare, il Chelsea di Antonio Conte, che con lo stesso punteggio espugna all’ultimo respiro (94′) lo stadio Olimpico di Madrid: nuova casa dell’Atletico di Simeone che ha lasciato il vecchio e decadente Calderon, impianto storico dei “Colchoneros” e dal grande fascino. Dunque, esordio non proprio fortunato per il nuovo stadio dei biancorossi madrileni. L’Atletico in classifica resta a 1 punto; il Quarabag sempre a zero.
Juventus, riecco “El Pipita”. Contro l’Olympiakos a Torino, è Gonzalo Higuain a sbloccare una gara sulla carta facile ma che si stava complicando: alla faccia di chi lo dava per bollito. Le solite esagerazioni italiane. Così, dopo due panchine consecutive, l’attaccante argentino toglie le castagne dal fuoco ad Allegri segnando l’1-0 contro i greci. A proposito, ma perchè tanta gente si è sorpresa del difficile avvio di stagione di Higuain? Ogni anno in Italia è stato così per l’argentino, falsa partenza per l’ex Napoli anche all’ombra del Vesuvio. Ma come si fa a mettere in discussione un bomber vero, un campione come il “Pipita”? Ripeto, solo in Italia si registrano certi eccessi. Con facilità si passa dalle stelle alle stalle. Nell’altra gara del raggruppamento della Vecchia Signora, basta un autogol al Barcellona per passare in casa dello Sporting Lisbona. Classifica: Barça 6, Juventus e Sporting Lisbona 3, Olympiakos ancora senza punti.
Sorpasso italiano alla Germania. Le tre vittorie delle italiane in Champions League (non succedeva da 6 anni in uno stesso turno) non sono certo esaltanti per come sono maturate e soprattutto alla luce della mediocrità degli avversari, ma consentono all’Italia di scavalcare la Germania nel ranking Uefa. In attesa delle partite di Europa League l’Italia è al terzo posto. E’ già un buon punto di partenza per guardare con ottimismo al futuro.
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