In Brasile il giudice José Marcos Lunardelli del Tribunale regionale federale della terza Regione ha concesso la libertà a Cesare Battisti, accogliendo la richiesta di habeas corpus (1) avanzata dagli avvocati dell’ex terrorista, che era stato arrestato due giorni fa a Corumbà nel Mato Grosso do Sul mentre, secondo l’accusa, si accingeva ad espatriare in Bolivia.
La decisione del tribunale con sede a San Paolo è provvisoria, sottolineano i media brasiliani. L’aspettativa comunque è che Battisti possa lasciare il carcere di Corumbà nelle prossime ore. I suoi difensori, Igor Sant’Anna Tamasauskas e Otavio Mazieiro, hanno divulgato una nota alla stampa informando che stanno prendendo “tutte le misure necessarie” affinché il loro assistito sia liberato “già stanotte”.
Dunque la decisione del magistrato brasiliano eluderebbe la richiesta dell’Italia che Battisti venga estradato in Italia per scontare la pena che gli venne irrogata per i delitti commessi negli anni di piombo del terrorismo nel nostro paese.
Cesare Battisti (che ha 63 anni) è stato condannato a due ergastoli per i delitti Santoro e Campagna e svariati anni di carcere, principalmente per concorso morale nell’omicidio del gioielliere Torregiani (13 anni e cinque mesi), concorso nell’omicidio Sabbadin, e per insurrezione armata (12 anni), possesso illegale di armi, banda armata, associazione sovversiva, rapina, furto a cui si aggiunse poi evasione. Per quanto riguarda i quattro omicidi eseguiti dal gruppo dei PAC, in tre venne giudicato come concorrente nell’esecuzione (in due avrebbe sparato di persona i colpi mortali), in uno co-ideatore, anche se eseguito da altri; durante il processo ai PAC vennero stilati in totale 68 capi d’accusa, di cui 34 anche contro Battisti. Per alcuni capi d’accusa minori venne assolto. In primo grado ebbe solo una condanna a 6 anni per possesso di armi e associazione sovversiva, raddoppiati però a 12 per l’aggravante di finalità terroristica, come previsto della legislazione speciale; ormai contumace, in appello (1986) e in via definitiva (1993), subì l’ergastolo.
Battisti invece sostiene di non aver mai ucciso nessuno e di non aver «mai voluto uccidere nessuno». Coloro che sostengono l’innocenza di Battisti (e Battisti stesso) affermano che il processo fu stato condotto senza garanzie giuridiche, con l’uso di confessioni estorte con la violenza e di “pentiti” da essi non ritenuti attendibili (poiché in cambio della testimonianza contro l’assente Battisti furono scarcerati dopo pochi anni, nonostante fossero accusati di numerosi omicidi e di attività terroristica) e contraddittori, come Pietro Mutti; nei casi Sabbadin, Santoro e Campagna, Battisti fu condannato principalmente sulla base della sua testimonianza.
(1) Che cosa è l’habeas corpus. Letteralmente: “che (l’accusa) abbia sostanza (cioè corpo)”. E’ il principio che tutela l’inviolabilità personale e il diritto dell’arrestato di conoscere la causa del suo arresto e di vederla convalidata da una decisione del magistrato. E’ una locuzione latina utilizzata nei sistemi giuridici di common law per indicare l’ordine emesso da un giudice di portare un prigioniero al proprio cospetto per verificarne le condizioni personali ed evitare una detenzione senza concreti elementi di accusa. Nel 1679 divenne legge dello Stato inglese (“Habeas corpus act”), sancendo il principio della inviolabilità personale che ancora oggi tutela. Il diritto di habeas corpus nel corso della storia è stato un importante strumento per la salvaguardia della libertà individuale dall’eventuale azione arbitraria dello Stato.
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