L’attore francese Jean Rochefort, considerato come uno degli ultimi grandi attori francesi, è morto all’età di 87 anni. Recitò per l’ultima volta in un film del 2015, ‘Floride’, di Philippe Le Guay.
“Risparmierò il pubblico, non voglio fare film dell’orrore”, aveva detto in una intervista a radio Europe 1, aggiungendo: “Se devo avere il ruolo di un vecchietto in un angolo che agita le mani vicino al caminetto, meglio fermarsi…”. Nell’agosto scorso, l’attore parigino venne ricoverato in un ospedale parigino.
La biografia
Gli studi. Dopo aver frequentato il Lycée Pierre Corneille a Rouen, entra al Centre d’Art Dramatique de la rue Blanche e al Conservatoire National. Costretto a lasciare Parigi per prestare servizio militare, ritornerà nella capitale nel 1953, trovando subito un posto in alcuni cabaret cittadini e nella Compagnie Grenier Hussenot.
La carriera. Notato da alcuni registi, comincia a lavorare al cinema e in televisione, molto spesso in ruoli di supporto (Cartouche, Capitan Fracassa, la serie Angelica e Le belle famiglie con Totò che lo soprannominò Il Signor Roccaforte) e diretto da Philippe De Broca (L’uomo di Hong Kong, Non tirare il diavolo per la coda), imponendosi in black comedy e nelle commedie sexy francesi come Conspiratia (1974), Il fantasma della libertà (1974) di Luis Buñuel, Brutti sporchi e cattivi (1976) di Ettore Scola e L’orologiaio di Saint-Paul (1974) di Bertrand Tavernier.
Il suo primo grande ruolo arriva nel 1972, quando appare accanto ad Annie Girardot e Claude Jade ne La divorziata, storia di un uomo che ritorna dalla sua famiglia dopo averla abbandonata per dieci anni. Quattro anni dopo, ritorna al cinema con un altro ruolo da protagonista, stavolta nella commedia Certi piccolissimi peccati, con Danièle Delorme e Anny Duperey. Grazie a questa pellicola, Rochefort raggiunge il successo nazionale e viene preso maggiormente in considerazione dai grandi nomi del cinema francese di allora. Recita con Pierre Richard nei panni della spia Louis Toulouse nella commedia di Yves Robert Alto, biondo e… con una scarpa nera (un ruolo che poi riprenderà nel sequel Il grande biondo) e vince per ben due volte il César come miglior attore non protagonista e protagonista rispettivamente per Que la fête commence… e L’uomo del fiume.
Negli Anni Ottanta, si attiva come doppiatore per la Disney, mentre negli Anni Novanta torna alla commedia accanto ai suoi due migliori Philippe Noiret e Jean-Pierre Marielle in Les Grands Ducs. Continuando a essere pluricandidato ai Cèsar (Coraggio scappiamo, Tandem, Il marito della parrucchiera, Ridicule), diventa l’attore feticcio di Patrice Leconte (L’uomo del treno e molti altri titoli) e viene scelto da Terry Gilliam come perfetto Don Chisciotte nel suo film The Man Who Killed Don Quixote, Rochefort impara velocemente l’inglese. Purtroppo, tutti i suoi sacrifici e i suoi sforzi sono vani perché il film va incontro a dei problemi di produzione e a lui viene diagnostica un’ernia del disco. Impossibilitato a stare sul set per mesi e mesi, vede il progetto cancellarsi. Ne nascerà comunque il documentario Lost in La Mancha. Nel 1999 viene celebrato con un César onorario. Nel 1998, è Fernand de Morcef accanto a Gerard Depardieu nella miniserie Il conte di Montecristo. Raramente si concederà ancora al piccolo schermo, preferendo misurarsi costantemente con il teatro.
Negli Anni Duemila appare ancora in commedie come L’apparenza inganna (2001), Honolulu Baby (2001) di Maurizio Nichetti, Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà (2012) e Florida (2015), ma esplorerà anche il genere del thriller grazie a Non dirlo a nessuno (2006).
Vita privata. Amico di Jean-Paul Belmondo e di Delphine Seyrig, Jean Rochefort sposa negli Anni Sessanta, Alexandra Moscwa, dalla quale avrà tre figli: Marie, Julien e Guillaume. Dopo una breve relazione con l’attrice e regista Nicole Garcia, dalla quale avrà un nuovo figlio, Pierre, negli Anni Novanta va incontro a un secondo matrimonio. La nuova moglie è Françoise Vidal, dalla quale nasceranno Louise e Clémence.
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