di FABIO CAMILLACCI/ Il giovedi di Europa League acuisce la crisi del Milan. E se persino l’aria buona dell’ex Coppa Uefa comincia a farsi irrespirabile, allora c’è da drizzare le antenne sul serio. Il Milan non sa più vincere, nemmeno in Europa. Contro l’AEK Atene al Meazza finisce 0-0 e sotto una pioggia di fischi, il terzo impegno rossonero nella fase a gironi: primo pareggio stagionale che rischia di pesare sul futuro di Vincenzo Montella più delle sconfitte rimediate in campionato. Ed è un Milan da tutti contro tutti. Il d.s. Mirabelli prima del match con i greci dichiara: “C’è un tempo per ognuno di noi”. Un chiaro riferimento all’allenatore e a una panchina che scricchiola da tempo. Mirabelli che lascia la tribuna per affiancare il tecnico in panchina nella ripresa. Il gioco della squadra continua a latitare e stasera sono arrivati anche i primi, assordanti, fischi per capitan Bonucci (foto). Nonostante il pari, il Diavolo resta in testa al gruppo D, con due punti di vantaggio proprio sull’AEK; ma le distanze sulle altre si accorciano con il successo dei croati del Rijeka in casa dell’Austria Vienna. Insomma, questo pareggio non compromette il passaggio del turno, però aggrava una crisi già nera.
Montella replica al direttore sportivo Mirabelli. Vincenzo Montella al termine della partita non nasconde la grande delusione: “Momento complesso? Sì, lo è ma oggi abbiamo creato tante occasioni. Siamo però primi in classifica in Europa League”. Il tecnico rossonero poi risponde a Mirabelli che prima della partita come detto aveva parlato anche del futuro dell’allenatore (“Siamo giudicati dai risultati – queste le parole del dirigente -, è il rischio del nostro lavoro. Ognuno di noi ha un tempo. Abbiamo fatto vedere buone cose in alcuni momenti, e in altri non ci siamo presentati, come a Genova con la Samp e nel primo tempo contro l’Inter, oppure siamo usciti dal campo al 70′, come contro la Roma”). Interpellato su queste parole Montella dice di non essere d’accordo: “A livello personale c’è un rapporto splendido. Ma non è vero che con l’Inter non abbiamo giocato il primo tempo, siamo stati attendisti. È un grosso pregio giocare 70 minuti meglio della Roma che l’anno scorso ci è finita davanti di 25 punti, anche se poi abbiamo perso. Vorremmo sempre vedere il meglio per 95′, ma la costruzione di una squadra passa attraverso tanti step, e lo faremo. Tanti di loro non hanno mai indossato una maglia importante come quella del Milan. Chiedo a tutti, anche ai tifosi, di starci vicino. I giocatori hanno una sensibilità particolare e una qualità significativa”. Montella resta in sella (scusate la rima) ma solo per mancanza di alternative. Per il futuro milanista invece all’orizzonte c’è Antonio Conte (scusate ancora l’involontaria vena poetica di chi vi scrive).
Lazio corsara a Nizza. Ai francesi non basta Balotelli. La bella squadra dell’ottimo generale fortunato Simone Inzaghi, al contrario del Milan, si conferma in salute anche in Europa. I biancocelesti reagiscono al vantaggio francese con “Super Mario” pareggiando con Caicedo per poi andare a vincere la partita grazie a una doppietta di Milinkovic. Tre su tre nell’andata del girone e primato in classifica a punteggio pieno per la Lazio. Qualificazione ai 16° di finale già in tasca.
Atalanta “Dea” d’Europa. I ragazzi di Gasperini a Bergamo battono 3-1 i ciprioti dell’Apollon.
A Reggio Emilia i nerazzurri vanno in vantaggio con Ilicic e subiscono il pari nella ripresa da Schembri. Poi la reazione con Petagna e Freuler: la squadra di Gasp sale a 7 punti. Un gironcino d’andata da incorniciare per i bergamaschi: primato a quota 7 davanti al Lione (5 punti) che vince 2-1 in casa dell’Everton. Nerrazzurri primi in quello che era stato giustamente definito “un girone di ferro”. In chiusura, ricordiamo che in Europa l’Atalanta trasloca a Reggio Emilia perchè nella tribuna “Ubi Giulio Cesare” dello stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo sono ancora in parte presenti gradoni senza seggiolini numerati. Per questa mancanza l’impianto non ha ottenuto il via libera della Uefa a far disputare nell’impianto orobico le partite dei nerazzurri in Europa League. Di qui la decisione di giocare al Mapei Stadium di Reggio Emilia, stadio di proprietà del gruppo Mapei (cui fa capo anche il Sassuolo Calcio), già in regola con gli standard Uefa, tanto da aver ospitato anche la finale di Champions League femminile nel 2015-2016, oltre che le partite dei neroverdi emiliani nella scorsa edizione dell’Europe League. Al di là di questa curiosità, ancora complimenti all’Atalanta, a oggi una delle più belle sorprese di questa pazza Europa League.
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