SICILIA ALLE URNE. Negli scrutini Musumeci (Centrodestra) in testa su Cancelleri (M5s). Il centrosinistra col Pd (Micari) è tra il 16 e il 20%, Fava (sinistra) tra il 6 e il 9%

Lo scrutinio delle schede nei 5300 seggi disseminati sul territorio della Sicilia prosegue ancora a rilento. Comunque si sta delineando la vittoria del candidato del centrodestra, Musumeci, a presidente della Regione con un distacco che oscilla intorno ai 4 punti percentuali sul candidato del Movimento 5 stelle, Cancelleri, pur avendo riportato quest’ultimo un raddoppio dei voti ottenuto nelle elezioni precedenti. I risultati reali rientrano comunque nella “forchetta” indicata per ciascun candidato dagli exit pool di ieri sera e dalle proiezioni sui risultati parziali fatte stamattina.

Pertanto, quando sono state scrutinate 1.051 sezioni su 5.300, circa il 20%, il candidato Nello Musumeci (Centrodestra) ha il 39,37%  e il candidato del M5s Giancarlo Cancelleri ha il 34,89%. Seguono Fabrizio Micari (Centrosinistra) col 18,83%, Claudio Fava (Sinistra) col 6,17% e Roberto La Rosa (indipendentisti) con lo 0,72%

Gli exit pool avevano dato la seguente previsione: MUSUMECI (centrodestra) tra il 36 e il 40%; CANCELLERI (M5S) tra il 34 e il 38%; MICARI (centrosinistra) tra il 16 e il 20%;FAVA ( Sinistra) tra il 6 e il 9%; LA ROSA (Siciliani liberi) tra lo 0 e il 2%

Molto basso l’afflusso alle urne: appena il 46%.

Erano 4.681.634 gli elettori siciliani chiamati ad eleggere il presidente della Regione e i componenti dell’Assemblea regionale siciliana, che da quest’anno e per effetto dell’applicazione della legge taglia-deputati del 2011 e della successiva legge costituzionale 2 del 2013, passano da 90 a 70 “parlamentari”. Si vota nella sola giornata di domenica 5 novembre dalle 8 alle 22, mentre le operazioni di spoglio avranno inizio lunedì 6 novembre a partire dalle 8 nelle 5.304 sezioni elettorali allestite nell’Isola.

Su 70 seggi disponibili all’Assemblea regionale, uno spetta di diritto al presidente della Regione eletto, uno al candidato alla Presidenza arrivato secondo, altri 62, invece, saranno assegnati con il sistema proporzionale e ripartiti tra le liste che superano la soglia di sbarramento del 5%, su base regionale, nei collegi provinciali. I restanti 6 seggi potranno essere ripartiti: su collegio unico regionale, qualora la coalizione vincente abbia ottenuto nei collegi provinciali un numero di eletti pari a 42; oppure attingendo dal cosiddetto listino del presidente (composto da 7 candidati, incluso il candidato presidente) in numero pari alla quota necessaria a consentire alla coalizione di avere la maggioranza all’Ars (ossia 42 deputati).

In lizza per la carica di presidente della Regione  sono cinque candidati: Nello Musumeci per il centrodestra (Fi, Udc, Fdl, Lega, Diventerà Bellissima, autonomisti); Giancarlo Cancelleri  per il M5S; Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, per il centro sinistra, (sostenuto da PD, Ap, Sicilia Futura, Idv, Arcipelago); Claudio Fava per la Sinistra (appoggiato da una coalizione formata da Sinistra Italiana, Mdp-Art1, Verdi, Rifondazione comunista e movimenti civici); Roberto La Rosa, indipendentista, sostenuto dal movimento dei Siciliani Liberi.

Le operazioni di scrutinio avranno inizio a partire dalle ore 8 di lunedì 6 novembre. Le elezioni del presidente della Regione e dell’Assemblea regionale sono contestuali. Entrambe le cariche sono a suffragio universale e diretto.

COME SI VOTA
Le modalità di svolgimento delle elezioni sono disciplinate dalla legge regionale 20 marzo 1951, n. 29 (“Elezione dei Deputati all’Assemblea regionale siciliana”) e successive modifiche
Circoscrizioni:
– il collegio elettorale per l’elezione del presidente della Regione coincide con il territorio regionale;
– per l’elezione dell’Assemblea il territorio della Regione è ripartito in un numero di circoscrizioni pari al numero delle province regionali. L’ambito territoriale di ciascuna circoscrizione coincide con il territorio provinciale.
Contestualità del voto:  l’elezione del Presidente della Regione e dell’Assemblea regionale sono contestuali e le votazioni avvengono su un’unica scheda.
Esercizio del diritto di voto: la scheda è unica e l’elettore può esprimere due voti: uno per la lista regionale e uno per la lista provinciale.
Voto di preferenza: è possibile esprimere la preferenza per uno dei candidati inseriti nelle liste provinciali.
Voto disgiunto: l’elettore può votare una lista regionale e una lista provinciale non collegate fra loro; nel caso in cui l’elettore ometta di votare per una lista regionale, il voto validamente espresso per una lista provinciale si intende espresso anche a favore della lista regionale che risulta collegata con la lista provinciale votata.

Elezione del Presidente: E’ proclamato eletto alla carica di Presidente della Regione il capolista della lista regionale che consegue il maggior numero di voti validi.

Elezione dell’Assemblea: Avviene con sistema proporzionale con correttivo maggioritario
Dei 70 seggi dell’Assemblea siciliana, 62 sono attribuiti in ragione proporzionale sulla base di liste di candidati concorrenti nei collegi elettorali provinciali; uno al Presidente di regione; uno al capolista della lista regionale che ottiene una cifra di voti validi immediatamente inferiore a quella conseguita dalla lista regionale risultata più votata.
I restanti, fino ad un massimo di 6, ai candidati della lista regionale del Presidente eletto.
Soglia di sbarramento: non sono ammesse all’assegnazione dei seggi le liste provinciali il cui gruppo abbia ottenuto nell’intera Regione una cifra elettorale inferiore al 5% del totale regionale dei voti.

Pari opportunità. In ogni lista regionale i candidati (dopo il capolista) sono inseriti secondo un criterio di alternanza tra uomini e donne. In ogni lista provinciale il numero di candidati dello stesso sesso non può eccedere i due terzi del numero dei candidati da eleggere nel collegio.

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