Esordisce con 2 milioni di spettatori “Non è l’Arena” di Giletti su La7. La sfida domenica vinta da Canale 5, con “Rosy Abate”, su “Che tempo che fa” di Fazio su Rai1. Quasi un “giallo” il ritardo dei dati Auditel

Quasi un “giallo”, durato oltre 6 ore: un lungo silenzio dell’Auditel giustificato con “motivi tecnici” (un server dedicato al controllo dei dati che faceva le bizze, secondo i responsabili), poi finalmente a inizio di serata è apparso il comunicato con gli indici di ascolto della giornata di ieri. Una giornata particolare per la concomitanza tra esordio di “Non è l’Arena” di Massimo Giletti su La7, intervista a Luigi Di Maio a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio su Rai 1,  interviste delle “Iene” su Italia 1 ad attrici con voci e volti camuffati  che raccontavano presunte  molestie sessuali da parte del regista Fausto Brizzi, e la prima puntata dello sceneggiato “Rosy Abate” su Canale 5.

Ad un certo punto è stato Enrico Mentana a rompere il silenzio e ad anticipare il risultato della competizione, confermato pochi minuti dopo dall’Auditel. Eccolo: in prima serata il programma più visto è stato quello di Canale 5, “Rosy Abate”, con 4 milioni 920 mila spettatori e il 20.20% di share, seguito da “Che tempo che fa” su Rai1 con3 milioni 767 mila spettatori (14.2%); al terzo posto “Le Iene show” su Italia1  2 milioni 250 mila spettatori (11.45%); al quarto posto “Non è l’Arena” di Giletti su La7 con 1 milione 969 mila spettatori pari all’8.92%.  Il Gp del Brasile di Formula 1 con la vittoria della Ferrari con Sebastian Vettel è stata vista da 1 milione e 597 mila spettatori, con uno share del 6.8%.

 

I dati più attesi riguardavano la trasmissione di Massimo Giletti su La7, sia per l’argomento trattato (la cattura a Dubai di Tulliani, cognato di Fini, avvenuta proprio grazie al tampinamento di una troupe di “Non è l’Arena”), sia perché c’era la prova del fuoco di una  star dell’ammiraglia della emittente pubblica, Rai1,  passata alla emittente di Urbano Cairo. E il risultato è stato eccellente, perché La7 non aveva mai  raggiunto i 2 milioni di spettatori con un talk show, durato ben tre ore e mezzo.  Gli ascolti hanno premiato un programma che si è rivelato una eccellente prova di giornalismo investigativo organizzata, guidata e montata con effetto spettacolare dal conduttore, ed esaltata anche da una scenografia di grande effetto. (e. s.)

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