Stamattina all’Atlantico Live di Roma Eur ci sarà l’atto di nascita della lista “Liberi e uguali” (questo il probabile titolo), espressione dell’accordo raggiunto da Sinistra Italiana, Possibile di Civati e Movimento Democratici e Progressisti nelle 158 assemblee svoltesi in tutta Italia con la partecipazione di 45mila persone, che hanno scelto 15500 delegati al raduno di oggi. Nell’assemblea di oggi sarà illustrata e sottoposta a votazione la piattaforma programmatica di questa lista, che dovrebbe avere al vertice il nome dell’attuale presidente del Senato Pietro Grasso. Il quale dovrebbe prendere la parola verso le 12,30. Prima del suo discorso sono previsti interventi della società civile e dell’associazionismo, oltre a quelli di Pippo Civati, Nicola Fratoianni e Roberto Speranza, cioè gli attuali leader delle tre componenti della nuova formazione “a sinistra del Pd”.
Perché è maturata la scelta di Grasso come candidato alla testa di questa lista? Perché, a giudizio dei promotori di questa lista, Grasso ha un profilo costituzionale che potrebbe saper parlare anche a un mondo che non è quello classico della sinistra. Infatti, assicurano, “noi non ci chiuderemo in un angolo, non faremo l’ennesima ‘cosa rossa’. E una personalità come quella di Grasso può fare molto in questo senso”. Insomma, con “Liberi e uguali” si apre un sentiero, non certo facile, ma pieno di speranze e di attese, sul quale potranno camminare quegli italiani che vogliono sovvertire il quadro del paese, descritto dall’ultima ricerca del Censis, in cui sono cresciute le diseguaglianze e di conseguenza è cresciuto il rancore per una condizione che ha accentuato le differenze tra classi sociali e, quindi, verso chi ha determinato questa situazione.
Quindi – come ha affermato anche Francesco Laforgia, capogruppo alla Camera di Articolo1-MDP – chi si aspetta una cosa piccola e identitaria rimarrà deluso. La nuova formazione politica proporrà un’alternativa per milioni di elettori di sinistra e centrosinistra che in questi anni sono rimasti senza una casa politico, delusi dalla china impressa da Renzi al Pd, tanto da non essere andati più a votare oppure ad indirizzare il proprio voto, obtorto collo, verso altri schieramenti.
Come ha spiegato anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana e fondatore di Mdp, “Questa idea di società che si ispira al socialismo democratico può essere la vera novità politica di questi ultimi tempi nel mondo occidentale, dove la sinistra si sta riorganizzando negli Usa con Sanders, in Inghilterra con Corbyn, ma anche in Francia, in Portogallo, in Grecia. Anche in Italia è necessario iniziare a costruire il grande il grande partito del lavoro di cui ha bisogno il Paese.
Stefano Fassina ha riasssunto questi obiettivi in una espressione riferita alla manifestazione di oggi a Roma: “Il 3 dicembre la sinistra torna dal suo popolo“.
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